Crete a vapore

Da Siena all'Amiata in camper, in bici, a piedi. E a bordo delle carrozze d'epoca del Treno Natura.

Indice dell'itinerario

Vista al di fuori degli impieghi di servizio, su tratte minori e per convogli di pendolari, la littorina ha un suo fascino che conquista non solo le vecchie generazioni, ma anche le nuovissime. Siamo abituati all’immagine del treno formato da una sequenza più o meno lunga di vetture: ma la littorina, in quel suo indimenticabile color marroncino via via soppiantato dalle più moderne e vivaci tonalità delle nuove carrozze, è un pezzo singolo, una sorta di autobus su rotaie, e quando transita solitaria nelle campagne o tra verdi colline sembra quasi esaltare la pace del paesaggio e godere essa stessa del pleinair in cui vive.
Scene del genere – con l’emozione di rivedere in attività esemplari storici debitamente restaurati – si colgono in Val d’Orcia e nelle Crete Senesi, dove la collaudata iniziativa del Treno Natura è un irresistibile invito per il turista itinerante che voglia abbinare camper, bici e treno. Il ritorno su una strada già fatta all’andata può rendere meno piacevole un’escursione su due ruote: ma se non esiste un percorso alternativo per chiudere l’anello, la soluzione può venire proprio dalla presenza della ferrovia. Ben si presta allo scopo la recuperata linea che collega Siena ad Asciano e di qui a Monte Antico, visto che l’utente può salire e scendere in qualunque stazione della linea e percorrere in sella i tratti che più gli interessano o che sono alla sua portata (su questi colli non manca qualche ardua salita), decidendo magari di effettuare il rientro interamente in treno. Con il supporto degli uffici turistici, sarà facile consultare in Internet o procurarsi sul posto tutte le informazioni sui possibili itinerari, non solo a pedali ma anche a piedi.
Quanto al pernottamento con il v.r., ci si può servire dei parcheggi di Siena, uno dei quali si trova in Via Achille Sclavo proprio nei pressi dello scalo ferroviario; o meglio ancora scegliere una delle altre fermate dove, nel piazzaletto antistante la stazione, si può in genere sostare senza problemi, come abbiamo fatto noi ad Asciano.

Su quattro ruote
D’accordo il fascino del viaggio in treno, che su questa linea si svolge anche a bordo di carrozze con trattrice a vapore, ma essendo in zona non ci si può esimere dal visitare in camper quelle che, senza ombra di retorica, possiamo definire le perle della Val d’Orcia. Per gli approfondimenti rimandiamo a una guida completa che non mancherete di procurarvi: qui vogliamo almeno ricordare le tappe assolutamente da non perdere.
Pienza Voluta dal pontefice Pio II nella seconda metà del ‘400, è una delle tante città ideali – costruite cioè a tavolino – ma anche e soprattutto un pregevole e armonioso impianto di architettura rinascimentale, ricchissimo di monumenti e riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. Non mancate di portarvi sotto le mura verso la segnalata pieve dei Santissimi Vito e Modesto che fu chiesa dell’insediamento precedente, l’antica Corsignano. Questo è un ideale punto sosta diurno e notturno, al quale si aggiungono un parcheggio a pagamento e l’agricampeggio Podere il Casale (tel. 0578 755109, podereilcasale@libero.it).
San Quirico d’Orcia A capitarci in un giorno di sole, si verrà colpiti dalla luce dorata e rilassante che emanano i suoi palazzi, le mura, la collegiata dal magnifico portale romanico con gli immancabili leoni a sorreggere le colonne del protiro. Non si **manchi, in Piazza della Libertà, un’occhiata al parco detto degli Orti Leonini. A 600 metri dalla Via Cassia, in direzione del paese, si trova l’area di sosta comunale.
Montalcino Qui non si viene solo per fare scorta del famoso Brunello (indispensabile la carta di credito!) ma per ammirare all’esterno e all’interno la straordinaria Rocca, la trecentesca chiesa di Sant’Egidio, Piazza del Popolo con la Loggia e il Palazzo Comunale, solo per citare i monumenti più famosi. Due occasione di sosta rurale si trovano presso gli agriturismi La Croce (Località La Croce, tel. e fax 0577 849463, fuori stagione tel. 0564 491731) e Il Cocco (Località Villa a Tolli, tel. 0577 285086, www.ilcocco.it, casabindi@tin.it).
Abbazia di Monte Oliveto Maggiore L’edificio fortificato, che domina da un’altura le Crete Senesi tra Buonconvento e Chiusure, costituisce uno dei principali monumenti della Toscana ma anche uno scrigno di tesori: il ciclo di affreschi di Luca Signorelli e del Sodoma sulla vita di San Benedetto che occupano un intero portico, la terracotta di scuola Della Robbia sul portale d’ingresso, i tre chiostri con altri affreschi, l’orto botanico (apertura tutti i giorni dalle 9.15 alle 12 e dalle 15.15 alle 17, d’estate fino alle 18; per informazioni tel. 0577 707611, www.monteolivetomaggiore.it, abbazia@monteolivetomaggiore.it).
Abbazia di Sant’Antimo Il complesso benedettino che la leggenda vuole fondato da Carlo Magno deve la sua bellezza principalmente alla solitudine di cui oggi si circonda. Se l’aspetto esteriore è semplice (da osservare però i curiosi bassorilievi), austero è il romanico dell’interno (qui si notano i capitelli scolpiti, tutti diversi fra loro). Ma la visione migliore dell’abbazia persa nella campagna è dagli spalti dell’attiguo borgo di Castelnuovo dell’Abate.

PleinAir 404 – marzo 2006

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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