Coriandoli di folklore

Dalle Alpi alla Sardegna, feste e riti del mondo alla rovescia con sfilate in maschera, carri allegorici e sapori della tradizione

Indice dell'itinerario

Maschere in legno di squisita fattura artigianale, carri giganti realizzati con mesi di paziente lavoro, antichi simboli del mondo agricolo, prelibatezze che vanno dalle zuppe ai tipici dolci fritti: è un mondo sfaccettato di rituali, tradizioni e sapori quello che caratterizza i festeggiamenti carnevaleschi nelle diverse località italiane, con spunti a non finire per itinerari e weekend all’insegna dell’allegria e delle tradizioni popolari.

Celeberrimo e tutto ispirato alla storia della città dal Medioevo al Risorgimento è il fastoso ciclo di festeggiamenti che si tiene a Ivrea (TO). A partire dalla terzultima domenica di Carnevale si susseguono sfilate in costumi d’epoca, rievocazioni storiche e riti che si rifanno a vicende del XIII secolo, il tutto accompagnato da giochi in piazza, balli in maschera e degustazioni di fagioli grassi, cotti nei paioli insieme a salami e cotiche. Culmine della festa è la combattutissima Battaglia delle Arance che vede le squadre abbigliate con i colori dei rioni sfidarsi a colpi di agrumi. Per informazioni risponde il consorzio organizzatore dello Storico Carnevale di Ivrea (tel. 0125 641521, info@carnevalediivrea.it, www.carnevalediivrea.it) che provvederà anche a predisporre un’area di sosta per coloro che giungono in camper.

Si dichiara il più antico del Piemonte il Carvè di Santhià (VC), che prevede tre grandiosi cortei di carri allegorici in cui sfileranno i capolavori in cartapesta realizzati dai maestri artigiani della città. Tra gli eventi che caratterizzano la festa i Ventiquattro Giochi di Gianduja (prove di abilità destinate ai giovanissimi), i veglioni in maschera e, il Martedì Grasso, il rogo del Babaciu, un gigantesco fantoccio di paglia e stracci che simboleggia i rigori dell’inverno (Pro Loco, tel. 0161 94267, www.carnevaledisanthia.com). Per la sosta camper sono disponibili i parcheggi di Viverone, a circa 15 chilometri, con servizio bus per raggiungere Santhià.

Ricchissimo come sempre a Venezia il programma di quello che è considerato il Carnevale per antonomasia. La manifestazione, quest’anno a cura di Maurizio Scaparro, avrà per temi la cultura cinese e il teatro: fino al Martedì Grasso andrà in scena tra calli e campielli un nutrito calendario di sfilate in costume, balli ispirati alla storia della Serenissima, concerti di musica barocca, spettacoli per bambini e l’atteso spettacolo del Volo della Colombina dal campanile di San Marco. Per informazioni rivolgersi allo IAT, tel. 0415298711, www.carnevale.venezia.it. Chi arriva in camper può contare su numerose occasioni di sosta presso l’area del Parco San Giuliano (tel. 041 2727301 o 041 988084), il parcheggio attrezzato Marco Polo 2002 (tel. 041 5415373, www.marcopolo2002.com, info@marcopolo2002.com), a Fusina nell’omonimo campeggio (tel. 041 5470055, www.camping-fusina.com, info@camping-fusina.com) e nell’adiacente Fusina Park Terminal (tel. 041 5470160, www.terminalfusina.it, fusina@terminalfusina.it) e, ancora, sulla penisola del Cavallino e a Punta Sabbioni; centrale ma assai costoso e totalmente privo di servizi specifici per i v.r. il parcheggio del Tronchetto (tel. 041 5207555, www.veniceparking.it, info@veniceparking.it).

Si rifanno alla tradizione rurale mitteleuropea i festeggiamenti di Sappada (BL), tra i più remoti e affascinanti di tutto l’arco alpino. Ogni domenica sarà dedicata alla celebrazione delle figure arcaiche della società locale, ovvero i contadini Paurn, i poveri Pettlar e i signori Herrn, che vengono sbeffeggiati da figuranti in costume con il volto celato da una maschera in legno; ad accompagnare le loro sfilate il Rollate, un grosso orso dalla pelliccia ispida simbolo delle forze naturali che, con la sua scopa, spazza via la malasorte (Ufficio Turistico, tel. 0435 469131, sappada@infodolomiti.it). Chi arriva in camper può contare sull’area attrezzata cittadina.

Berretta e scarponi da contadino caratterizzano l’ironica e chiassosa maschera del Castlein, simbolo del vivacissimo Carnevale di Castelnovo di Sotto (RE). Oltre alle sfilate di carri realizzati dai maestri cartapestai locali, da non perdere il tradizionale Sabato Obeso che prevede un’eccellente cena rustica a base di specialità del territorio accompagnata da musiche e danze (per informazioni contattare la Società Cooperativa Il Carnevale, tel. 0522 682389, www.alcastlein.it). I veicoli ricreazionali sono tradizionalmente benvenuti alla festa.

Feste di piazza, costumi ma anche riti che si rifanno alla cultura precristiana nello splendido Carnevale di Offida (AP), che fino al Martedì Grasso anima la cittadina marchigiana con danze e sfilate. Tra i momenti più suggestivi la caccia a lu bov’ fint’, che si rifà a un’antica corrida propiziatoria, e nella serata conclusiva il corteo dei vlurd’, che vede centinaia di figuranti portare lungo il centro grandi fiaccole di canne creando un vero e proprio serpente di fuoco (per maggiori dettagli rivolgersi al Comune, tel. 0736 88871, info@comune.offida.ap.it). A disposizione degli ospiti itineranti un’area attrezzata in loco.

Scendendo verso sud, è da non perdere fra i Carnevali pugliesi quello di ispirazione agricola e goliardica che si svolge a Massafra (TA). Non a caso la maschera che lo rappresenta è detta Pagghiuse, con riferimento alla paglia ma anche all’incendiario entusiasmo della popolazione locale. Nelle domeniche di Carnevale e il Martedì Grasso sfileranno i carri allegorici realizzati dagli artigiani locali, preceduti da ragazzi in costume che, danzando e gettando coriandoli, guidano il corteo attraverso le strette strade del centro storico, sotto gli occhi della giuria che nella giornata conclusiva proclamerà il carro vincitore. Per informazioni risponde la Fondazione Carnevale di Massafra (tel. 099 8805939), per la sosta il punto di riferimento è il Camper Stop La Stella (tel. 099 8803452).

Affonda le sue remotissime origini nella civiltà nuragica la festa che caratterizza il Martedì Grasso a Mamoiada (NU): accompagnata dalla popolazione che si riunisce in piazza per ballare danze tradizionali, si svolge la sfilata dei Mamuthones, con maschera nera dal naso a becco e campanacci sulla schiena, e degli Issohadores, che vestono una giacca di panno rosso e sono provvisti di un laccio con il quale tentano di imprigionare le donne che assistono al corteo. A conclusione si celebra il funerale del Carnevale, rappresentato da un fantoccio che, sistemato a bordo di un carretto, viene seguito da un gruppo di prefiche. Da non mancare una sosta nelle pasticcerie locali che per la ricorrenza propongono i hulurjones de mendula (ravioli di mandorle cosparsi di miele) e le orulettas (pasta fritta dolce). Per informazioni: Pro Loco, tel. 0784 569032, www.mamuthonesmamoiada.it. I v.r. possono sostare presso l’area attrezzata di Nuoro, a circa 15 chilometri (collegamento via bus).

PleinAir 403 – febbraio 2006

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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