Dove Natura regna

La regione della Navarra, che molti attraversano frettolosamente sulla via di Santiago e di Madrid, racchiude in poche decine di chilometri una straordinaria collezione di ambienti e paesaggi: dalle verdi foreste dei Pirenei, costellate da deliziosi paesini montani, alle surreali distese desertiche delle Bárdenas Reales, oggi trasformate in un parco tutto da scoprire.

Indice dell'itinerario

Il vento del nord che scende veloce dalle montagne, soffiando tra gli angusti passaggi rocciosi, stempera la calura del giorno assolato: in un paesaggio dominato dal color ocra del deserto la corrente fa innalzare piccoli mulinelli che salgono veloci nell’aria. Il sentiero, sinuoso e ben tracciato, si addentra nel canyon dove l’ombra scura delle pareti evidenzia buche e asperità, mentre l’aria limpida e il blu intenso del cielo fanno risaltare le incredibili conformazioni create dall’erosione, alti pinnacoli che si stagliano all’orizzonte. Grandi pietre granitiche proteggono come una sorta di ombrello la terra sottostante, ma le violente piogge autunnali erodono profondamente il suolo creando colonne e torrioni sabbiosi che, lentamente ma inesorabilmente, si sgretolano e si assottigliano, fino a non essere più in grado di sostenere il peso della pietra. Molti infatti sono i massi caduti, e dei pinnacoli non rimane che una collinetta smussata; altri invece si creano staccandosi dalle pareti strapiombanti delle gole, in un costante e imprevedibile movimento lento che rende questo paesaggio di anno in anno nuovo e diverso.
Dall’alto della mesa contempliamo il selvaggio panorama del parco delle Bárdenas Reales, che per molti aspetti ricorda le grandi riserve naturali dell’Arizona e del Nevada. Ma questo suggestivo scenario si trova nella vicina Spagna e precisamente nella regione della Navarra, che occupa un’ampia parte dei Pirenei settentrionali: terra di confine, dunque, che segna il limite geografico e al tempo stesso la separazione quasi netta fra le reminiscenze della cultura araba delle pianure e l’isolazionismo delle popolazioni basche delle montagne. Pamplona, le cui origini risalgono all’epoca romana, è il vivace e dinamico capoluogo oltre che una delle città storiche più belle della penisola iberica; ma la particolarità della Navarra sta nel fatto che in poche decine di chilometri si alternano fasce climatiche, ambienti naturali e tradizioni culturali così differenti tra loro che la regione si può considerare una delle più varie d’Europa. La zona settentrionale è caratterizzata da boschi, fiumi e laghi tipici dell’area pirenaica, nella parte centrale si condensano le principali emergenze artistiche e architettoniche, mentre a sud ci si trova in un inatteso contesto di tipo sahariano. Al viaggiatore pleinair si offrono quindi gli spunti più diversi, dall’escursionismo sportivo alle tranquille passeggiate in paesi ricchi di storia e di folklore: ne scaturisce un percorso interessante e piacevole, che ha tutte le carte per diventare uno dei principali itinerari turistici intorno alla grande catena montuosa.

