Due per quattro

Un piccolo gruppo di amici uniti dal desiderio di trascorrere una lunga vacanza itinerante lungo il Tirreno: archeologia, escursioni, relax, borghi marinari... Ma come organizzare con agilità gli spostamenti, le visite e le soste? Semplice: abbinando un confortevole mansardato e una potente motocicletta.

Indice dell'itinerario

Un itinerario intorno al Tirreno di 1.800 chilometri, con partenza e arrivo a Roma, guidando su sei ruote: camper più moto. Un anello azzurro che, oltre a mostrarci le bellezze paesaggistiche e culturali delle coste bagnate da questo grande spicchio del Mare Nostrum, ci ha permesso soprattutto di sperimentare un modo assai pratico di viaggiare in pleinair: la comodità di un alloggio ambulante unita all’agilità di spostamento offerta da un motociclo.
Dopo qualche esperimento nella zona del Circeo il tandem si rivela utilissimo già alla prima sosta di rifornimento, a Gaeta: mentre l’autocaravan con a bordo due dei quattro componenti del nostro piccolo gruppo fa il pieno d’acqua e di carburante, i centauri si addentrano velocemente nelle viuzze cittadine e ne escono dopo appena un quarto d’ora con il pranzo al sacco per tutti, senza doversi cimentare in difficoltà di parcheggio o sfidare divieti di sosta.
Strada facendo, la suddivisione dei compiti si perfeziona adattandosi gradualmente alle diverse caratteristiche dei due mezzi. Giunti di fronte a un posto di polizia nei pressi di Pompei, la moto parte di nuovo in ricognizione per trovare un approdo adatto al camper in un punto strategico tra l’antica città romana e Napoli; l’obiettivo è poter visitare comodamente l’una e l’altra servendosi della Circumvesuviana. Nell’attesa, gli autisti del camper studiano a tavolino la cartina e s’informano presso gli agenti sulle condizioni di viabilità della Costiera Amalfitana, e qui emerge subito un problema perché l’intenso traffico lungo le spettacolari curve a strapiombo sul mare rischia di trasformare il viaggio del v.r. in una sorta di calvario. In serata si discute la migliore strategia di approccio: decidiamo così che i camperisti taglieranno dritto per l’autostrada e sosteranno presso una delle spiagge nei dintorni di Salerno, aspettando in pieno relax che i motociclisti escano all’ultimo tornante della Costiera; dopodiché toccherà a questi ultimi restarsene a prendere il sole, mentre gli altri due sfrutteranno la moto per ripercorrere il tragitto al contrario.
Fatto tesoro di quest’esperienza, da ora in poi accadrà spesso che, mentre una coppia visita il centro storico di una località marittima, fa il bagno o si dedica a un po’ di shopping, l’altra s’inerpica in moto sulle coste scoscese o sulle montagne dell’entroterra per visitare luoghi meno accessibili al camper (santuari, templi, punti panoramici altrimenti irraggiungibili). Una soluzione che ha evitato, per dirne una, il ripetersi delle lente arrampicate con il v.r. intraprese per giungere al Tempio di Giove e alle mura ciclopiche nella zona del Circeo.
Superato l’ultimo tormentone di saliscendi e precipizi a Maratea, l’avventura prosegue tranquilla lungo il litorale calabrese (a parte il tratto scoglioso di Tropea) fino all’attraversamento dello stretto di Messina e l’arrivo al porto di Milazzo. Un nuovo dilemma ci impone un rigoroso piano logistico: il camper questa volta rimane a terra, mentre noi quattro c’imbarchiamo l’indomani alla volta delle Eolie. Inutile portarsi il mezzo pesante quando nella maggioranza di queste isole vulcaniche è vietato sbarcare ed è difficile manovrare a causa delle ripide strade che serpeggiano intorno ai crateri. Scelta Salina come campo base, piantiamo la tenda in campeggio – certo, il comodo letto del camper era un’altra cosa – e ancora una volta ci dividiamo: mentre una coppia gira in moto l’isola del film Il Postino (l’ultima, splendida interpretazione di Massimo Troisi), l’altra se ne va in aliscafo da un lido all’altro dell’arcipelago.
