Giochi di immaginazione

Un'Inghilterra da cartolina in un viaggio per tutta la famiglia tra brughiere e porticcioli del North East, villaggi di casette in pietra e magnifiche residenze dell'aristocrazia, aree protette popolate da uccelli marini e capolavori dell'architettura medioevale. Una vacanza in libertà sulle tracce degli antichi popoli britannici... e dei moderni aspiranti maghi

Indice dell'itinerario

Alice che legge sotto l’albero prima di seguire il Bianconiglio nel Paese delle Meraviglie, Mary Poppins a spasso nelle campagne mentre canticchia Supercalifragilistichespiralidoso, gli Hobbit e le loro avventure nella Terra di Mezzo: se cercate gli scenari in cui vivono questi e altri immortali protagonisti della fantasia, li troverete – manco a dirlo – in Inghilterra, e precisamente nelle contee del North East England. Erba verdissima tagliata a raso che ovunque ricopre le colline in gara con il lilla acceso del brugo, laghetti che riflettono l’azzurro del cielo e il bianco delle nuvole, dolci pendii su cui i conigli selvatici, così numerosi da non spaventarsi neppure al passaggio dell’uomo, si spartiscono il prato con i cuccioli macchiettati di daini e caprioli, nascosti tra i cespugli in attesa delle madri. E poco importa che ci si trovi nel parco di un castello, circondati da esuberanti fioriture, o lungo le antiche mura del Vallo di Adriano: la natura si mostra ovunque rigogliosa, facendosi perdonare con la sua generosità il clima non sempre clemente anche nei mesi più caldi.
Nei paesi dalle ordinate casette in pietra grigia non è difficile imbattersi in affabili vecchine con i capelli candidi raccolti in linde cuffiette, come un secolo fa, e dietro le bow-window, le finestre sporgenti costruite per catturare anche il più fievole raggio di sole, ogni davanzale sembra un piccolo quadro, con le tendine di pizzo che incorniciano fiori secchi, animaletti di vetro, modellini di barche o di locomotive. Dietro i banchi dei mercati o davanti alle botteghe con le insegne di legno scolpito e dipinto a mano, rubicondi signori in giacca di tweed fumano la pipa, mentre i turisti arrivati da oltre Manica si indicano l’un l’altro curiosi formaggi aromatizzati alla cipolla caramellata e al ginger, al mirtillo e al peperone. E se ci vuole qualche giorno per abituarsi all’accento di queste zone, lontano dall’inglese studiato sui banchi di scuola, bastano poche ore per rendersi conto dell’affabilità dei residenti, che cancella tutti i luoghi comuni sul carattere scorbutico e poco disponibile del sudditi di Sua Maestà: l’attenzione nel fornire indicazioni e l’approccio cortese rivolto agli ospiti sono un ottimo benvenuto in questo scampolo di Inghilterra rurale.

Un fiume, due città
Accompagnati da improvvisi scrosci di pioggia e dai raggi del sole che gioca a nascondino con le nubi, sbarchiamo a Newcastle-upon-Tyne, capoluogo culturale e commerciale del Northumberland (anche se dal punto di vista amministrativo fa oggi parte della piccola contea confinante di Tyne and Wear) e suo contatto primario con il resto dell’Europa, grazie all’aeroporto internazionale e ai traghetti che lo collegano a Svezia, Norvegia, Danimarca e Olanda. La città fu protagonista della rivoluzione industriale, periodo in cui conobbe un notevole sviluppo soprattutto grazie all’esportazione di carbone, ai cantieri navali e all’ingegneria meccanica. I nuovi ponti che la collegano con la gemella Gateshead, sull’altra sponda del fiume Tyne, sono piccoli capolavori di architettura contemporanea, come il surreale doppio arco del Gateshead Millennium Bridge. E’ proprio qui, sul lato meridionale, che si concentrano le strutture più moderne e le riconversioni di fabbriche e di vecchi edifici: il Sage Gateshead è un grande padiglione che ospita eventi musicali, mentre il Baltic Centre, un tempo destinato alla conservazione e lavorazione delle granaglie, è stato trasformato in un effervescente museo di arte contemporanea che piace anche ai bambini per le fantasiose collezioni e le attività ludiche e didattiche.
Sul lato nord del fiume ripercorriamo invece le orme della storia cittadina: il mastio normanno di Castle Keep del XII secolo, la Saint Nicholas Cathedral, Grey Street (che un sondaggio ha eletto come la strada più bella di tutta la nazione) e la Grainger Town, con le sue architetture georgiane e vittoriane. Tra questa zona e quella dello stadio troviamo anche una storica Chinatown, concentrata intorno a Stowell Street: a poche centinaia di metri si trovano lo stadio del Newcastle United, tempio del football cittadino, e alle sue spalle il Leazes Park, in fondo al quale un posteggio a pagamento consente di lasciare il camper senza affrontare le scomode e trafficate vie del centro. La serata trascorre piacevolmente, avendo di che scegliere tra decine di ristoranti, bar e locali d’ogni genere, prima di riprendere il viaggio verso nord nel territorio dell’antica Northumbria, uno dei sette regni anglosassoni nati intorno al VII secolo e caduti dopo il 1066 con l’arrivo di Guglielmo il Conquistatore.

