Grazie dei Fiordi

Una delle più belle strade d'Europa attende il viaggiatore che, superata la storica città norvegese di Trondheim, lascia la via maestra che conduce a Capo Nord per raggiungere la costa. Quasi settecento chilometri fra montagne e ghiacciai di straordinaria suggestione, e tanto vicina al Mare del Nord da includere sei traversate in traghetto e alcuni tra i ponti più lunghi e spettacolari d'Europa.

Indice dell'itinerario

La statale 17 (RV 17 per i norvegesi), che si snoda lungo il frastagliato litorale delle regioni del Trondelag, dell’Helgeland e del Nordland, permette di raggiungere Bodø con un percorso molto più interessante di quello della strada interna che tocca Grong, Mosjøen e Mo i Rana. Oltre alle montagne che incombono sulla costa e ai villaggi di contadini e pescatori, emozionano il viaggiatore la colata dello Svartisen, un ghiacciaio che scende fino a pochi metri dal mare, la galleria naturale del Torghatten, le memorie dei Vichinghi e le chiese di legno, le incisioni e le pitture rupestri, le colonie di uccelli delle isole Lovund. A Bodø, dove la statale 17 termina, si può scegliere tra la classica strada che prosegue verso Narvik, Tromsö e Capo Nord e i traghetti verso le isole Vesterålen e Lofoten. Numerosissime, lungo il percorso, sono le possibilità di escursioni a piedi e in barca in una natura di eccezionale fascino, che diventa via via più aspra e selvaggia man mano che si procede verso settentrione. Il viaggio inizia dal centro storico di Trondheim, che ha celebrato nel 1997 il millenario della conversione al cristianesimo del re vichingo Olav il Santo, un personaggio chiave della storia del Paese. Lasciati alle spalle il centro storico e il porto della prima capitale della Norvegia, si attraversano le verdi colline del Trondelag, punteggiate da belle fattorie di legno. Deviazioni dalla via principale conducono al campo di battaglia di Stiklestad e alla splendida Bølareine, una renna graffita sulla roccia da un ignoto artista di cinquemila anni fa.
Lasciata la strada per Mo i Rana si sale tra fittissime foreste per ritrovare la costa in corrispondenza di Namsos, attivo centro industriale e capitale europea della pesca al salmone. Valli e laghi via via più solitari e selvaggi accompagnano poi verso Holm e la prima traversata in traghetto, oltre la quale si trovano Brønnøysund e il Torghatten, il foro nella montagna aperto – così vuole un’antica tradizione – da una freccia scagliata da Hestmannen, l’uomo-cavallo delle saghe. Da non perdere, qui, una sosta per fare la conoscenza di Hildur e Thorbjörn Tilrem, un’anziana e attivissima coppia che organizza, accanto a un giardino botanico di notevole suggestione, cene in stile vichingo annaffiate dall’energica acquavite norvegese o dall’aspro vino di bacche che Thorbjörn fa invecchiare con l’attenzione di un enologo di Montalcino o di Bordeaux.
Segue il tratto più ‘marino’ del percorso, dove una serie di traversate in traghetto consente di ammirare le vette delle Syv Søstre (le Sette Sorelle) e di varie altre spettacolari montagne, di deviare verso Lovund e i suoi 200.000 pulcinella di mare, di sostare nei tranquilli centri di Sandnesjøen e Nesna e di superare finalmente il Circolo Polare Artico. Segue l’incontro con la colata di ghiaccio dello Svartisen, uno dei ghiacciai più spettacolari d’Europa, che scende fino a poca distanza dalle acque dello Holandfjord. Dopo una piacevole traversata in battello, una comoda e pianeggiante passeggiata porta senza alcuna difficoltà fino a pochi metri dal ghiaccio, cui i raggi del sole danno una suggestiva colorazione azzurrina. Chi vuole, affidandosi alle guide del posto, può provare l’emozione di un’escursione con piccozza e ramponi tra i crepacci.
Alla fine del percorso, ormai a pochi chilometri da Bodø, l’impressionante gorgo del Saltstraumen, che si forma con le maree all’imboccatura di un fiordo ha, dato a Edgar Allan Poe l’ispirazione per il suo inquietante racconto dedicato al Maelström.

