Ecologiche risate

Ferro, plastica, legno, cartone, materiali e pezzi riciclati d'ogni genere compongono i Fantaveicoli di Imola, che sfilano in una parata carnevalesca fra le più strambe e divertenti d'Italia. Una collezione di mezzi di trasporto assolutamente unici e ad emissioni zero, che celebrano la surreale creatività dei loro ideatori.

Indice dell'itinerario

Ci sono luoghi la cui notorietà è indissolubilmente legata a un personaggio, a un evento, a una situazione: e se dici Imola pensi subito all’autodromo, al mito della Ferrari, ai campioni della Formula 1 che gareggiano su uno dei circuiti più famosi del mondo. Ma non tutti sanno che in città la passione per le sfide su pista risale a più di duemila anni fa, se è vero che già in epoca romana la colonia di Forum Cornelii ospitava accese competizioni di bighe nel suo anfiteatro.
Passano i secoli e arriviamo ai giorni nostri, precisamente agli anni ’90 quando a Valter Galavotti, dinamico assessore alla cultura, balena l’idea di organizzare una parata di veicoli in occasione del Carnevale. Di sfilate in giro per l’Italia ce ne sono tante, molte hanno una tradizione radicata e nella stessa Imola non mancano esperienze ben riuscite: ma questa, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, dovrà essere qualcosa di completamente diverso, una manifestazione capace di esprimere con originalità e fantasia le diverse anime della città. E allora, come distinguersi dai classici cortei di carri allegorici che attirano un folto pubblico dal nord al sud dello Stivale? Chiamando a raccolta un manipolo di eccentrici inventori e invitandoli a realizzare opere semoventi di assoluta unicità.
Così è nato il Carnevale dei Fantaveicoli, eccezionale passerella di surreali mezzi di trasporto in grado di spostarsi con la sola propulsione umana, o comunque ad emissioni zero. Già, perché questa è una condizione indispensabile per prendere parte alla sfilata: comunque sia progettato e costruito, il fantaveicolo dovrà potersi muovere con la sola forza di braccia e gambe oppure a vela, ad aria compressa, ad energia solare, con un motore elettrico o a idrogeno, insomma senza alcun impiego di sostanze inquinanti. Per il resto, via libera al genio creativo assemblando letteralmente qualunque cosa e su ogni tipo di chassis: eliche, corna di capra, sturalavandini, lampadine, ventilatori, imbuti, vecchie stufe, frigoriferi, telai di biciclette, carri, carretti, barche e persino carri armati.
L’edizione di quest’anno avrà luogo il 14 febbraio, come dire che c’è tutto il tempo per attrezzare il camper con un bel paio d’ali e planare su Imola, ma non sperate di destare troppa curiosità: da queste parti, infatti, l’estro degli inventori non conosce limiti. Un valido esempio è Vittorio Tassoni, arzillo settantottenne che ha vinto il primo premio in ben quattro edizioni del Carnevale: un tempo faceva il progettista di macchine per il legno, adesso è in pensione ma di idee ne ha ancora da vendere. La sua cantina in Via Campanella 62 è una sorta di laboratorio delle meraviglie, e mentre leggete queste righe il novello Archimede sta costruendo il suo nuovo fantaveicolo da presentare all’imminente raduno. Oltre al monumentale Biciclo Giostra Il Grifone, Vittorio ha portato alla sfilata un Biciclo Pendolo con ruote indipendenti che girano intorno al proprio asse, guidato da due piloti sistemati nella parte posteriore. Il funzionamento è semplice, ma necessita di pratica e affiatamento: per procedere diritti i conducenti pedalano in modo uniforme, mentre in curva solo uno dei due deve accelerare il ritmo. Per non parlare dei fallimentari tentativi di discesa, con il fantaveicolo che trascina giù l’equipaggio… «Ma si cerca sempre di migliorare – dice Vittorio – la strada della perfezione è fatta di tentativi». Una filosofia confermata dai suoi incredibili progetti, come l’Arca della Pace, il Biciclo Botte, ET è Ritornato con l’Astrobiciclo e il Biciclo in Gabbia, guidato da figuranti vestiti da detenuti. La scommessa di Vittorio per l’edizione 2010 è quella di mettere in strada Ronzinante, un cavallo con telaio di metallo rivestito in legno che dovrebbe trottare al comando di un motore elettrico.