Santuari di natura
L’attuale capoluogo del Northumberland, Morpeth, conta solo 14.000 abitanti e ci dà subito la sensazione di esserci allontanati dalla frenesia metropolitana, entrando nell’atmosfera ben più pacifica delle campagne e dei villaggi di pescatori. In una quindicina di chilometri, sfiorata la cittadina di Ashington, ci portiamo intanto sulla Coastal Road, una bella panoramica che corre a poca distanza dal mare tra basse colline e aree dunali. Se non avete troppe difficoltà con la guida a sinistra potete imboccare la strada bianca, costellata dalle buche ma transitabile, che raggiunge la Druridge Bay: il percorso è indicato addirittura come public bridleway, pista pubblica per cavalli, ma il panorama sulle fredde acque del Mare del Nord merita qualche scomodità e alla fine della carrareccia, dopo una dozzina di chilometri, c’è un bel parcheggio gratuito dove si può anche pernottare.
La Northumberland Coastal Route continua a risalire lungo il mare attraversando alcuni deliziosi villaggi di pescatori. Il primo che incontriamo è Warkworth, sistemato in prossimità del pittoresco estuario a ferro di cavallo del fiume Coquet e dominato dalle rovine del castello medioevale, da visitare insieme alla chiesa di Saint Lawrence. In posizione simile, poco più avanti, si trova l’altrettanto caratteristico abitato di Alnmouth che, come dice il nome, si affaccia da un piccolo promontorio sulla foce dell’Aln.
Continuando sulle stradine secondarie fra la statale A1 e la costa raggiungiamo Craster, altro borghetto marinaro prima del quale c’è un parcheggio a pagamento dove si può sostare anche di notte. Dal riparato porticciolo inizia un bel sentiero che conduce alle affascinanti rovine di Dunstanburgh Castle, il cui nucleo principale, eretto sulla cima di un piccolo promontorio, risale ai primi decenni del XIV secolo. Altrettanto spettacolare e solo di poco più lungo il sentiero che arriva da Embleton, minuscolo villaggio con una bella torre fortificata e un’elegante chiesa dai motivi goticheggianti. In fondo al paese c’è uno spiazzo di modeste dimensioni e non adatto al pernottamento, ma vi si può sostare per le poche ore necessarie alla passeggiata. Chi possiede un veicolo di altezza superiore a 274 centimetri tenga presente che per spostarsi da Craster a Embleton dovrà risalire sulla strada principale e poi ridiscendere al paese: in questo tratto, infatti, la litoranea è sormontata da un ponte che misura 9 piedi.
Attraverso paesaggi da cartolina si arriva a Seahouses, piccolo centro dal quale partono ogni giorno le escursioni per il Sea Bird Sanctuary delle Farne Islands. Se le condizioni meteomarine lo permettono, questo piccolo arcipelago offre incontri ravvicinati con le foche e l’occasione di veder nidificare qualcuna delle 50.000 coppie di puffin, le pulcinelle di mare dal coloratissimo becco. Al faro di Longstone, una delle isole più grandi, è legata la storia dell’eroina locale Grace Darling che il 7 settembre 1838 si lanciò al salvataggio, insieme al padre William, dei naufraghi della nave militare Forfarshire, remando nella nebbia sulle acque in tempesta.
Capitale dell’antico regno celtico di Bernicia, conquistato dagli Angli nel VI secolo, Bamburgh è una graziosa cittadina dove lo stuzzicante profumo delle torte di carne preparate dal macellaio locale ci fa ben sperare sulla qualità della gastronomia della provincia inglese. Il castello, uno dei meglio conservati della costa, domina la scena e la storia della contea: si narra che tra queste mura sia stato messo per iscritto il celebre poema epico medioevale di Beowulf, leggendario cavaliere che sconfisse il mostro Grendel e regnò sul popolo dei Goti. Nel 1464 la poderosa roccaforte fu scenario di una delle battaglie – la prima con i cannoni – della Guerra delle Due Rose, che per trent’anni vide le casate dei Lancaster e degli York contendersi il trono inglese. Dalla fine del ‘600 in poi l’edificio è di proprietà della famiglia Armstrong, che negli ultimi cinquant’anni lo ha concesso più volte per la realizzazione di film storici. Il parcheggio nell’area pianeggiante poco più in basso, a pagamento dalle 7 alle 21, è gratuito e accessibile di notte; quello più piccolo proprio all’ingresso è più economico, ma sbarrato di sera. Sul mare ci sono comunque altre possibilità di sosta diurna gratuita, e poco lontano è anche un campeggio. Tra le escursioni nei dintorni suggeriamo quella per la laguna di Budle Bay, molto apprezzata dai birdwatcher: un angolo incantevole e riparato dal vento che nelle giornate di sole permette anche di prendere la tintarella.
Siamo ormai vicini al confine con la Scozia quando ci fermiamo a Lindisfarne, nota anche come Holy Island. L’isoletta rocciosa ospita i resti di una potente abbazia fondata nel VII secolo e smantellata dopo il 1537 a seguito della soppressione dei monasteri, voluta da Enrico VIII come ritorsione contro il papa per essere stato scomunicato. Prelevando dall’edificio sacro i materiali da costruzione venne eretto un castello i cui scenografici ruderi dominano Lindisfarne e si scorgono anche a notevole distanza. Tutt’intorno, poi, la foce di un fiumicello ha creato un habitat eccezionale per gli uccelli acquatici e la zona è protetta da un’importante riserva naturale. Ma la vera particolarità dell’isola è il fatto che la si raggiunge con una strada accessibile solo durante la bassa marea, per i cui orari è necessario chiedere dettagliate informazioni all’ufficio turistico di Bamburgh. Attraversato lo stretto braccio di mare e arrivati all’ingresso dell’abitato, che conta meno di 200 anime, ci si può fermare in un parcheggio a pagamento da dove partono frequenti navette che conducono al castello; in alternativa si può sostare gratuitamente su uno spiazzo sabbioso poco prima delle mura della fortezza, ma occhio all’orologio perché quando la marea sale la zona finisce sott’acqua.

