Fiandre in camper, l’altro Rinascimento tra Brugge e Gent

Brugge e Gent furono protagoniste di una floridezza economica e culturale che consentì uno straordinario impulso allo sviluppo delle belle arti: i risultati hanno resistito nel corso dei secoli consegnandoci due capoluoghi di delle Fiandre da ammirare in camper nelle loro curatissime bellezze

Indice dell'itinerario

Prima o poi doveva accadere di realizzare un servizio sotto la pioggia; e non appena giunti in camper a Brugge (Bruges in francese) la giornata cupa ci ha mostrato come l’intenzione di vagare per le campagne delle Fiandre dovesse mutare nel desiderio di visitare due belle città. Acquistiamo così la Brugge City Card, valida quarantott’ore, nel cui costo di 46 euro sono comprese le gratuità per l’utilizzo dei bus cittadini, l’ingresso ai musei e un giro in battello che noi non riusciremo a fare a causa della pioggia. Dalla stazione raggiungiamo la grande piazza ‘t Zand, sulla quale affaccia il moderno auditorium dove ha sede l’ufficio delle informazioni turistiche.

Ci inoltriamo nella Zuidzandstraat dove abbiamo il primo contatto con le caratteristiche architetture urbane: palazzi dai tetti aguzzi e dalle facciate riccamente ornate. Dopo appena 300 metri siamo di fronte alla cattedrale di San Salvatore, edificio in stile gotico la cui costruzione fu ultimata solo nel XVI secolo a causa dei numerosi incendi che lo interessarono fin dalla metà del ‘200. L’interno accoglie, oltre a tombe medioevali e arazzi di Bruxelles, una ricca raccolta di dipinti di artisti fiamminghi.

Brugge, il banco di The Chocolate Line
Brugge, il banco di The Chocolate Line

Ritornati sulla strada principale la risaliamo per un isolato e, svoltando a destra, ci ritroviamo in una piazzetta alberata sulla quale affaccia una tra le più rinomate cioccolaterie della città: The Chocolate Line. Vi si producono artigianalmente le tradizionali praline, irrinunciabili souvenir, ma anche gustosi cioccolatini dagli ingredienti esotici da provare al momento: un’arte che permette a Brugge di vantare il titolo di capitale del cioccolato.

Il centro storico di Brugge

La via cambia nome in Steenstraat e finalmente entriamo nell’ampio Markt, la piazza del mercato con il monumento a due eroi della resistenza antifrancese. L’animatissimo spazio è affollato da una moltitudine di giovani, da decine di bici, carretti per la vendita di patatine fritte e tavolini di ristoranti e caffè: un luogo variopinto e contornato da un lato dal colore rosso dei fabbricati e dall’altro dall’austero Palazzo della Provincia e dalla Torre Civica (Belfort). Quest’ultimo monumento del XIII secolo, simbolo di Brugge, offre dall’alto dei suoi 366 scalini un ampio panorama sulla città; la salita è faticosa ma trova due momenti di pausa nella stanza del tesoro e in quella in cui è posto il gigantesco meccanismo che aziona il carillon con le sue quarantasette campane.

Brugge, un particolare della basilica del Sacro Cuore
Brugge, un particolare della basilica del Sacro Cuore

Imboccando alle spalle della torre la Breidelstraat giungiamo in piazza Burg, caratterizzata da svariati stili architettonici (romanico, gotico, rinascimentale, barocco e neoclassico). Siamo subito attratti dalla maestosa facciata decorata del Municipio, articolata con guglie, torrette e finestre, che rivela al suo interno la splendida sala gotica dalla volta policroma e dagli affreschi illustranti momenti della storia cittadina.

Quasi nascosta, sulla destra dell’edificio, l’antichissima basilica del Sacro Sangue custodisce un frammento del tessuto utilizzato per asciugare il sangue di Gesù Crocifisso: la preziosa reliquia, probabilmente portata a Brugge durante le crociate, è venerata fin dal 1300 con la processione annuale che si tiene nel giorno dell’Ascensione.

Brugge, il Ponte di Bonifacio
Brugge, il Ponte di Bonifacio

I moli e i canali di Brugge

Il ponte sulla Blinde-Ezelstraat ci conduce alla piazza del mercato del pesce (Vismarkt) da dove raggiungiamo il vicino molo di Rozenhoedkaai, il luogo più fotografato della città: non si può rinunciare a immortalare quest’ansa del canale nel quale si rispecchiano i mattoncini rossi delle case in muratura, le finestre lignee, l’edera sui muri e l’alto e folto salice ad angolo: un quadro incantevole sovrastato sullo sfondo dalla mole della Torre Civica.

