Come prima, più di prima

Questo servizio è dedicato a chi trascorre le vacanze in mare godendo di tutti gli strumenti del pleinair. Equipaggiato il camper col gommone e le immancabili biciclette, noi abbiamo ritrovato il paradiso in Istria: clima ideale, mare tiepido e limpido, e una rete di servizi ad alto livello. A partire dai campeggi.

Indice dell'itinerario

Vari motivi ci hanno condotto a trascorrere le “vacanze lunghe” in Istria per il terzo anno consecutivo. Innanzitutto il clima straordinario: pur trovandosi a neanche cento chilometri dalle coste venete e romagnole, nella penisola istriana con il bel tempo le temperature notturne oscillano tra i diciannove e ventidue gradi, mentre quelle diurne sono piacevolmente mitigate dal maestrale, la forte brezza che rinforza attorno alle undici del mattino e cade sul far della sera. Per non parlare della natura viva e onnipresente, e della totale assenza di mosche e zanzare. Persino nei campeggi più affollati si percepisce l’incessante concerto di merli e tortore e il metodico lavorio del picchio. Ma ci hanno soprattutto affascinato la frastagliata varietà della costa e le suggestioni millenarie dei borghi marini. Sistemato il camper nei campeggi di volta in volta prescelti (quattro in totale, vedi “Buono a sapersi”), con l’aiuto del gommone abbiamo battuto miglio a miglio tutta la costa e visitato le principali cittadine rigorosamente dal mare, parcheggiando il nostro piccolo natante nei vari approdi. Le biciclette ci sono servite, oltreché per muoverci nei campeggi (alcuni assai estesi), anche per sgroppare sulle piste ciclabili che collegano alcuni centri e su caratteristici percorsi litoranei fra macchia, canneti e vigneti.

Punta Salvore (Rt Savudrija)
E’ l’estrema punta croata (l’altra è la slovena Pirano) nella grande baia di Sicciole, segnalata dall’altissimo faro (trentasei metri), uno dei più antichi dell’Adriatico. Il piccolissimo villaggio, affacciato su un mare straordinariamente cristallino, ha mantenuto l’antica impronta di borgo di pescatori; lo si raggiunge agevolmente in bicicletta da Umago. Il campeggio Pineta è all’interno di una pineta affacciata sul mare aperto, così esposta alle burrasche (perlopiù invernali) che i pescatori sono costretti a sospendere per aria le loro piccole barche. Da segnalare anche la zona del camping Finida, all’interno di una baia; qui c’è la magnifica chiesetta sul mare di San Pellegrino (XIV secolo). Nelle vicinanze passa il percorso ippico che dal Centro Jurizzania porta lungo tutto l’interno della riviera umaghese. A Umago (Umag), porta nord-occidentale della nuova Croazia, prevalgono nettamente l’impronta moderna e i servizi per il turismo, come i cinquecento ormeggi presenti lungo la marina; ma attenzione al carburante: nel porto c’è solo la pompa diesel.

Cittanova (Novigrad)
Suggestivo l’approdo e l’ormeggio nel porticciolo superprotetto (con pompa di benzina) della bella Civitas Nova romana, dalle possenti e antiche mura. Da segnalare la chiesa dedicata ai Santi Maria, Massimiliano e Pelagio; nella cripta è conservato un sarcofago del XII secolo con reliquie e sculture in stile romanico e preromanico.
A sud si apre il grande golfo dove il fiume Quieto (Luka Mirna) sfocia nel mare, tra boschi di pini e lecci.

Parenzo (Porec)
Tipica cittadina istro-veneziana dai bei palazzi in stile gotico fiorito, dove è tangibile l’impronta dell’antica fortezza romana Julia Parentinum (ancor oggi le vie principali si chiamano Cardo Decumanus e Cardo Maximus); numerosi i resti romani (come il Tempio di Nettuno) e bizantini; splendido il complesso della Basilica Eufrasiana (comprendente vescovado, battistero e campanile), costruito su una basilica paleocristiana, con preziosissimi mosaici. Da visitare in città anche il Museo Civico Parentino, il più antico dell’Istria. Il Valkanela è un’ottima base per costeggiare tutto il Parentino, territorio disseminato di isolette compreso tra il fiume Quieto e il canale di Leme. Nell’entroterra, si potrà raggiungere in bici la zona di Torre (Tar), vocata sin dall’epoca romana alla produzione di un saporito olio d’oliva.