Primo giorno: tappa a Trondheim
Crocevia della storia norvegese, Trondheim ha appena compiuto mille anni. Fondata nel 997 dal re Olav I Tryggvason con il nome di Nidarnes, fu dotata di una chiesa e ribattezzata Nidaros dal suo successore Olav II il Santo, protagonista dell’unificazione nazionale. Il nome attuale risale al 1491, quando il Paese fu assorbito dalla Danimarca. Il monumento più noto è la Domkirke, la cattedrale costruita dal 1152 sulla tomba di Olav il Santo, e che fu a lui dedicata fino alla Riforma, quando le ossa del sovrano furono riesumate e disperse. La chiesa, dalla bella facciata, è teatro dal 1449 delle incoronazioni dei re di Norvegia. In centro si trovano anche la residenza reale di Stiftsgard, il Palazzo Arcivescovile e il Museo di Arte Applicata che espone gli arazzi di Hannah Ryggen. Più lontani sono la fortezza seicentesca di Kristiansen e il Trondelag Folkemuseet, nel quale sono stati ricostruiti 55 edifici in legno tra i più caratteristici della regione. Un’altra dimostrazione dell’alto livello dei musei norvegesi arriva sulla collina di Ringve, dov’è il Musikhistorisk Museum. Le sue sale, dedicate a grandi personaggi come Beethoven, Mozart e Chopin, contengono strumenti originali che le guide, diplomate al conservatorio, suonano per i visitatori.

Secondo giorno: da Trondheim a Steinkjer (216 km)
Da Trondheim la strada costeggia il Trondheimsfjorden, lascia a destra l’aeroporto, piega a nord e prosegue tra i laghi, le foreste e le suggestive fattorie di legno del Nord-Trondelag. Meritano una sosta la chiesa romanica di Vaernes e quella gotica di Alstadhaug. Una deviazione verso l’interno permette di visitare Stiklestadt, il campo di battaglia dove cadde nel 1030 re Olav. Da Stenkjer, una nuova deviazione di circa 30 chilometri porta alla Bølareine, uno splendido graffito del 3000 a.C. che raffigura una renna. Terzo giorno: da Steinkjer a Leka (199 km e due traversate in traghetto)
Lasciata la E6 che prosegue verso Grong e Mo i Rana, si imbocca la RV 17, e la si segue a saliscendi fino alla costa del Lydnenfjorden. Raggiunta Namsos, si continua in piano accanto al fiume omonimo, celebre per i suoi salmoni tra i pescatori di tutta Europa. Vari alberghi (e in particolare la Skogmo Gjestgiveri) organizzano battute di pesca sul fiume e consentono a pescatori e non di assaggiare l’ottimo pesce della zona. Più avanti, superata Overhalla, la strada si inoltra in un ambiente via via più selvaggio, tra laghi e foreste di abeti. Attraversato un ponte sull’Indre Foldfjorden, rilascia destra la statale 17 per deviare in direzione di Gutvik. Una breve traversata in traghetto porta all’isola di Leka, nota per i suoi canyon e la presenza di una colonia di aquile.

Quarto Giorno: da Leka a Brønnøysund (130 km e due traversate in traghetto)
Tornati alla terraferma e alla RV 17, la si segue in direzione di Holm: da qui un traghetto porta a Vennesund. La strada che segue la costa del Melsteinfjorden permette di raggiungere Brønnøysund, il più importante centro commerciale e industriale lungo la strada costiera. Un viadotto, una strada asfaltata e un breve ma ripido sentiero portano al Torghatten, galleria naturale aperta secondo la tradizione da una freccia lanciata dal gigante Hestmannen. Alto 35 metri, largo una ventina e profondo 160, il Torghatten offre uno straordinario panorama sul mare. Delle scale e delle passerelle in legno consentono di attraversare l’antro e di affacciarsi al di là sulla costa.