Ci separiamo con difficoltà da questa scenografia e percorriamo il Dijver, la strada che costeggia il canale omonimo, sulla quale sono ubicati due tra i più famosi musei cittadini: il Groeninge e il Gruuthuse. Nel primo sono esposte opere degli ultimi sei secoli tra cui alcune tele dei Primitivi Fiamminghi – la scuola quattrocentesca di arti figurative – con capolavori di Jan van Eyck e Hugo van der Goes; nel secondo (chiuso per restauro fino al 2017), che occupa un antico palazzo signorile, sono esposti oggetti di vita quotidiana in uso tra il Quattrocento e l’Ottocento.

Il Rozenhoedkaai è uno dei luoghi più fotografati di Brugge
Il Rozenhoedkaai è uno dei luoghi più fotografati di Brugge

Siamo a circa un chilometro dal luogo più tranquillo di Brugge, il Beghinaggio (Begijnhof), che raggiungiamo attraverso stradine interne dopo aver superato l’affollato Ponte di Bonifacio e la chiesa di Nostra Signora. Un piccolo ponte di pietra conduce all’ingresso affacciato su un ampio prato alberato, chiuso sul fondo da una schiera di candide casette. Questo luogo, fondato nel 1245 e un tempo abitato dalle dame di carità della città, oggi ospita un monastero di monache benedettine. La pace e il silenzio che regnano sovrani estendendosi anche al vicino lago Minnewater – un tempo utilizzato come punto di attracco per le chiatte dirette a Gent – che, circondato da un bellissimo parco e abitato da una consistente colonia di cigni, oggi è conosciuto come il lago d’amore.

Brugge, canali navigabili
Brugge, canali navigabili

Brugge non è famosa solo per le architetture e i monumenti storici che le hanno valso il patrocinio dell’Unesco, ma anche per le birre, i merletti e la lavorazione dei diamanti. Per le prime bisogna fare riferimento a quelle locali come la Brugse Zot, birra aromatica ad alta fermentazione prodotta artigianalmente dal De Halve Maan, il più antico birrificio della città (risale al 1546), dove è possibile trattenersi fermarsi per il pranzo. Per i merletti ci sono numerosi negozi a prezzi ancora abbordabili, mentre al Centro del Merletto (Kantcentrum) si può assistere alle dimostrazioni degli artigiani e acquistare gli strumenti idonei alla lavorazione. Per quanto riguarda i diamanti, invece, ci siamo potuti concedere solo una visita al museo a loro dedicato.

Damme

I canali intorno a Damme
I canali intorno a Damme

Approfittando di una bellissima giornata di sole, che finalmente ha deciso di tenerci compagnia, ci spostiamo nella vicinissima Damme, raggiungibile con i bus cittadini, noleggiando una bici o uno scooter (si tratta di sei chilometri circa) oppure navigando sul caratteristico battello sospinto da pale. Noi abbiamo scelto quest’ultima soluzione, una minicrociera di 35 minuti per raggiungere l’antico avamporto di Brugge. Il canale è affiancato da una pista ciclabile e sull’altro lato da un nastro d’asfalto che corre dritto verso il borgo: una strada sulla quale è ubicata, quasi di fronte al mulino di Damme, un’area di sosta gratuita distante 300 metri dal centro.

La città sorse intorno alla diga (da cui il nome) innalzata nel 1134 a seguito dei danni provocati da una violenta inondazione; il primitivo villaggio di pescatori si trasformò ben presto in un dinamico porto dal quale transitavano le merci provenienti da altre nazioni. Una posizione strategica e una crescente economia che andavano difese e protette: sulle mappe antiche si può notare la fortificazione a stella con cinque punte (le cui tracce sono ancora visibili dall’alto), costruita durante la Guerra degli Ottant’anni (1568-1648); il canale fu fatto costruire da Napoleone nel 1811.

Damme, piazza del Municipio
Damme, piazza del Municipio

Il cuore del borgo è la Piazza del Mercato: alle spalle della statua dedicata al più famoso cittadino, il poeta Jacob van Maerlant, si trova il gotico palazzo municipale con la facciata adorna di sei statue poste in altrettante nicchie. Accanto un palazzo del XV secolo è la sede dell’ufficio turistico locale, del centro visite e del Museo della Letteratura intitolato a Tijl Uilenspiegel, figura di spicco del folklore medioevale.

Percorrendo il corso principale incontriamo gli altri monumenti cittadini tra cui l’ospedale di San Giovanni – del XIII secolo, con una ricca collezione di oggetti liturgici e ceramiche – e la chiesa di Nostra Signora, del 1225, annunciata dall’alta torre campanaria quadrangolare; al suo interno, tra altari e confessionali barocchi, è custodita la preziosa Croce Santa, ritenuta miracolosa. Riserviamo la nostra ultima visita allo Schellemolen, un mulino a vento tuttora funzionante eretto in muratura nel 1867 in sostituzione di quello ligneo.