Uno dei fantaveicoli più stupefacenti nella storia della rassegna è il ciclopico Anfibione, realizzato in sei mesi di lavoro da Davide Ropa e primo classificato nel 2005. Alto 310 centimetri, largo 330 e lungo 4 metri, pesa 5 quintali ed è un vero inno all’arte del riciclo, essendo fatto quasi interamente con bottiglie di plastica. «Erano così belle e luccicanti – racconta l’inventore – che mi sembrava un delitto buttarle via». Creato il telaio con pezzi di ferro d’occasione (c’è voluto un bel po’ di tempo e anche di denaro, perché il ferro costa più di quanto si creda), è cominciato il lento e paziente fissaggio delle bottiglie, più di mille, unite con viti inserite nei tappi fino ad ottenere due enormi ruote di plastica mosse da un docile motore elettrico. Dopo l’incredibile Nave Lunare dello scorso anno, questa volta Davide proporrà la Campana Gigante, che suona e gira in continuazione ed è allestita su un telaio di circa 20 metri quadrati ottenuto con contenitori di cartone pressato per le uova.
Non è invece sicura la presenza della suggestiva Bicicletta dei Mestieri firmata da Carlo Borin, una sorta di opera in divenire che da quindici anni, in base all’ispirazione e al tempo libero del suo ideatore, viene continuamente arricchita di particolari e decorazioni: ad esempio Biancaneve e i Sette Nani sul copricatena o una giostrina sul manubrio, in grado di muoversi tramite un complicato sistema di leve.
Anno 2099 Il Passato Ritorna è il nome del fantaveicolo creato dal fabbro Renato Mancini di Massa Lombarda. Cultore del reimpiego di materiali abbandonati in solai, cantine o discariche, ha dato vita a una sorprendente creatura aliena che dondola e ballonzola, assemblata con i più incredibili oggetti: il telaio di una cyclette e i pedali di un vecchio scooter per l’ossatura, il tubo flessibile di un condizionatore per il corpo e due interfalde di plastica da industria alimentare per le ali, mentre gli occhi sono fari di una moto, la testa è il serbatoio e i piedi non sono altro che specchietti retrovisori.
Dopo il Fantaragno ideato un paio d’anni fa, Andrea Morini procedeva come un pilota spaziale sul Fantadrago, il vincitore della scorsa edizione: interamente costruito con materiali di recupero da sfasciacarrozze, il veicolo procede grazie a un sistema ad azionamento manuale. Il barbuto Sergio Capirossi di Riolo Terme, vincitore dell’edizione 2007 con il veicolo Arte e Fantasia, si muoveva invece a colpi di remo a bordo del Fuori Rotta, una gondola a due ruote lunga 6 metri. C’era anche Biagio Bianchi di Casola Valsenio, elmo da vichingo e tuta rossa da Formula 1, intento a pedalare in sella al suo Pedibus Calcantibus, sorta di triciclo completato da quattro snelle gambe femminili ricavate da alcuni manichini da vetrina. Per non parlare della Bamboocicletta di Davide Brini, con il telaio fatto di canne di bambù, e della Scalata Olimpica di Massimo Minguzzi (padre di Andrea, vincitore della medaglia d’oro nella lotta greco-romana alle Olimpiadi di Pechino). Ma la galleria è ancora ricchissima di sorprese, come il Motore a Combustione Esterna con Recupero di Calorie progettato da Davide Bassi di Castel San Pietro Terme: lo stesso artefice guidava un vecchio carro agricolo sul quale era sistemato un barbecue fumante con una protezione in metallo per impedire che il fuoco abbrustolisse la figlia, intenta a controllare il grado di cottura delle salsicce distribuite alla folla (ecco in cosa consisteva il recupero di calorie!).
Fra tante meraviglie, scopriamo anche un piccolo dettaglio della vita locale che ci dà da pensare: Imola era conosciuta come “la città dei matti” perché ospitava due ospedali psichiatrici, e anche dopo la loro chiusura qualcosa dev’essere rimasto nell’aria ispirando la geniale follia dei fantaveicoli. D’altra parte, non è una cosa da pazzi immaginare un mondo a ritmo lento in cui i mezzi di trasporto non inquinano, non uccidono e anzi mettono allegria?

Testo e foto di Paolo Simoncelli

PleinAir 450 – Gennaio 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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