Babbani a Hogwarts
Ripresa la statale A1, questa volta verso sud, procediamo in direzione di un luogo magico dove chi viaggia con bambini e teenager non potrà evitare di fermarsi. Ad Alnwick sorge infatti il castello che ha prestato la propria immagine a colossi cinematografici come il Robin Hood di Kevin Reynolds e la saga di Harry Potter: proprio qui sono state effettuate le riprese per l’ambientazione della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Dopo la residenza Windsor è questo il più grande maniero abitato d’Inghilterra, e i più giovani dell’equipaggio si divertono molto, specialmente se conoscono l’inglese e possono quindi approfittare dei giochi organizzati dalle animatrici. La visita della città non può prescindere dall’Alnwick Garden, un complesso di giardini che fino a dieci anni fa era in uno stato di completo abbandono: l’inquilina del castello, la duchessa Jane, ha voluto avviare un progetto di recupero e oggi il parco è stato riportato a nuova vita, con tanto di enorme casa sugli alberi dove i ragazzi possono intrattenersi, guardare filmati o fare merenda (naturalmente con una tazza di britannico tè).
Una bella strada minore, la B6341, punta verso Otterburn attraversando il borgo medioevale di Rothbury ed entrando nel Northumberland National Park, un’ampia distesa di colline tappezzate di brugo, pascoli e specchi d’acqua. Lungo la via, ben indicati in riva ai torrenti, si trovano diversi parcheggi ideali anche per la notte. Superata Otterburn, si continua sulla B6320 fino a Bellingham da dove si può effettuare una deviazione di una quindicina di chilometri per il Kielder Water, il più grande lago artificiale del Regno Unito: molto amato da pescatori, canoisti e velisti, il bacino offre qualche occasione in più di vero pleinair.
Intorno a Walwick, che sorge in prossimità dell’incrocio fra la B6320 e la B6318, si incontrano diverse testimonianze dell’occupazione romana. Un ampio parcheggio consente di visitare con tutto comodo i resti di Cilurnum, lungo il celebre Vallo di Adriano (vedi servizio successivo), dopodiché si imbocca la strada verso ovest costeggiando il terrapieno fino a due aree archeologiche di notevole importanza. Lo Housestead Fort, in splendida posizione panoramica, dispone di un parcheggio a pagamento (non abbiamo visto divieti di sosta notturna) a pochi minuti di passeggiata dall’ingresso, mentre Vindolanda si raggiunge con una strada piuttosto stretta, ma dispone di un parcheggio gratuito dove è specificata la possibilità di sosta per i camper. La visita di questo insediamento, civile oltre che militare, si completa con l’interessante Roman Army Museum.
Siamo ormai vicinissimi alla A69, la statale che collega Newcastle-upon-Tyne a Carlisle. Hexham è nota soprattutto per l’abbazia con la cripta sassone che risale al VII secolo, ma è divertente anche capitarci il secondo o l’ultimo sabato del mese, quando il Farmers Market riempie di colori e di profumi la piazza dedicata a questa popolare manifestazione. Il parcheggio all’ingresso del paese è a pagamento fino alle 17, così come quello di fronte alla cattedrale; in alternativa si può sostare gratuitamente per un massimo di 3 ore presso i grandi magazzini Tesco.
