Fede contadina

Fiori, spighe e forme di pane compongono le piccole torri colorate che centinaia di giovani donne portano sul capo sfilando in onore dello Spirito Santo: è la festa dei Tabuleiros di Tomar, vicino Fatima.

Indice dell'itinerario

Istituito nel XIV secolo per volere della regina Isabella, il culto dello Spirito Santo in Portogallo trova la sua più spettacolare espressione a Tomar, nel cuore del paese, dove si svolge all’inizio dell’estate la festa dei Tabuleiros. Con una particolarità da tenere subito a mente: la manifestazione si celebra solo ogni quattro anni, e la prossima edizione si tiene appunto nel 2007.
Nel corso dei secoli su quest’evento si sono innestate antiche tradizioni popolari contadine legate alla stagione del raccolto, le cui tracce sono tuttora evidenti nei monumentali copricapi indossati da centinaia di ragazze durante la sfilata che costituisce il momento più suggestivo della festa. Altri cortei ed eventi collaterali, con spettacoli di musica e di teatro, si sono intanto susseguiti per settimane fin dal periodo pasquale, coinvolgendo l’intera comunità.
La prima grande vista d’insieme della città si coglie dal ponte della Velha che, scavalcando il fiume Nabão, si protende verso il centro. L’elegante Rua Serpa Pinto conduce sino a Praça da Republica, con la statua del cavaliere templare Gualdim Pais e la chiesa di San Giovanni Battista, che vanta un portale manuelino. Passeggiando lungo le stradine che si insinuano tra le basse casette, non c’è finestra, porta o terrazza che non sia stata rivestita da una cornice di fiori di carta gialli, rossi, arancioni, bianchi, verdi, intrecciandosi in lunghe collane sospese fra le abitazioni: si calcola che siano ogni volta necessari circa 35 milioni di fiori, realizzati dagli abitanti di ciascun rione con ore e ore di appassionato lavoro.
Finalmente il suono delle bande annuncia l’inizio dell’attesa sfilata dei Tabuleiros, costruzioni cilindriche rinnovate ogni anno che, per tradizione, devono essere alte quanto le giovani donne impegnate a trasportarle in equilibrio sul capo. L’intelaiatura è costituita da sei aste, su ognuna delle quali sono inserite cinque piccole forme di pane, e da altri sostegni intrecciati con papaveri, margherite e spighe di grano, mentre la sommità della struttura (che non dovrà superare i 15 chili di peso) è adornata con una croce, una corona oppure con la colomba che simboleggia lo Spirito Santo. Le ragazze, tutte nubili, vestono un lungo abito bianco fermato da un nastro che cinge la vita e il cui colore identifica il rione di appartenenza; accanto ad ognuna procede un giovane vestito con camicia bianca, pantaloni neri e cappello ripiegato sulla spalla, che assiste la compagna nel faticoso trasporto. I gruppi provenienti da ognuno dei sei quartieri, dopo aver attraversato Rua Serpa Pinto, si radunano in Praça da Republica per la benedizione dei Tabuleiros, poi il lungo corteo variopinto (nel 2003 hanno partecipato oltre seicentocinquanta coppie) inizia a scorrere lentamente lungo i 5 chilometri del percorso cittadino, tra la commozione e i ripetuti applausi del folto pubblico.

La città dei Templari
Anche se la data delle vostre vacanze non dovesse coincidere con quella della manifestazione, Tomar è comunque una meta da non trascurare. La tranquilla cittadina, a 32 chilometri da Fatima, si stende su entrambi i lati del Nabão, percorribile in canoa e sul quale è possibile effettuare escursioni in battello. L’acqua del fiume era sfruttata per muovere le ruote dei mulini, ancora visibili all’altezza del ponte della Velha superato il quale, risalendo l’Avenue Marquês Tomar, si giunge a un’ansa che racchiude l’isolotto del Parque Mouchão, dove è tuttora funzionante una ruota utilizzata per l’irrigazione.
La notorietà del luogo, che è anche sede della cosiddetta Regione Turistica dei Templari, è dovuta appunto alle memorie dell’ordine cavalleresco soppresso dall’avidità di Filippo il Bello; a Tomar, grazie al re Dinis, riuscì a sopravvivere quale ultimo baluardo contro i Mori della vicina Andalusia. Fu creato così l’Ordine di Cristo che più tardi diede forte impulso alla grande avventura marittima dei Descobrimentos, la scoperta del Nuovo Mondo, le cui ricchezze portate in patria alimentarono uno dei periodi più floridi e produttivi della storia portoghese.
Fra gli esempi di quell’epoca, Tomar conserva lo straordinario complesso monumentale del castello templare e del convento di Cristo, entrati nel patrimonio Unesco: l’enorme roccaforte, eretta a partire dal 1160 per volontà di Gualdim Pais impiegando materiali edili della distrutta città romana di Selium, aveva la forma di un pentagono irregolare, con due cinta di mura lungo le quali si alternavano torri a pianta tonda e quadrata. Della costruzione originaria restano le mura con il mastio e la chiesa di forma circolare, sul modello del Santo Sepolcro; l’interno della basilica racchiude la Charola, cappella dei Templari in legno policromo che ospitava l’altare. Oltre ai due chiostri gotici, sul muro esterno della chiesa si può ammirare la famosa Finestra del Capitolo, scolpita nella pietra e considerata l’emblema dello stile manuelino. Numerosi i simboli esoterici impressi nella pietra, in special modo croci, numeri e stelle che da sempre solleticano la fantasia dei seguaci di queste teorie e di non pochi scrittori.
Per completare la visita, oltre alla già citata chiesa di San Giovanni Battista con tele di grande valore, sarà bene recarsi alla Sinagoga, il tempio ebraico più antico del Portogallo: dotato di un’acustica eccezionale grazie a vasi di terracotta incastrati nei muri, oggi è divenuto un frequentato museo sulla storia degli ebrei nel mondo.

PleinAir 418 – maggio 2007

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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