Dolomiti in camper, una perla al giorno

Una vacanza camper più sci in pieno inverno nel cuore delle Dolomiti? Si può: ve lo dimostra questo viaggio fra sette splendide località conquistando i mitici passi alpini tra Veneto, Alto Adige e Trentino

Indice dell'itinerario

Una settimana bianca spostandosi da una località all’altra nel palcoscenico naturale delle Alpi trentine, atesine e venete: un’esperienza possibile anche nel bel mezzo della stagione fredda. Gli pneumatici invernali di qualità sono oggi molto affidabili, relegando le catene (se non in situazioni eccezionali e in presenza di lastroni di ghiaccio) a un macchinoso ricordo; le strade montane, dal canto loro, sono in genere sottoposte a una sollecita pulizia durante e dopo ogni nevicata. Così, attrezzato il v.r. con sei gomme invernali, ci siamo regalati una settimana en plein air sulle Dolomiti, inserite dal 2009 nel patrimonio dell’Unesco e collegate fra loro da mitici passi ricchi di storia e natura.

Il lago di Misurina
Il lago di Misurina

Veneto • Misurina (1.756 m): una fiaba fuori dal tempo

La nostra settimana itinerante inizia risalendo la dolce Valle d’Ansiei, nel Cadore. La nostra meta è Misurina, nel comune di Auronzo di Cadore, una località assai frequentata d’estate e quasi struggente nel periodo invernale: pochi turisti visitano il grande lago ghiacciato, sovrastato da un’incantevole corona dolomitica tra il Sorapiss e le Tre Cime di Lavaredo. Quando vi abbiamo fatto visita il nostro camper era l’unico ospite dell’area attrezzata vicino alla strada per le Tre Cime. Al margine del bacino vi sono la seggiovia che risale i declivi del Col de Varda e un campetto scuola con skilift, per un totale di 10 chilometri di piste da discesa e circa 12 per il fondo. Ma non mancano i percorsi con le ciaspole o le semplici passeggiate attorno al lago, che con neve e ghiaccio presenta un pittoresco colore verdeblu.

La Collegiata di San Candido
La Collegiata di San Candido

Alto Adige • San Candido (1.175 m): con gli sci sulla città

Da Misurina s’imbocca la SS51 e, attraverso Carbonin e Dobbiaco, si raggiunge San Candido. Situata all’estremità orientale della Val Pusteria, Innichen è una cittadina nitida e raccolta dall’anima alpina, nonostante la sua posizione pianeggiante. Abbiamo sostato per la notte in un parcheggio pubblico presso la cabinovia Baranci; se il soggiorno è prolungato si può optare per l’area attrezzata Caminiti a Prato alla Drava e per il Caravan Park Sexten di Sesto, meritatamente considerato uno dei migliori campeggi di tutta Europa.

A San Candido abbiamo provato l’ebbrezza della bellissima e facile pista del Monte Baranci, quasi un’autostrada bianca da cui sembra prendere il volo sopra i tetti della Val Pusteria; per due giorni alla settimana è aperta anche in notturna dalle 19 alle 22. Molto divertente, inoltre, l’opportunità di scendere con lo slittino lungo una pista dedicata di ben tre chilometri attraverso il bosco di Monte Baranci. Ma la vera attrattiva del territorio è rappresentata dallo sci nordico: dai meravigliosi e assolati itinerari sul letto del fiume verso Dobbiaco a quelli un po’ più impegnativi in risalita su Sesto e verso la fantastica Val Fiscalina, o ancora spingendosi fino ai percorsi della Valle Aurina. La SS49 ci porta ora in bassa Pusteria per una nuova tappa del nostro itinerario: da Brunico prenderemo la deviazione per la Val Badia fino a San Vigilio di Marebbe.