Preistoria in alta quota
Poco dopo Saint-Jean-Pied-de-Port, punto di partenza dei pellegrini che marciano verso Santiago de Compostela, si lascia la Francia per entrare in terra spagnola a Roncesvalles, dove i paladini di Carlo Magno furono sconfitti dai baschi nel 778. Ci avviciniamo così all’area boschiva che caratterizza il parco montano della Selva de Irati, un vasto comprensorio – secondo in Europa per la concentrazione di faggi e abeti – caratterizzato da valli e alte montagne: percorrendone i numerosi sentieri segnati si possono ammirare cervi e caprioli dagli occhi mansueti, la veloce aquila reale o il buitre, un avvoltoio che raggiunge un’apertura alare anche di 2 metri e mezzo. La foresta per molti secoli fu motivo di dissidio tra Francia e Spagna per averne il possesso, disponendo così di legname pregiato (con abeti alti più di 40 metri) indispensabile per la costruzione degli alberi dei velieri e per il fasciame dei galeoni mercantili e da guerra. Fortunatamente una parte della vegetazione si salvò dal taglio indiscriminato, e oggi si cammina fra tronchi poderosi con chiome così fitte da nascondere completamente la vista del cielo. All’ingresso del parco un’area di sosta dotata di servizi consente di trascorrere una notte in piena libertà sotto il cielo stellato, mentre di giorno un piccolo ufficio mette a disposizione mappe e guide esperte per trekking ed escursioni.
In alto, sulle montagne dove la linea degli alberi termina per lasciare spazio agli alpeggi erbosi, il terreno è disseminato di grandi pietre piatte disposte a cerchio: sono i Cromlech di Azpegi, dolmen funerari vecchi più di tremila anni eretti da una delle più antiche popolazioni europee, risalente all’Età del Ferro. Proprio questo metallo ha alimentato per secoli l’attività estrattiva in queste valli: nel sottosuolo della Selva de Irati il ferro era così abbondante che la zona divenne, già in epoca romana, uno dei siti di maggior importanza per la sua estrazione e lavorazione. L’attività funzionò a pieno ritmo fino all’800 e una delle più interessanti testimonianze in proposito è la Fábrica de Armas di Orbaiceta da cui uscivano bombarde, palle da cannone e lingotti. Le rovine dell’impianto, in disuso da oltre un secolo ma ben ricordato e descritto nei libri di storia militare, sono ora avvolte dalla fitta vegetazione e costituiscono un raro esempio di architettura industriale del tardo Medioevo, un importante sito storico che fa capire quanto forte e potente fosse l’Armada spagnola. Dalla strada è quasi impossibile notare il complesso, e solo grazie a un piccolo sentiero che parte in prossimità del ponte sul torrente Legarza si possono ammirare le grandi arcate delle condutture che portavano alla fonderia l’acqua necessaria alla produzione.

Passaggi nel tempo
Procedendo verso est sulla tortuosa NA140 che corre parallela al massiccio pirenaico, valli e montagne sono costellate da decine di piccoli paesi dalle bianche casette, ognuno con i caratteristici granai e depositi di provviste che vengono protetti dall’assalto degli animali selvatici mediante un ingegnoso sistema: in cima alle robuste colonne di pietra che sorreggono il pavimento viene posta una lastra di ardesia, che costituisce un ostacolo insormontabile per i piccoli roditori e molti altri animali della foresta.
Piccoli hostal e graziosi ristoranti offrono la possibilità di gustare piatti e prodotti tipici, saporiti formaggi e vini locali mentre si scende verso le morbide colline e i borghi medioevali della media Navarra. Dopo Escároz imbocchiamo la NA178, che segue la valle del Rio Salazar, incontrando la Foz de Arbayún e la Foz de Lumbier, impressionanti gole scavate dai torrenti nella roccia calcarea. La prima, poco più avanti di Navascués, si contempla da un mirador affacciato sull’abisso, mentre un apposito centro informazioni nel paese di Lumbier permette di conoscere la storia geologica della seconda, che si visita grazie a una vecchia linea ferroviaria dismessa nel 1955 e ora trasformata in percorso turistico pedonale. Una passeggiata di qualche chilometro nel canyon, tra scorci spettacolari, consente di osservare i grandi avvoltoi e le aquile che costantemente sorvolano la forra, alla ricerca di cibo da portare nei nidi costruiti sulle pareti strapiombanti; con l’aiuto di un buon binocolo si potranno inoltre scoprire cascatelle e rivoli d’acqua dei torrenti che continuano senza sosta la loro opera di scavo. Previo rilascio di una licenza, acquistabile nelle principali località della regione, è possibile pescare trote e, in certi periodi dell’anno, anche salmoni.
Attraversata la N240, che verso destra porta a Pamplona, si prosegue diritto sulla NA534 mentre il panorama si apre sulla grande pianura. In cima alle basse colline che delineano le ultime pendici dei Pirenei compaiono borghi arroccati come Artieda, Sangüesa, Javier, ma è nell’antico villaggio fortificato di Olite che si può ammirare uno degli esempi meglio conservati dell’architettura medioevale della regione. Il suo palazzo reale sorge su quella linea ideale che un tempo segnava il confine tra i territori arabi e quelli baschi: completamente restaurato, il castello è protetto da robuste mura turrite percorse da cunicoli e camminamenti delle guardie, a contrasto con gli ampi saloni interni e le raffinate decorazioni di chiese e loggiati che affacciano sui cortili. Particolarmente interessanti sono la balconata del Rey e il chiostro della Reina, un giardino interno circondato da un portico finemente lavorato. L’intatto borgo rurale e il magnifico palazzo rendono Olite una specie di porta temporale: dall’alto delle torri, infatti, nelle giornate limpide è possibile vedere i grattacieli di Pamplona stagliarsi contro le montagne. Prima di ripartire, una degustazione al museo del vino e il pranzo in una delle tipiche trattorie del paese ci preparano alle battute conclusive del nostro itinerario.

