Fronte del porto

Trapani, città di antichissime origini, si allunga parallelamente ai bacini del suo scalo marittimo, meta del viaggiatore diretto nelle isole o in Nordafrica. E invece il capoluogo dell'estrema Sicilia occidentale merita una visita non fugace.

Indice dell'itinerario

Trapani è terminale d’imbarco per le Egadi, per Pantelleria, per la Tunisia… Arrivando in auto o in camper, solitamente dall’autostrada A29, si va diritti alla Stazione Marittima e ci si sistema sui moli di partenza. E al ritorno, non appena messe le ruote a terra, subito ci si allontana. Così la città, quella storica in particolare, non viene degnata di uno sguardo. E’ un vero peccato; vediamo come rimediare la prossima volta che capiteremo da queste parti. C’è un’area di sosta segnalata dal Portolano e collegata al centro dal servizio pubblico, ma se non si intende pernottare il consiglio è di costeggiare il porto verso il Lazzaretto: in fondo al Viale Regina Elena, dove ha sede la Capitaneria di Porto, si riesce a parcheggiare per qualche ora anche un v.r. ingombrante, e in cinque minuti a piedi si è nel cuore della vecchia Trapani. Il nucleo più antico occupa infatti la stretta penisola posta fra i due bacini, che dal monte di Erice si allunga verso ovest e infine si dirama in acqua con due lingue di terra: una che prende il nome dalla seicentesca Torre di Ligny ora adibita a Museo Archeologico, l’altra che cinge il porto peschereccio e termina appunto con la mole curvilinea del Lazzaretto. Distante da quest’ultimo poche braccia di mare, orna il disegno urbano l’isola-fortezza ed ex penitenziario della Colombaia, fotografatissima da bordo delle navi che la sfiorano.
Visitate le zone marginali ci si affaccia sul lungomare di tramontana, quello opposto al porto, dove resistono un bastione e tratti di mura della preesistente cittadella spagnola abbattuta nel 1812; al riparo dalla calura, si aprono vari locali di ristoro. Rientrando fra le case all’altezza del bastione i vicoli trasversali sbucano su Corso Vittorio Emanuele. E’ questo l’asse portante della città storica, che diventa pedonale nel tratto terminale più rappresentativo: qui affacciano la cattedrale, la chiesa del Collegio e alcune tra le più eleganti residenze settecentesche di Trapani. Proprio di fronte alla cattedrale, in pochi passi si raggiunge la chiesa del Purgatorio dove sono custoditi durante l’anno gli artistici Misteri, i famosi gruppi statuari illustranti la Passione di Cristo che vengono condotti in processione il Venerdì Santo in uno dei riti pasquali più antichi e famosi d’Italia.
Tornati sul corso, ci avviciniamo al singolare Palazzo Senatorio, coronato da due orologi, che chiude la prospettiva e segna l’ingresso nel pittoresco ma anche piuttosto degradato quartiere medioevale comprendente il ghetto ebraico. Dal tessuto minore emergono per importanza storico-artistica le chiese di San Domenico, di Sant’Agostino e di Santa Maria del Gesù. Di origine trecentesca ma rifatta nel ‘700 al culmine di una scalinata, San Domenico ospita il sarcofago di Manfredi, figlio di Federico III di Aragona, e mostra notevoli affreschi quattrocenteschi nella cappella Pepoli. Anche Sant’Agostino, isolata in Piazza Scarlatti, è del XIV secolo, ma i bombardamenti del 1942 hanno risparmiato solo poche tracce della sua origine. Tipicamente gotico-rinascimentale è invece la chiesa di Santa Maria del Gesù: tra le sue preziosità, una terracotta di Andrea della Robbia. Proseguendo per i vicoli del ghetto s’incontra il Palazzo della Giudecca del XVI secolo, ridondante di decori nel tipico stile spagnolo dell’epoca, detto plateresco. Ancora pochi metri e si è davanti ai giardini di Villa Margherita, ormai nella Trapani moderna e nelle vicinanze della stazione ferroviaria. Si piega verso nord fino alle piazze contigue Vittorio Emanuele e Vittorio Veneto, nobilitate da architetture auliche tra cui la sede del Municipio, e si torna indietro per Via Garibaldi che, animata di negozi e arricchita da facciate tardobarocche, ci riconduce su Corso Vittorio Emanuele.
Ripreso il camper, procedendo in direzione di Palermo e della A29 non andrebbe tralasciata neppure una sosta presso il ben segnalato complesso dell’Annunziata, ora accerchiato dai quartieri periferici. Si compone di un santuario del XIV secolo più volte ampliato e infine ristrutturato nel 1760, con vasti interni ricchi di opere d’arte, e di un ex convento che ora ospita il Museo Regionale Pepoli di archeologia, scultura, pittura e costumi locali.

Testo e foto di Alberto Galassetti

PleinAir 442 – Maggio 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

________________________________________________________

Tutti gli itinerari, i weekend, i diari di viaggio li puoi leggere sulla rivista digitale da smartphone, tablet o PC. Per gli iscritti al PLEINAIRCLUB l’accesso alla rivista digitale è inclusa.

Con l’abbonamento a PleinAir (11 numeri cartacei) ricevi la rivista e gli inserti speciali comodamente a casa e risparmi!

photo gallery

dove sostare

tag itinerario

cerca altri itinerari

Scegli cosa cercare
Viaggi
Sosta
Eventi

condividi l'articolo

Facebook
WhatsApp

nuove idee di viaggio