La discesa verso Corvara
La discesa verso Corvara

Alto Adige • Corvara in Badia (1.568 m): la fata delle Dolomiti

Il paese incastonato tra spettacolari vette (su tutte il suggestivo Sassongher), il relativo isolamento tra i passi Gardena e Campolongo, la posizione ad alta quota che garantisce un buon innevamento: nel mio immaginario la vera perla delle Dolomiti non è mai stata Cortina d’Ampezzo, bensì Corvara. Eccoci così in Alta Badia. Niente illusioni, però: la sostare è un po’ complicata. In città ci si può fermare con il camper solo nelle ore diurne presso il grande parcheggio degli impianti, vicino alla statale per Colfosco. Il pernottamento è consentito in due piccoli posteggi sulla strada per il Passo Campolongo, situati a pochi metri dalle piste da sci (skilift Capanna Nera e seggiovia Costes da L’Ega) ma lontani dal centro. Chi vuole soggiornare godendo anche la vita cittadina deve puntare sul Camping Colfosco, collocato ai margini del bosco sulla strada che da Corvara sale all’omonima frazione.

Tantissime e ottime le opportunità per lo sci da discesa, essendo Corvara in uno snodo strategico tra diverse valli fra Alto Adige e Veneto. La cima più famosa è il Piz Boè, sul classico percorso della Sella Ronda (con gli ulteriori collegamenti al Passo Campolongo e al Passo Gardena), ma i suoi impianti sono collegati anche a quelli dei comprensori di La Villa e di San Cassiano. Prima di Corvara, provenendo dalla Val Badia, si può cogliere anche l’opportunità della nuova area attrezzata a pagamento nei pressi di La Villa, ben accessibile dalla statale e dotata di Wi-Fi e sauna. Chi si ferma qui potrà provare i numerosi impianti de La Villa (peraltro collegati a quelli di Corvara), già famosa per le gare di Coppa del Mondo di Sci e soprattutto per la funambolica picchiata in valle della pista nera Gran Risa.

Plan de Corones
Plan de Corones

Alto Adige • San Vigilio di Marebbe (1.201 m): sulla neve con Franz

Conobbi Franz qualche decennio fa, quando ero un giovanissimo lettore di 2C alle prese con la prima vacanza in camper sulla neve. La sua area attrezzata di San Vigilio di Marebbe, una delle prime strutture di questa tipologia, riscosse subito un grande successo sia per l’ospitalità e operosità del gestore che per la posizione strategica, a ridosso della pista del Plan de Corones. Al nostro ritorno non abbiamo ritrovato Franz, purtroppo scomparso qualche anno fa, ma un’area di sosta ben rinnovata e attrezzata, gestita dal figlio. All’interno della struttura un ristorante propone i piatti tipici altoatesini e un’ottima pizza con forno a legna. Il Plan de Corones è una sorta di panettone bianco la cui sommità (2.275 m) è servita da impianti di risalita (sono in tutto 31) che collegano San Vigilio, Riscone di Brunico, Valdaora e Perca: cosicché nelle giornate di bel tempo si avranno formidabili opportunità per lo sci da discesa, con complessivi 116 chilometri di piste.

Vista sulla Marmolada dal gruppo del Sella
Vista sulla Marmolada dal gruppo del Sella

Veneto • Arabba (1.601 m): Marmolada in vista

Valicato il Passo Campolongo (1.875 m) da Corvara si scende rapidamente ad Arabba, nel Bellunese. Questa cittadina d’alta quota del Circo Bianco è sovrastata dalla Marmolada, di cui rappresenta la principale porta d’ingresso nel periodo invernale. Una splendida possibilità di sosta, non lontano dal nucleo cittadino e dagli impianti del Comprensorio Dolomiti Superski, è rappresentata dall’Area Sosta Camper Arabba, gestita dai simpatici Roberto e Antonella.

