Con la vanga e col piccone

Alla scoperta dei sotterranei in giro per l’Italia: dal Piemonte alla Sicilia, emozioni underground da vivere in camper e a piedi

Indice dell'itinerario

In Piemonte, a partire dagli anni ’30, nella Val Germanasca si sviluppò il complesso di miniere e gallerie di Fontane e Crosetto. I percorsi di visita sono due, la galleria Paola e la galleria Gianna, e c’è un museo dedicato alle tradizioni della valle e all’estrazione del talco. E’ inoltre possibile effettuare una serie di escursioni in montagna dedicate all’archeologia mineraria (Scopriminiera, Località Paola, Prali – TO, tel. e fax 0121 806987, www.scopriminiera.it, info.ecomuseo@scopriminiera.it; visite da marzo a settembre ore 9.30, 12.30, 13.30 e 17, chiuso il martedì; ottobre e novembre ore 9.30, 12.30, 13.30 e 17, chiuso il martedì e il mercoledì; chiuso dicembre, gennaio e febbraio).

Il complesso delle miniere di Ridanna Monteneve, in Alto Adige, ospita un’interessante struttura con varie opzioni di visita tra gli impianti di Masseria, una valida esposizione museale e le gallerie sotterranee. Nella galleria Poschhaus si percorre un tragitto di circa 3 chilometri e mezzo su un treno da miniera degli anni ’60 e si visitano varie diramazioni sotterranee (Mondo delle Miniere Ridanna Monteneve, tel. 0472 656364 o 347 2632328, www.museominiere.it, ridanna.monteneve@museominiere.it; aperto dal 1° aprile all’8 novembre da martedì a domenica, in agosto anche lunedì).

Il Museo della Miniera di Massa Marittima, nel Grossetano, è stato allestito all’interno delle gallerie realizzate in una cava come rifugi antiaerei durante la Seconda Guerra Mondiale. Lungo un percorso di circa 700 metri è stata ricostruita una miniera, dove sono esposti macchinari e strumenti di lavoro e si possono conoscere le diverse fasi dell’estrazione e le tecniche di armamento e scavo dei tunnel (Via Corridoni, tel. 0566 902289 o 0566 901808, info@coopcollinemetallifere.it; visite ogni ora circa con apertura dalle 10 alle 17.45 da aprile a settembre, dalle 10 alle 16.30 da ottobre a marzo, chiuso il lunedì).
Poco lontano, un altro luogo interessante per conoscere la storia delle miniere della Maremma e la vita dei minatori è il Parco Minerario Naturalistico di Gavorrano, con un’ampia mostra ambientata di utensili e oggetti minerari (Numero Verde 800-915777, fax 0566 844381, www.parcominerario.it, parcogavorrano@tiscali.it; aperto da giugno a settembre tutti i giorni con orari variabili, chiuso il lunedì; da ottobre a dicembre aperto domenica e festivi con orari variabili, tutti i giorni tra il 26 dicembre e il 6 gennaio, nel mese di febbraio solo su prenotazione, da marzo a maggio aperto sabato, domenica e festivi).

Nel cuore della rupe di Orvieto sono stati scavati sin dall’epoca etrusca pozzi e cisterne, cave e ambienti che poi sarebbero divenuti magazzini, laboratori e cantine. Una parte di questo patrimonio ipogeo è visitabile grazie alle escursioni guidate di Orvieto Underground (Piazza Duomo 23, prenotazioni tel. 0763 340688 o 339 7332764, www.orvietounderground.it, speleotecnica@libero.it; visite tutti i giorni alle ore 11, 12, 15, 16, 17.15 e ogni 15 minuti nei periodi di maggiore affluenza turistica, in febbraio solo sabato e domenica con gli stessi orari).
Sempre in Umbria, negli anni ’70 sono stati riscoperti i grandi serbatoi romani di Todi, abbandonati da secoli, che si trovano sotto Piazza del Popolo. Bassi passaggi a volta mettono in collegamento i vari ambienti sotterranei, un tempo quasi completamente allagati, oggi occupati da pochi palmi d’acqua piovana. Il silenzio echeggiante delle cisterne è rotto solo dal rumore metallico prodotto dai veicoli che transitano sui tombini della piazza (per la visita rivolgersi al Museo Pinacoteca di Todi, Piazza del Popolo, tel. 075 8944148 o 075 8943862).
Sotto il centro storico di Narni si possono visitare i sotterranei di Santa Maria Maggiore (conosciuta in città come San Domenico) che comprendono cisterne, parti della piccola chiesa abbandonata di Sant’Angelo e una stanza con le pareti coperte di graffiti: qui si trova la scritta “S. Ofizio”, che testimonia l’uso come cella del Tribunale dell’Inquisizione (Narni Sotterranea, Via San Bernardo 12, tel. 0744 722292, www.narnisotterranea.it, info@narnisotterranea.it; visite dal 1° aprile al 31 ottobre sabato, domenica e festivi in vari orari, luglio e agosto anche dal lunedì al venerdì ore 12 e 17, dal 1° novembre al 31 marzo solo festivi ore 11, 12.15, 15 e 16.15, su prenotazione visite guidate in qualsiasi momento).

Il Qanat della Vignicella o Gesuitico Basso di Palermo, cioè l’acquedotto di epoca araba, è lungo oltre un chilometro, anche se l’itinerario aperto al pubblico è più breve. L’accesso alla struttura avviene dal parcheggio della rimessa dell’ospedale psichiatrico di Palermo, da dove una scala a pioli, che si scende assicurandosi con una corda, porta al livello dell’acqua che scorre sul fondo del suggestivo impianto (Gruppo Speleologico del Club Alpino Italiano di Palermo, Via Nicolò Garzilli 59, tel. 091 329407, www.gscaipalermo.com, palermo@cai.it).

Testo e foto di Fabrizio Ardito

PleinAir 448 – Novembre 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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