Riapprodati in Sicilia, si prosegue lungo la costa settentrionale verso Palermo. Per risparmiare al camper gli ingorghi delle stazioni balneari, lasciamo la statale dopo Cefalù e ci immettiamo nell’autostrada. La tattica del camper-base e degli spostamenti a due in moto diventa la regola e si dimostrerà fondamentale per scalare gli impervi Monte San Pellegrino e Monte Erice; accade spesso che per giorni ci ritroviamo tutti e quattro insieme solo all’ora di cena.
Ulteriore vantaggio è che quando anche uno solo del gruppo ha voglia di visitare luoghi che non aggradano agli altri, gli basta saltare in sella e via. Un giorno, mentre i miei compagni di viaggio sono impegnati in una siesta collettiva sulla spiaggia, inforco il bolide a due ruote e raggiungo il tempio greco di Segesta; quando a sera torno alla base, scopro che gli altri sono ripartiti in camper verso San Vito Lo Capo, dove arrivo giusto in tempo per non far freddare il piatto di pasta che mi attende sulla tavola apparecchiata davanti al camper.
Due giorni dopo, mentre ci troviamo al porto di Trapani pronti a salpare per Favignana, chiacchierando con alcuni ufficiali della Capitaneria veniamo a sapere che sull’isola è difficile rifornirsi d’acqua (scopriremo sul posto che è vero solo in parte). Per prudenza ci affrettiamo a controllare il livello del serbatoio: quasi a secco, ma fare retromarcia col camper nella fila di auto che attende d’imbarcarsi è impensabile. Allora lego sul portapacchi della moto un paio di taniche di plastica, sfreccio in cerca di una stazione di servizio e torno accolto come un eroe, traballando per il sovraccarico, con quanto basta per “sopravvivere” un paio di giorni nelle Egadi. Rientrati a Trapani, lo scampato pericolo ritorna come argomento di vivace dibattito a bordo della nave della Tirrenia che ci porta in Sardegna. Io e uno dei miei compagni di viaggio cerchiamo di dimostrare la maggior praticità della moto come mezzo di viaggio, gli altri due si ostinano invece a difendere a spada tratta la superiorità del camper. La recente vicenda del fortunoso rifornimento d’acqua e le simpatiche escursioni fuorirotta su due ruote mi danno punti a favore, visto che la parte avversa ha a suo vantaggio… solo il comfort di quattro letti, un tavolo, una cucina e una toilette stipati in 10 metri quadrati. Comodità alle quali pretendo di poter rinunciare, promettendo spavaldamente che d’ora in poi dormirò in tenda e cucinerò col fornelletto a gas. Mai promessa durerà così poco: sbarcati a Cagliari e ottenuta un’ultima vittoria con una visita in moto alle lagune dei fenicotteri, sono costretto a deporre le armi e a dichiarare partita patta due giorni dopo, quando un improvviso acquazzone pomeridiano ci sorprende prima di Arbatax facendomi umilmente rinunciare alla cenetta in solitaria e al pernottamento in tenda a favore del ben più sicuro e confortevole riparo del camper.
Durante l’ultimo tratto del nostro itinerario in Sardegna c’imbattiamo in un gruppo di simpatici camperisti, tre mezzi in tutto, e decidiamo di unirci a loro. Ma presto i nostri nuovi amici iniziano ad apprezzare la facilità di esplorare in moto i dintorni dei luoghi di sosta, e così a doverci spartire le due ruote siamo addirittura in dodici: un po’ troppo anche per la nostra organizzazione così elastica (ma chissà se in una prossima vacanza anche loro sperimenteranno la nostra formula!).
Un’ultima traversata del Tirreno ci riporta a Civitavecchia, da dove percorriamo gli ultimi 70 chilometri fino a casa. Alle porte di Roma il camper e la moto si salutano, l’uno al rimessaggio, l’altra in garage: ma è solo un arrivederci, in attesa della prossima avventura insieme su sei ruote.