Quinto Giorno: da Brønnøysund a Nesna (102 km e tre traversate in traghetto)
Lasciata Brønnøysund, ci si dirige verso nord sulla costa dominata da nude e aspre montagne. Dopo 8 chilometri, fra le poche case di Tilrem, merita una sosta lo Hildurs Urterarium, il giardino botanico di Torbjorn e Hildur Tilrem che ospita 600 specie di piante artiche e non. E’ possibile visitare il giardino da soli, o partecipare a un giro organizzato al termine del quale si assaggiano le tisane e il vino di bacche dell’azienda. Due traghetti (da Horn a Anndalsvågen e da Forvik a Tjøtta) e una sosta nel villaggio di Alstahaug, noto per la sua chiesa medioevale, portano alla costa dominata dalle vette rocciose delle Syv Søstre (le Sette Sorelle), verso le quali si inerpicano dei ripidi ma facili sentieri molto cari agli escursionisti di tutta la Norvegia.
Superata Sandnessjøen, da cui è possibile raggiungere con un’ennesima traversata in traghetto l’interessante isola di Donna, si scavalca l’impressionante Helgelandsbrua, il ponte sul Leirfjord. Un ultimo ferry consente di attraversare il Ranafjord e porta a Nesna, molto frequentata d’estate da svedesi e norvegesi, da cui è possibile raggiungere in breve Mo i Rana e la strada dell’interno.

Sesto giorno: da Nesna a Lovund (66 km e una traversata in traghetto)
Dal centro di Nesna si segue la RV 17 che aggira a est la profonda insenatura del Sjonafjorden, lascia a destra la RV 12 per Mo i Rana, sale tra foreste e cascate e ridiscende alla costa in corrispondenza dei piccoli centri di Roytvic e Stokkvågen.
Una traversata in traghetto un po’ più lunga delle altre porta a Lovund, piccola isola popolata da duecentoquaranta persone e duecentomila pulcinella di mare. Se gli orari dei traghetti non consentissero la traversata verso Lovund, è possibile proseguire lungo la tappa successiva.

Settimo giorno: da Lovund a Halsa (60 km e tre traversate in traghetto)
Tornati a Stokkvågen, si prosegue verso nord in un ambiente via via più selvaggio, poi si traversa il Circolo Polare nel percorso in traghetto da Kilboghamn a Jetvik, che si svolge ai piedi di alte pareti granitiche. Al largo, spicca il profilo roccioso dell’isola di Hestmannen. Un tratto sulla terraferma e un altro traghetto portano a Forøy e Halsa, da cui appare la colata dello Svartisen (è il secondo ghiacciaio della Norvegia) che scende a poca distanza dal mare. Lo si raggiunge con una breve traversata in battello e una passeggiata di circa un’ora. Rivolgendosi all’ufficio turistico di Meløy o allo Svartisen Turistsenter è possibile iscriversi a un’escursione sul ghiacciaio con corda, piccozza e ramponi.

Ottavo giorno: da Halsa a Bodø (172 km)
Lasciato alle spalle anche lo Svartisen, la RV 17 attraversa lo Svartis Tunnel, tocca Glomvik e Ornes, passa ai piedi delle pareti rocciose dell’Isttinden (1194 metri) e prosegue lungo la costa del Nordland, toccando i piccoli centri di Storvik, Sundfjord e Skolmoen. Il viadotto che scavalca il Saltsfjorden consente di ammirare l’impressionante vortice del Saltstraumen, creato quattro volte al giorno dalla marea nel fiordo reso celebre da un racconto di Edgar Allan Poe. Una telefonata all’ufficio turistico locale per conoscere gli orari delle maree consente di arrivare in uno dei momenti più spettacolari. Oltre il ponte, gli ultimi 32 chilometri della strada costiera portano a Bodø, città industriale e punto di partenza dei traghetti per le Lofoten.

PleinAir 311 – giugno 1998

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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