Chi l'ha visto?

Se non lo conoscete già, questa è l'occasione per una puntata a Lauro, non lontano da Avellino. E' il paese natale di Umberto Nobile, un ritrovo di pittori naïf e un'isola di delizie gastronomiche.

Indice dell'itinerario

Volete vedere il paese dove nacque Umberto Nobile, l’uomo che aprì al mondo le vie dell’Artide? Volete visitare uno dei castelli meglio conservati d’Italia in una delle capitali europee della pittura naïf? Andate a Lauro, in provincia di Avellino. Questo paese di 4.000 anime (che deriva il suo nome forse dalla pianta d’alloro già presente ai tempi del primo insediamento romano) sonnecchia in una rigogliosa valle appenninica e si sviluppa tutt’intorno alla sobrietà del possente castello Lancellotti, di origine longobarda-normanna, le cui prime testimonianze risalgono al 976. Dato alle fiamme nel 1799 dall’esercito francese per dimostrare alla popolazione che non ci si poteva opporre alla monarchia dominante sul Regno di Napoli, fu in seguito ricostruito: nel corso dei secoli diversi proprietari vi hanno operato continui rifacimenti e il risultato che ne deriva è una mescolanza di stili, dal gotico al rinascimentale, dal barocco al neoclassico. Attualmente nei saloni interni è allestita una mostra di dipinti che illustrano la vastità dell’incendio che avvolse le mura dell’edificio; e ancora oggi il 25 agosto, giorno in cui vengono festeggiati i santi patroni Sebastiano e Rocco, si commemora l’episodio con fuochi pirotecnici che simulano le fiamme.
Lasciando il castello verso l’abitato, si percorre in discesa una via lastricata di pietra bianca e, prima di svoltare per la piazza dove si affacciano l’elegante palazzo municipale e la chiesa, se si guarda sulla sinistra si avrà di fronte Palazzo Pignatelli. Decorato con grottesche di stile vasariano, ospita due musei: il primo in onore di Umberto Nobile e il secondo della pittura naïf, che qui sembra aver trovato il suo rifugio. Il museo dedicato all’esploratore del Polo è stato da poco restituito alle visite in seguito a un ammodernamento che lo ha reso, se non proprio il più importante, tra i primi musei multimediali campani; grazie alle nuove tecnologie, oltre alla ricostruzione virtuale delle spedizioni dei dirigibili Norge e Italia, si possono rivivere i momenti salienti delle trasvolate (altri documenti e oggetti appartenuti al generale Nobile si trovano nel Museo Storico dell’Aeronautica a Vigna di Valle, sul lago di Bracciano).
La piazza principale è sotto lo sguardo vigile delle finestre del Comune e della chiesa dedicata ai santi Margherita e Potito. Fondata nel 1615, fu decorata sul soffitto da una grande tela del Mozzillo, ma altri dipinti e opere in legno andarono persi nello stesso incendio che distrusse il castello. Poi, quando il terremoto che devastò l’Irpinia nel 1980 la rese impraticabile, i lauretani si sono organizzati in prima persona per restituire ai fedeli l’edificio. Oggi l’ampio marciapiede antistante, decorato con una bella rosa dei venti a mosaico, è utilizzato per ospitare concerti nei giorni della festa patronale, l’ultima settimana di agosto.
Dalla piazza centrale, passando sotto un arco ricavato da una torre del XIII secolo, si accede a Via Terra, la più antica del paese, dove i murales si mostrano tra le vecchie pietre: ma per vederne una lunga sequenza, tra vecchi e recenti, si dovrà continuare a passeggiare in discesa dalla piazza principale senza lasciare il vialone che conduce all’arco di Fellino, in entrata o in uscita dall’abitato, immerso nella verde cornice di noci, noccioli e olivi che qui disegnano il paesaggio.

PleinAir 380 – marzo 2004

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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