Il viaggio in breve
Tappa per tappa, ecco il tragitto di base e le soste principali del giro del Tirreno in camper e moto: un esempio di organizzazione per ideare altri percorsi a sei ruote.
Per i collegamenti marittimi ci siamo serviti con soddisfazione della Tirrenia, con trasporto del camper e della moto sulle rotte Trapani-Cagliari e Olbia-Civitavecchia (orari e tariffe si possono richiedere al call center telefonando al numero 892-123, www.tirrenia.it). Del gruppo Tirrenia anche la Siremar, che abbiamo scelto per raggiungere le Eolie da Milazzo e le Egadi da Trapani (tel. 091 7493111, www.siremar.it). Numerose compagnie di navigazione collegano Calabria e Sicilia sulla rotta Villa San Giovanni-Messina.

Roma – San Felice Circeo (105 km)
Borgo vecchio di San Felice Circeo, Grotta della Maga Circe, Monte Circeo con le mura ciclopiche e la veduta sull’Arcipelago Pontino, Sabaudia e il lago.
Pernottamento A San Felice Circeo presso l’area attrezzata La Rosa dei Venti (Viale Europa 9/A, a 50 metri dalla spiaggia libera, apertura stagionale, tel. 338 2229085 o 338 8615929).

San Felice Circeo – Gaeta (53 km)
Castello di Gaeta, Montagna Spaccata con la Grotta del Turco e la cappella di San Filippo Neri, scavata in un blocco di roccia incastrato tra pareti a strapiombo sul mare. Visite lungo il tragitto a Terracina (borgo medioevale, scavi archeologici con il tracciato romano della Via Appia e il Tempio di Giove) e a Sperlonga (borgo alto e Bagni di Tiberio).
Pernottamento A Terracina nel parcheggio dietro i giardini pubblici sulla spiaggia di levante (mare a 30 metri, bar e ristoranti non lontani).
A Sperlonga presso parcheggio Il Corsaro (per auto e camper in zone separate, privo di ombra ma provvisto di acqua e docce, a 100 metri dalla spiaggia libera e a circa 800 metri dal paese).
A Gaeta nel piazzale della vecchia stazione, in pieno centro e poco distante dalla spiaggia di Serapo (a pagamento durante il giorno, gratuito di notte; da tenere comunque presente in città la frequente apposizione di divieti di sosta per i camper).

Gaeta – Pompei (121 km)
Scavi archeologici di Pompei, centro storico di Napoli e salita al cratere del Vesuvio, Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana; salita a Colli San Pietro e visita a Casa Cafiero (antica struttura colonica con vista sul golfo di Napoli e su quello di Salerno).
Pernottamento A Pompei presso l’area attrezzata Ametrano, vicina agli scavi e alla stazione della Circumvesuviana (Via Antonio Segni 23, tel. 081 8634160 o 333 9322467, tommaso.ametrano@virgilio.it, apertura annuale).

Pompei – Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana – Paestum (149 km)
Scavi archeologici e templi, Agropoli, Positano, Amalfi, belvedere di Villa Cimbrone a Ravello.
Pernottamento A Paestum presso l’area attrezzata Lido in Tela (sulla litoranea per Agropoli a 3 chilometri dagli scavi, tel. 089 232630, annuale).
Ad Agropoli presso l’agriturismo Dolce Basilico (uscita Agropoli Sud a 3 chilometri sulla strada per Ogliastra Cilento, tel. 0974 826643 o 330 580662, dolcebasilico@interfree.it).

Paestum – Sapri (108 km)
Grotte di Capo degli Infreschi, Capo Palinuro, spiagge tra Marina di Camerota e Palinuro.
Pernottamento A Sapri presso il campo sportivo, su asfalto, gratuito. Sapri – Capo Vaticano (247 km)
Borgo vecchio di Maratea, statua del Redentore e santuario di Monte San Biagio con stupende vedute panoramiche sul Golfo di Policastro (parcheggio diurno in un piazzale vicino al centro storico presso le scuole medie e l’oratorio), spiaggette di Capo Vaticano, borgo vecchio di Tropea e chiesa di Santa Maria dell’Isola.
Pernottamento A Capo Vaticano presso il bar Eden, sul mare, a pagamento.
A Tropea uscendo dal paese in direzione di Reggio Calabria in un parcheggio asfaltato sulla destra in vicinanza di un distributore, lungo la spiaggia.

Capo Vaticano – Villa San Giovanni – Traghetto per Messina – Milazzo (133 km)
Fortezza di Milazzo.
Pernottamento A Milazzo presso Garage delle Isole, a 500 metri dall’imbarco per le Eolie, con servizio di navetta per il porto (Via San Paolino, tel. 090 9288585).

Milazzo – Isole Eolie – Milazzo (via mare)
Salina: arco naturale di Punta del Perciato, Golfo di Pollara e porticciolo, Riserva Naturale dei Monti Fossa delle Felci e Porri. Stromboli: borghi di San Bartolo e San Vincenzo con le tipiche case eoliane, ascesa al cratere del vulcano. Alicudi: speroni lavici lungo la costa selvaggia. Filicudi: resti del villaggio preistorico di Capo Graziano.
Pernottamento In tenda a Salina presso il camping Tre Pini (Località Rinella, tel. 090 9809155, aperto da maggio a settembre).