Come Corvara e Canazei, Arabba è posta lungo il carosello sciistico della Sella Ronda; se la giornata è quieta e serena la prima opzione per gli sciatori è sicuramente quella di raggiungere la vetta della Marmolada e il suo ghiacciaio salendo con la funivia per Porta Vescovo (i non sciatori possono raggiungere Cima Marmolada solo con le funivie da Malga Ciapela), e quindi attraverso gli impianti del Passo Padon. Da lassù si gode un’incomparabile visione d’insieme su gran parte dell’arco alpino nord-orientale: a sud le Pale di San Martino, a ovest le Dolomiti di Brenta, a nord il Sassolungo e il Sella, a est le Tofane, Antelao e il Monte Civetta. Lunga, spettacolare e mediamente impegnativa la discesa dalla Cima Marmolada a Malga Ciapela (1.400 m): dopo la risalita verso il Passo Fedaia, con un’altra discesa si rientra ad Arabba.

Sulle piste di Falcade
Sulle piste di Falcade

Veneto • Falcade (1.137 m): la bella addormentata

Posta alle falde del Passo San Pellegrino che la divide dalla trentina Val di Fassa, Falcade è vocata al turismo naturalistico e sembra soggetta a un flusso di presenze meno frenetico, anche perché d’inverno il San Pellegrino è un valico da molti evitato per le pendenze di alcuni tornanti sul versante veneto. Il campeggio Eden è collocato in pittoresca posizione fra il bosco e il torrente, in località Mulino; durante il nostro soggiorno l’attivissimo gestore ci ha espresso l’intenzione di ampliare la ricettività verso i turisti pleinair creando un’area attrezzata.

Gli impianti di risalita partono proprio dalla zona Molino, vicino al campeggio, e conducono alla seggiovia quadriposto al Col Margherita e alla Skiarea Trevalli, con i suoi 100 chilometri di piste che si estendono tra Falcade (Valle del Biois), il Passo San Pellegrino e Moena (Val di Fassa). Mitica e romantica la Pista degli Innamorati, un percorso che scende per circa dieci chilometri costeggiando i boschi dalla cima del Col Margherita sino a Falcade, a cui fanno da corona le Cime del Focobon, le Pale di San Martino, la Marmolada e – sullo sfondo – i gruppi del Civetta e del Pelmo. Grazie agli pneumatici termici e alle ruote gemellate (ma è consigliabile tenere comunque le catene a bordo) valichiamo senza problemi il ripido Passo San Pellegrino (1.918 m). Per gli amanti dello sci nordico, al San Pellegrino c’è anche l’organizzato Centro Fondo Alochet attivo sino a stagione avanzata. La discesa con il camper su Moena è meno ripida e pressoché priva di tornanti: ecco la Val di Fassa e la SS48, che imbocchiamo per puntare su Canazei.

Il Sassopiatto e il Sassolungo dalla funivia di Canazei
Il Sassopiatto e il Sassolungo dalla funivia di Canazei

Trentino • Canazei (1.465 m): una ronda sugli sci

Dopo ventott’anni torniamo al Camping Marmolada, a due passi dalla strategica funivia del Pecol-Belvedere. Canazei è un’indaffarata e luminosa città del Circo Bianco; ma il nucleo antico è ancora caratteristico e conserva i segni della cultura ladina. Rinunciamo a risalire con il camper anche il Pordoi, per chiudere l’itinerario ad anello attorno alla Marmolada tornando ad Arabba: preferiamo dedicarci al classico itinerario della Sella Ronda.

Con gli sci ai piedi, e fruendo della citata funivia del Belvedere che è la migliore porta d’ingresso dell’itinerario in quota, si compie un ineguagliabile carosello di ben 42 chilometri tra i valichi e le cittadine di fondovalle attorno al grandioso massiccio del Sella. Passo Pordoi, Arabba, Passo Campolongo, Corvara, Passo Gardena, Selva Valgardena, Passo Sella, Col Rodella e Canazei: superfluo commentare gli spettacolari panorami che si possono godere durante questa straordinaria cavalcata bianca attraverso sei comprensori sciistici. 

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