Escursioni ad arte

In Trentino possiamo trascorrere ore insolite passeggiando tra le opere d'arte contemporanea di Arte Sella a Borgo Valsugana e quelle del nuovo museo Mart a Trento e Rovereto

Indice dell'itinerario

Tra i boschi, i castelli e le vette della Valsugana incontrate un timido cartello che porta ad Arte Sella, una biennale di arte contemporanea nata nel 1986. Ma non aspettatevi musei e guide turistiche; preparate invece scarponcini e voglia di camminare perché state per visitare la mostra d’arte più originale d’Italia. Per qualche chilometro nei boschi si susseguono opere in pietra e legno, immerse così tanto nell’ambiente naturale da far pensare che siano lì da sempre.
Immaginate un luogo bellissimo con boschi silenti e fascinosi ed ecco a una curva, sotto un albero, tra le chiome, spuntare opere di artisti d’ogni dove i cui nomi parlano da soli: Un cerchio di sole, Il tempio dell’amore, Per favore date acqua ai fiori, Lì dove gli alberi crescono sulle pietre, Lupi…
Siamo lungo una strada forestale sul versante meridionale del monte Armentera, tra i comuni di Borgo Valsugana e Castelnuovo.
Borgo Valsugana fu la romana Ausugum fondata lungo la Via Claudia Augusta (vedi PleinAir n. 368). Se ne sta adagiata sulle rive del Brenta con un bel centro storico che sembra mediare le influenze architettoniche venete e trentine. La domina con una vista di grande respiro Castel Telvana del XIII secolo, edificato su un precedente sito longobardo.
Da Borgo s’inerpica una stretta e ripida strada asfaltata (percorribile anche in camper, ma con prudenza e magari evitando i giorni di maggior afflusso) che, superata l’Osteria Legno e il ristorante I Tre Faggi, giunge al parcheggio d’inizio percorso per l’Arte Sella. Qualche centinaio di metri in salita nel bosco, poi la strada forestale asseconda dolcemente i primi contrafforti del monte, scende al biotopo umido e quindi prosegue in piano fino alla Malga Costa. Questa è ormai divenuta un autentico spazio espositivo dove dalla primavera all’autunno si avvicendano mostre ed eventi. Ma non è tutto. Ancora qualche passo in salita e si è al cospetto della bellissima e spettacolare ‘cattedrale vegetale’ dell’artista Giuliano Mauri. Alla malga i più pigri possono arrivare sulle ruote, ma anche se visitano la cattedrale non sanno cos’altro hanno perduto…
Tornati a Borgo e sulla statale della Valsugana, una cinquantina di chilometri ci separano da un’altra immersione nell’arte moderna e contemporanea. All’inizio dell’anno è stato inaugurato il Mart (museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto), un sistema museale con sede a Trento nello storico Palazzo delle Albere e a Rovereto, in un moderno edificio progettato dall’architetto svizzero Mario Botta. Costata sei anni di lavoro e circa cento miliardi di vecchie lire, quest’opera è il doveroso riconoscimento alla funzione culturale di Rovereto, città natale di Fortunato Depero. Qui è nato infatti un pezzo del futurismo italiano e del razionalismo in architettura.
Il castello di Rovereto è il punto panoramico per eccellenza della città e si raggiunge a piedi da Piazza del Podestà. Un’altra bella passeggiata merita la contrada Terra, il nucleo urbano più antico. Da vedere ancora c’è il museo civico, che conserva una raccolta di circa 10.000 monete e reperti della Magna Grecia; e poi, in Corso Bettini, tra gli edifici settecenteschi dove sorge il Mart, il Teatro Zandonai e la Biblioteca Civica Tartarotti, autentico fiore all’occhiello della città. Fondata nel 1764, ha una dotazione di ben 370.000 volumi e conta 160.000 visitatori l’anno.
Da parte sua il Mart vanta già una collezione di oltre 7.000 opere tra dipinti, disegni, incisioni e sculture. Per la mostra d’apertura è stato realizzato un compendio dalle raccolte d’arte del Trentino, arricchito da oltre un centinaio d’opere del XX secolo provenienti dai più importanti musei europei e americani. Questo materiale interessa ancora i 6.000 metri quadrati delle nuove sale, con autentici capolavori comprendenti tra l’altro opere di Medardo Rosso, del Carrà futurista, quasi tutto il Depero e il minimalismo americano raccolto da Panza di Biumo; ma anche La primavera sulle Alpi del trentino Giovanni Segantini, battuto all’asta di Christie’s a New York per ben 117 miliardi di lire.

PleinAir 375 – ottobre 2003

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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