Tra il Quieto e il Leme
Sul mare, tra Orsera (Vrsar) e Parenzo sorgono cinque campeggi; a nord di Orsera, zona selvatica ricca di promontori, si segnala il campeggio ‘Solaris’ (riservato ai naturisti), con la zona mare stupendamente balconata sopra una falesia di un paio di metri. Addentrandosi in Luka Crvar, profondo ridosso naturale sede di un porticciolo, si scoprirà l’ottima trattoria Santa Marina; volendo, il sito si raggiunge anche con l’auto, passando per Vabriga. Poco a sud del camping Valkanela, debordati due piccoli isolotti compare Orsera, splendida conformazione urbanistica aggrappata al poggio. Il dedalo di vicoli (alcuni con archi) dell’antico borgo è assai animato e caratteristico; vale la pena di salire sul cocuzzolo, o meglio ancora sull’alto campanile, per ammirare da lassù il panorama. Il centro di Orsera si raggiunge agevolmente in bicicletta, grazie alla pista ciclabile litoranea che collega Orsera e Parenzo; lungo il tragitto, lo splendido Parco delle Sculture Dzamonja, affacciato sull’Adriatico. Suggestivo l’approccio via mare al Canale di Leme (Limski Kanal); l’immenso fiordo lungo dodici chilometri, di accesso proibito ai natanti a motore, è un paradiso per i naturisti che possono scegliere fra i tre campeggi della zona: Valalta, Porton Biondi e Koversada (quest’ultimo con un isolotto, riservato ai tendisti, collegato alla terraferma con un ponticello). Sull’altra sponda del Canale di Leme si apre la riviera di Rovigno.

Rovigno
Preannunciata per chi arriva dal mare dall’imponente campanile della basilica di Santa Eufemia, Rovigno riassume più di ogni altro centro il mito della venezianità istriana. La circondano tiepide acque e un magnifico arcipelago punteggiato di rive boscose.
Più a sud, oltrepassati i campeggi Polari e Vestar, a testimoniare la difficile antropizzazione di questo tratto costiero, per molte miglia non si godono altro che sole, sassi e cicale, fin quasi in vista delle isole Brioni.

Pjescana Uvala
Situata a nord di Bagnoli, è una modernissima e grande darsena al fondo di un complesso di canali formato dalle isolette e dai promontori di questo tratto di costa. Comodo rifornimento di carburante in banchina. Il Ribarksa Koliba, segnalato come campeggio, è invece una piccola struttura sotto la pineta di Verudela, affacciata sulla darsena, funzionale unicamente a chi deve ormeggiare la barca al porto di Pjescana Uvala.

Pola
L’ingresso in città, via mare, è segnato da una imponente e suggestiva parete calcarea che precipita nel mare profondo (oltre trenta metri). La vicina penisoletta di Stoja ospita l’omonimo campeggio in un bel bosco di pini, vicinissimo alla città (con pregi e difetti che tale collocazione comporta). Anche qui numerose vestigia romane: il celeberrimo anfiteatro (sottoposto ad un poderoso maquillage, per candidarsi nell’élite dei monumenti protetti dall’Unesco), il Tempio di Augusto, l’Arco dei Sergi, la Porta d’Ercole; e il Museo Archeologico Istriano. A nord di Pola incontriamo Puntizela, un piccolo promontorio dirimpetto all’arcipelago di Brioni, con campeggio dotato di porticciolo. Il verde arcipelago di Brioni è composto da quattordici isole e isolotti dalla folta vegetazione e dalle rade costruzioni. E’ una riserva naturale, per lunga tradizione luogo di vacanza della massima autorità dello Stato. Bella a vedersi, ma… da lontano: ci si può avvicinare solo in visita organizzata, e con salatissima spesa! Se poi vi riposa il Presidente, è tutto un incessante traffico militare in cielo, in terra e in mare. Meglio riparare due miglia a nord, sulla costa, nel paesino di Fasana (Fazana); si può ormeggiare nel porticciolo, magari per una visitina alla trattoria sul molo.

