Un giorno a Calcata in camper, l'arte nel tufo

Un borgo medioevale aggrappato a un grosso sperone proteso nel vuoto: così si presenta Calcata a chi sbuca dai tornanti che si snodano lungo la Valle del Treja, fra Roma e Viterbo.

Indice dell'itinerario

In paese si entra solo a piedi: dovrete lasciare il camper nell’ampio parcheggio di Calcata Nuova ed effettuare il percorso panoramico che conduce al nucleo antico dall’intatta struttura medioevale.

Le origini

Ma Calcata ha origini molto più antiche che rimandano ai Falisci, un popolo contemporaneo agli Etruschi che qui raggiunse l’apice della sua civiltà tra il VII e il VI secolo a.C. Varcato l’ampio portale medioevale si attraversa una stretta e ripida salita di accesso.

Su una delle due porte era agganciato un ponte levatoio in uso fino alla metà del XIX secolo. Subito all’interno si apre una pittoresca piazzetta abbellita da tre curiosi troni di tufo, opera dell’artista Costantino Morosin, e dalla Collegiata dei Santissimi Cornelio e Cipriano, risalente alla prima metà del Trecento. Il castello baronesco, costruito dagli Anguillara nel 1291, è certamente l’edificio più signorile, mentre la torre ghibellina si staglia sopra i tetti.

Il tufo: la storia di Calcata

Il tufo è la roccia vulcanica su cui è scolpita la storia di Calcata. La sua duttilità ha permesso nei secoli agli abitanti di scavare grotte e cunicoli sotto il livello di strade e piazze, per cui molte case nascondono cantine, depositi, cisterne che magari in passato furono tombe o antichi luoghi di culto. Una volta in paese vi accorgerete che il tempo rallenta e verrete facilmente superati da qualche abitante con la carriola, usata per trasportare la spesa o per realizzare qualche opera di manutenzione.

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Passeggiare nel borgo è affascinante: le scale ripide, le arcate scavate nella roccia, gli stretti vicoli conducono tutti alla cinta muraria conferisce all’abitato l’aspetto di una fortezza inespugnabile. A ogni affaccio la vista che si apre è unica: il Parco della Valle del Treja circonda questa perla di tufo, proteggendola con le sue braccia rigogliose di vegetazione. Da sempre il piccolo corso d’acqua plasma e leviga la tenera roccia vulcanica formando piccole valli, cascate e canyon suggestivi.

I sentieri nei dintorni

Scendendo dal paese si possono percorrere numerosi sentieri naturalistici che si snodano nell’area protetta, consentendo di toccare con mano il delicato ecosistema delle forre. Gli altissimi cerri, le foglie del nocciolo e il ricco sottobosco di felci nascono proprio grazie al microclima umido.

Calcata si presenta come un paese saldamente aggrappato alla rupe; eppure nel 1935, a causa di alcuni cedimenti del masso tufaceo, venne dichiarato pericolante con un Regio Decreto che ne ordinava l’abbattimento. Iniziò quindi un lento e progressivo esodo che portò gli abitanti ad abbandonarlo e a costruire le loro attuali abitazioni in un nuovo insediamento, Calcata Nuova, a un paio di chilometri.

Il paese degli artisti

Alla fine degli anni Sessanta alcuni artisti e intellettuali iniziarono a ripopolare le antiche case rimaste vuote. Furono sedotti dalla suggestione di questo luogo sospeso tra il cielo e i boschi: la condizione ideale per la riflessione e un fresco stimolo alla creatività. Il nuovo gruppo di abitanti comprese da subito l’importanza di salvaguardare il sito e si iniziò a lavorare al consolidamento delle case, facendo attenzione a mantenerne intatta la struttura originaria. Le abitazioni che si affacciano sulla valle sono state dichiarate agibili in tempi recenti grazie anche all’impegno degli stessi calcatesi, che hanno impedito che il borgo venisse dimenticato dalle autorità.

Oggi Calcata è conosciuta ribattezzata il paese degli artisti. Qui vivono pittori, scultori, musicisti, attori, artigiani, menti creative che in questo borgo tranquillo hanno aperto laboratori, botteghe, locali e atelier. L’intero borgo si è trasformato in un centro culturale ricco d’iniziative, feste, mostre e rappresentazioni che offrono tanti motivi in più per un piacevole weekend tra arte e natura nella Valle del Treja.

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