Aggirando Newcastle-upon-Tyne e Gateshead, passiamo per Consett ed entriamo nella contea di Durham per visitarne l’omonimo capoluogo, città di grande eleganza dominata dal castello e dall’imponente cattedrale, un capolavoro di architettura normanna vecchio di nove secoli. Intorno alla fine di giugno, quando si svolgono le cerimonie di laurea della locale università, alcune strutture dell’ateneo aprono i battenti al pubblico: l’occasione è da non perdere per gustarsi i cattedratici in parrucca e mantellina. Il parcheggio riverside, più vicino al centro, può essere problematico per i mezzi di dimensioni rilevanti, ma in località Aykley Heads c’è un altro posteggio per le lunghe soste da cui si raggiunge il centro con una passeggiata di circa un chilometro.
Percorrendo la A167, che attraversa un paesaggio segnato dalle anse del fiume Wear, ci portiamo sulla A688. Dopo aver superato Bishop Auckland arriviamo al Raby Castle, un bel castello circondato da un fossato limpido che lo divide da un parco meraviglioso, popolato da cervi, daini e caprioli. Pochi chilometri più avanti, Barnard Castle è una tipica cittadina con la torre dell’orologio e le casette bianche e nere. In un elegante palazzo ottocentesco è il Bowes Museum, una grande raccolta privata nella quale spicca il Silver Swan, un cigno meccanico rivestito d’argento: costruito nel 1773, è dotato di un carillon che ogni giorno, alle 14, entra in azione mentre il cigno muove armoniosamente il collo per afferrare un pesciolino, anch’esso d’argento. L’eccezionale spettacolo colpì anche lo scrittore Mark Twain, che lo descrisse nel suo diario di viaggio The Innocents Abroad.
Non manca molto alla partenza del traghetto che ci riporterà nel continente, ma abbiamo ancora il tempo di toccare un’ultima meta all’insegna della natura: la High Force Waterfall, che si raggiunge con la B6277 passando Middleton-in-Teesdale e proseguendo lungo il fiume Tees. La spettacolare cascata si trova fra le alture dei North Pennines, che offrono ancora panorami di brughiere e di pascoli su cui corrono lepri e volano pernici. E tra muretti a secco e case bianche dai tetti di pietra, il volante gira e noi salutiamo la verdissima e ospitale Inghilterra del nord-est.

Testo di Federica Botta Foto di Alessandro De Rossi

PleinAir 454 – maggio 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

________________________________________________________

Tutti gli itinerari, i weekend, i diari di viaggio li puoi leggere sulla rivista digitale da smartphone, tablet o PC. Per gli iscritti al PLEINAIRCLUB l’accesso alla rivista digitale è inclusa.

Con l’abbonamento a PleinAir (11 numeri cartacei) ricevi la rivista e gli inserti speciali comodamente a casa e risparmi!

photo gallery

dove sostare

tag itinerario

cerca altri itinerari

Scegli cosa cercare
Viaggi
Sosta
Eventi

condividi l'articolo

Facebook
WhatsApp

nuove idee di viaggio