La penisola di Premantura
L’estrema e selvaggia punta dell’Istria è tutta roccia, pineta, mare e campeggi.
Per la navigazione costiera è indicato soprattutto il versante occidentale, a sud di Bagnoli. Una caletta suggestiva è situata proprio nel Capo Promontore d’Istria: non si sbarca, ma si ormeggia il gommone in un mirabile riparo tra rocce, macchia e mare trasparente.

Il golfo di Medulin
Svoltando il Capo, i turisti navigatori godono sempre del ridosso protetto da qualsiasi vento: dalla bora e dal grecale dalla parte di Bagnoli, dal libeccio e dal maestrale dalla parte di Medulin. Il golfo di Medulin, grande e articolato, assicura perciò acque tranquille (l’altra faccia della medaglia è la progressiva opacità del mare man mano che ci si addentra in laguna). I tanti campeggi della zona sono quasi tutti sotto folte pinete. Chi non teme il… colpo di sole può scegliersi anche la sosta in invidiabile posizione fronte mare, come al Medulin o al Kazela (quest’ultimo per naturisti). Medulin è un paese “colonizzato” dai servizi turistici e nautici; nella vicina Pomer si incontra una darsena interna, protetta dai venti e dalle burrasche.

Il misterioso mare orientale
Davvero splendido il contesto ambientalie di questa ampia e selvaggia costa. Soprattutto verso sud, si incontrano baie e calette solitarie, contornate da alte rocce e abbondante macchia mediterranea. Pittoresco l’approdo in Santa Marina, un golfo riparato con poche case, sapientemente fornite di tre gradini sull’ormeggio e piatto sasso “prendisole”; sulla penisoletta, l’omonimo campeggio. Ancora più a sud, in un’ansa protetta del gigantesco fiordo della Val di Tonni, c’è il camping Tunarica, un’oasi di totale solitudine in un foltissimo bosco di pini, ulivi e lecci. A nord di Rabac, vale la pena costeggiare almeno fino a Brestova (punto d’imbarco per le isole Cherso e Lussino). Addentrandosi nel fiordo Plomin, incombono suggestive le due pareti contrapposte, l’una rocciosa l’altra boscosa, che scivolano inclinate nel letto del fiordo. Al fondo, la solita fabbrica legata all’attività estrattiva. Alcune deliziose calette si incontrano anche nel tratto tra qui e il campeggio, ma il posto più suggestivo per tuffarsi è raggiungibile anche in bicicletta. Dalla punta di Rabac, proseguendo a nord per circa un chilometro non si vedranno che abbaglianti spiaggette di fine ghiaia. Di fronte, il mare assai profondo ma straordinariamente limpido guarda il profilo scuro dell’isola di Cherso (Cres). Dalla banchina del molo si organizzano quotidianamente visite in battello lungo la costa di Rabac e a Cherso.

Albona, sentinella a oriente
Fra tanto girovagare per l’Istria litoranea con bici e gommone, ecco l’unico centro visitato’ a bordo del camper. La salita al nucleo storico è troppo faticosa anche per le biciclette (trecentoventi metri di altitudine a tre chilometri dal mare), sebbene un sentiero battuto (assai ripido) colleghi la baia alla cittadina (fa parte del sentiero segnalato di crinale che da Brestova arriva sino al faro di Cima Punta, nei pressi di Tunarica). Ad Albona (Labin) il parcheggio nei pressi del nucleo antico è ideale per la manovra e la sosta anche dei mezzi ingombranti. Si prosegue a piedi nel bel centro storico, dove spicca la Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria (l’interno è a tre navate, con sei altari marmorei). La cima del campanile (XVII secolo) è l’unico punto che domina per intero la baia di Rabac, più volte assediata nei secoli da invasori provenienti dal mare e sempre eroicamente difesa dagli abitanti. A Dubrova (a due chilometri da Albona in direzione Fiume) merita una visita il Parco del Simposio Mediterraneo di Scultura, che ospita un’esposizione permanente di ottanta sculture.

PleinAir 312/313 – luglio/agosto 1998

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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