Milazzo – Palermo (203 km)
Centro storico di Palermo con cattedrale normanna, Palazzo Reale, mercato di Sant’Agostino; ascesa a Monte San Pellegrino con vedute panoramiche. Lungo il percorso, visita al santuario della Madonna Nera a Tindari e al duomo di Cefalù (parcheggio diurno all’interno della strada che costeggia il mare, sconsigliabile in piena estate).
Pernottamento A Palermo presso il grande parcheggio comunale gestito dall’azienda dei trasporti pubblici AMAT (tel. 848-800817 da telefono fisso, 091 6902690 da cellulare). Numerose le aree attrezzate in città, reperibili sul Portolano di PleinAir.

Palermo – Scopello (74 km)
Borgo vecchio di Scopello, Riserva Naturale dello Zingaro, tempio greco di Segesta, castello e borgo vecchio di Alcamo, duomo di Monreale (parcheggio diurno sotto il centro storico, raggiungibile dalla circonvallazione), porto di Castellammare del Golfo (parcheggio diurno in area di sosta vicinissima al paese, tel. 0924 34545).
Pernottamento A Scopello in località Mazzo di Sciacca, a ridosso dell’omonima spiaggia (segnalata dal cartello “Park noleggio barche”, a pagamento, fondo in terra battuta).

Scopello – Trapani (64 km)
Monte Erice, borgo vecchio di Trapani, castello normanno con panorami sulle Egadi e su San Vito Lo Capo.
Pernottamento A Trapani nel parcheggio comunale in Piazza Vittorio Emanuele, segnalato (tel. 0923 28670).

Trapani – Isole Egadi – Trapani (via mare)
A Favignana, vecchi stabilimenti della tonnara, Cala Rossa; cave di tufo in località Bue Marino. A Levanzo, Grotta del Genovese con graffiti e dipinti preistorici.
Pernottamento A Favignana presso il camping Egadi (Località Arena, tel. 0923 921555).

Trapani – Cagliari (via mare)
Centro storico di Cagliari, saline con i fenicotteri.
Pernottamento A Cagliari presso il Camper Cagliari Park, a pochi minuti dal porto (Via Caboni 13, tel. 070 303147 o 328 3348847, www.campercagliaripark.it).

Cagliari – Costa Rei (107 km)
Costa di Villasimius fino a Capo Carbonara (parcheggi diurni in direzione Capo Carbonara al termine dell’asfalto, lungo lo sterrato a sinistra che giunge fino al mare, direttamente sulla spiaggia), spiagge della Costa Rei fino a Capo Ferro.
Pernottamento A destra della strada per Muravera presso la spiaggia Is Traias, su asfalto, e lungo la spiaggia in Costa Rei.

Costa Rei – Arbatax (138 km)
Rocce rosse di Arbatax, domus de janas di Lotzorai. Lungo il percorso, visita al borgo di Lanusei e al Lago Alto del Flumendosa, con viste sul Gennargentu.
Pernottamento Ad Arbatax presso il porto.
A Tortolì in un’area fronte mare, ombreggiata e con servizi.

Arbatax – Capo Comino (123 km)
Foresta di eucalipti e vaste dune sabbiose nei pressi di Capo Comino. Lungo il percorso, visite a Cala Gonone, Nuraghe Mannu, Grotta del Bue Marino ed escursioni sui sentieri attrezzati lungo la costa.
Pernottamento A Cala Gonone presso area Palmasera, vicina al centro (Viale Bue Marino, tel.
336 818111 o 360 713478, www.sostacamperpalmasera.it). A Capo Comino presso l’unico parcheggio consentito nelle vicinanze del faro, gratuito ma isolato.

Capo Comino – Olbia (69 km)
Spiaggia di San Teodoro La Cinta (parcheggio diurno di fronte al litorale, arrivando da Olbia lungo la S.S. 125 seguire le indicazioni per il depuratore), abbazia di Saccargia.
Pernottamento Ad Olbia in parcheggio pubblico (varie disponibilità).

Olbia – Civitavecchia (via mare)
Rientro a casa.

PleinAir 416 – marzo 2007

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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