Damme, la sosta presso un ristorante tipico
Damme, la sosta presso un ristorante tipico

Durante la nostra passeggiata nel silenzioso borgo, abbiamo notato la numerosa presenza di bar, ristoranti e alberghi a conferma della vocazione turistica di questo piccolo centro di 11.000 anime. Una situazione certamente determinata da un paesaggio dominato dai polder, le basse terre sottratte al mare con sistemi di dighe, che ispirarono a Jacques Brel la canzone Le Plat Pays, durante le sue vacanze fiamminghe. Questo territorio di campi verdeggianti, dighe e ombreggiati canali, punteggiato da antiche fortificazioni e mulini, invita a essere percorso in bici sfruttando gli oltre 1.000 chilometri di piste ciclabili.

Lo Zwin, riserva di dune e polder, è raggiungibile in bicii
Lo Zwin, riserva di dune e polder, è raggiungibile in bici

Lo Zwin

Uno di tali circuiti conduce fino allo Zwin, una riserva prossima ai confini olandesi: il lungo sentiero pedonale, al quale si affiancano la pista ciclabile e un tracciato per le passeggiate a cavallo, attraversa boschi e paludi prima di raggiungere le dune affacciate sul Mare del Nord. Qui, in cima a un’ampia radura, ci accoglie una grande scultura raffigurante una lepre e intitolata Ospitalità, opera dell’artista britannico Barry Flanagan.

Gent. La modernissima Stadshal e il trecentesco Belfort s’accostano con azzardo ma gradevolmente sulla Sint-Baafsplein, la piazza centrale
Gent. La modernissima Stadshal e il trecentesco Belfort s’accostano con azzardo ma gradevolmente sulla Sint-Baafsplein, la piazza centrale

Gent, la città del dragone

Facciamo ritorno alla Venezia del Nord e da lì puntiamo su Gent, a cui possiamo dedicare solo una giornata di visita: per questo ci dirigiamo direttamente in Sint-Baafsplein, il cuore della città, dove si trovano i monumenti più significativi: il teatro civico, la cattedrale di San Bavone e il Belfort, iscritto nella lista dei campanili di Belgio e Francia protetti dall’Unesco, simbolo dell’indipendenza cittadina: dall’alto dei suoi 95 metri un dragone vigila sugli abitanti e sulla loro libertà, ottenuta nel 1180. La torre è circondata da un’area verde, luogo di incontro della gioventù, presso il quale sorge l’originale opera architettonica della Stadshal o sala municipale: una grande struttura in vetro, legno e cemento che copre un vasto spazio all’aperto entro il quale sono ospitati eventi culturali e anche mercati.

Gent, la fontana dinanzi al teatro civico
Gent, la fontana dinanzi al teatro civico

L’interno della cattedrale gotica, sviluppatasi nel corso dei secoli fino a ottenere le attuali dimensioni e forme, custodisce numerose opere d’arte tra le quali un grandioso pulpito rococò del 1745 e un magnifico dipinto di Rubens raffigurante L’ingresso di San Bavone al convento di Gent. Ma qui la maggiore attrazione è la Cappella Villa (ingresso a pagamento) nella quale è esposto l’Agnello mistico, un polittico realizzato nel 1432 dai fratelli van Eyck: su ventisei pannelli di legno di quercia sono raffigurate figure dell’Antico e del Nuovo Testamento che contornano il pannello centrale nel quale è rappresentata l’Adorazione dell’Agnello, simbolo del sacrificio di Cristo. L’opera sta seguendo un lungo percorso di restauro, iniziato nel 2012, che si concluderà nel 2019; sul sito closertovaneyck.kikirpa. be si ha la possibilità di visualizzare l’opera in alta risoluzione dallo schermo del proprio computer, ma è anche possibile assistere al lavoro dei restauratori nei tre luoghi dove sono dislocati i pannelli: il duomo, il Museo di Belle Arti e il centro culturale provinciale Caermersklooster.

Il fiabesco Castello dei Conti di Fiandra
Il fiabesco Castello dei Conti di Fiandra

Poco più avanti, al di là del fiume, ci attende il Castello dei Conti di Fiandra, imponente fortezza del 1180 che rappresenta l’ultima tappa di questo nostro breve tour. Un luogo grandioso e spettrale nello stesso tempo, che ci lascia la voglia di tornare ad approfondire la conoscenza di una regione del Belgio a cui nulla manca per stimolare l’interesse del visitatore. Tranne, nel nostro caso, il tempo atmosferico; ma – quasi a volerci sbeffeggiare – un bel sole primaverile accompagna la passeggiata con cui salutiamo lo splendido centro storico di Gent.

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