Sahara iberico
In poche decine di chilometri siamo passati dai fitti boschi dei Pirenei, ricchi di fiumi e di laghi, alle vaste pianure agricole della Navarra centro-meridionale, coltivate a riso, grano e orzo. Scopriremo ben presto che il paesaggio non ha ancora finito di sorprenderci, mentre il caldo si fa decisamente più intenso e alcuni lembi di deserto anticipano l’ambiente del parco delle Bárdenas Reales.
Dai lunghi rettilinei della N121, che corre quasi parallela all’autostrada per Saragozza, deviamo per Valtierra e raggiungiamo Arguedas, dove una strada secondaria conduce all’ingresso dell’area protetta. Nei due paesi, posti al limitare della zona desertica, le case scavate nella roccia sono ciò che rimane dell’antica tradizione abitativa locale, quando contadini e pastori si rifugiavano al fresco delle cuevas per proteggersi dal solleone e dall’afa estiva della pianura: oggi è possibile dormire in una di queste grotte osservando, dalle piccole finestre colorate che si affacciano sulla pianura, i lontani canyon del parco.
Ad Arguedas si abbandona la strada asfaltata per prendere – con le dovute precauzioni se si è alla guida di mezzi di grossa stazza – la pista in terra battuta che si addentra nelle Bárdenas Reales. Questo territorio di oltre 450 chilometri quadrati è caratterizzato da quattro zone distinte: a sud la Bárdena Negra formata da argille scure e rossastre e da rocce calcidiche, al centro la Bárdena Blanca composta da sedimenti salini e rocce gessose che danno un colore giallognolo e biancastro alle dune sabbiose, ad est la steppa della Bárdena Verde oggi recuperata agli usi agricoli grazie a un sistema di irrigazione e di canalizzazione delle acque dei fiumi circostanti, a nord la Meseta El Piano che si eleva di centinaia di metri sopra la landa offrendo scenari spettacolari. Da sempre questa zona è punto di partenza e arrivo delle greggi che in primavera salgono verso Roncal e gli alpeggi montani, per poi ridiscendere a valle e svernare al tepore della pianura. Piste sabbiose, stradine e sentieri percorrono il parco in tutte le direzioni, ma i panorami più suggestivi si colgono salendo, a piedi o in mountain bike, alla Punta de la Estroza o in cima al piccolo altopiano della Pisquerra, dalle cui alte falesie si osserva il territorio in tutta la sua varietà: non per caso ci troviamo in un luogo scelto da registi e produttori cinematografici di tutto il mondo per girare scene ambientate in epoche antiche o per avventure di fantascienza.
Lasciato il surreale ambiente del deserto, in breve si arriva all’ampio corso dell’Ebro a e alla storica cittadina di Tudela, fitta di campanili sulla cui sommità nidificano le cicogne. Il grande fiume bagna la popolosa pianura e le sue vaste coltivazioni, scendendo verso sud-est come a volerci indicare la via del ritorno: una lunga autostrada ci porterà a Saragozza e di qui a Barcellona, dove continueremo verso casa lungo le sponde del Mare Nostrum.

PleinAir 422 – settembre 2007

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

________________________________________________________

Tutti gli itinerari, i weekend, i diari di viaggio li puoi leggere sulla rivista digitale da smartphone, tablet o PC. Per gli iscritti al PLEINAIRCLUB l’accesso alla rivista digitale è inclusa.

Con l’abbonamento a PleinAir (11 numeri cartacei) ricevi la rivista e gli inserti speciali comodamente a casa e risparmi!

photo gallery

dove sostare

tag itinerario

cerca altri itinerari

Scegli cosa cercare
Viaggi
Sosta
Eventi

condividi l'articolo

Facebook
WhatsApp

nuove idee di viaggio