Secondo una leggenda furono gli angeli a scegliere di stabilirsi in questa terra che volge a Mezzogiorno su una costa un po’ rocciosa e un po’ sabbiosa, al riparo dalle perturbazioni e dalla cattiveria del mondo. Per questo il golfo su cui affaccia Cagliari è detto degli angeli. La città è un luogo vivo e culturalmente molto attivo, meta ideale per chi sceglie di visitare la zona meridionale dell’isola. Quando ci si appresta a visitare località di mare di simile importanza viene spontaneo cominciare dal porto: non si tratta semplicemente dell’approdo dei traghetti in arrivo “dal Continente”, ma anche di un quartiere che ha saputo mantenere un vero spirito marinaro.

Uno spirito impersonificato alla perfezione dagli abitanti e dai vecchi lavoratori del mare che ormeggiano le barche e trascorrono il tempo accanto alle barche. Il porto è situato in posizione centrale: il prospiciente viale alberato conta numerosi ristoranti, bar e negozi sotto i portici, attività che offrono una movimentata vita notturna durante tutto l’anno.

Il piacere di camminare per Via Roma non è dato solo dai numerosi caffè, alcuni per giovani e altri – come il Caffè Torino – che fanno parte del patrimonio culturale della città fin dall’800. Il lungomare di Cagliari, così luminoso, ricco di luce e dal calore decisamente mediterraneo, è un susseguirsi di palazzi più o meno antichi, progettati da architetti estrosi come quelli che hanno costruito il Palazzo Civico (o Palazzo Baccaredda), un imponente edificio dei primi anni del ‘900 con due torri ottagonali che svettano nello skyline cittadino rappresentando uno dei simboli della città.

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Dal mare alla città

Se Rio de Janeiro ha Copacabana e Los Angeles Santa Monica, Cagliari ha il Poetto, probabilmente una delle più belle spiagge cittadine presenti in Europa. Lo si raggiunge facilmente in bicicletta o con l’autobus, a meno che non ci si trovi in città con il camper: in tal caso si può posteggiare a pochi metri dal mare per godere del sole e, nella bella stagione, fare il bagno nell’acqua trasparente che ha reso l’isola famosa nel mondo. Otto chilometri di arenile bianco esposti a Mezzogiorno, compresi tra la torre aragonese della Sella del Diavolo fino al litorale di Quartu Sant’Elena, che costituiscono una tappa irrinunciabile per chi visita Cagliari, di giorno… e di notte: il Poetto è infatti uno dei principali luoghi della vita notturna cittadina, grazie ai locali che trasmettono musica dal vivo, alle discoteche o ai locali per aperitivi.

Ma torniamo davanti al porto per addentrarci nel cuore della città passeggiando nella Marina, un quartiere antico, colorato, dove le strade non sono invase dalle auto e si può respirare in pieno l’atmosfera mediterranea del capoluogo, sostando in un tavolino all’aperto di fronte a uno degli eleganti palazzi costruiti nel corso dei secoli da Pisani, Spagnoli e Genovesi.

I vicoli in salita permettono a chi cammina di vedere il mare, il cui colore blu contrasta con il predominante rosso degli edifici, e conducono alla scoperta di edifici sacri di epoche differenti, come la trecentesca – ma ampiamente rimaneggiata – chiesa di Sant’Eulalia, e il tempio tardorinascimentale intitolato a Sant’Agostino, entrambi scampati ai bombardamenti del 1943 che distrussero altre costruzioni. Anche in questa zona, come nella vicina Via Roma e soprattutto durante la bella stagione, si vive molto durante le ore serali: bar e ristoranti più o meno tipici si alternano ai negozi su piacevoli strade pedonali.

Come molte città mediterranee, anche Cagliari è stata il crocevia di diverse culture che hanno lasciato in eredità tradizioni e opere d’arte, in particolare architettoniche. È il caso della basilica di San Saturnino, uno splendido complesso paleocristiano in stile bizantino-protoromanico, situata all’interno di un’area dove sono state rinvenute numerose sepolture romane e altomedioevali.

A breve distanza, il mercato del pesce di San Benedetto è un luogo da visitare non soltanto per acquistare i freschissimi arrivi dal mare, ma anche per l’atmosfera vivace e schietta creata dai pescatori (molti dei quali abitano nel pittoresco quartiere San Giorgino), che vengono spesso interpellati da giornalisti locali come valide fonti di informazione su tutto quello che avviene in mare… e in città.

Il quartiere del Castello

“La sommità di Cagliari è la fortezza: la vecchia porta, i vecchi bastioni di bella arenaria giallastra a nido d’ape. Il muro di cinta sale su con un’ampia curvatura, spagnolo, splendido e vertiginoso” scrisse D. H. Lawrence riferendosi al quartiere noto con il nome di Castello o Casteddu (il poeta inglese soggiornò più volte in Italia e nel 1921 scrisse Mare e Sardegna, da cui è tratto il brano). Anche se le prime presenze testimoniate sono quelle di insediamenti punici e fenici, l’area fu fortificata dai Pisani a partire dall’inizio del XIII secolo e ospitò i palazzi dei potenti che si succedettero, dagli Aragonesi agli Spagnoli per finire con i Piemontesi. È uno dei più suggestivi punti turistici e vi si accede attraverso le porte aperte nelle mura che ancora oggi lo separano dal resto della città.

È gradevole passeggiare nel quartiere e scoprirne le stradine fino a giungere nella piazza principale, che prende il nome dal maestoso Palazzo Reale (oggi sede della prefettura), visitiamo la cattedrale di Santa Maria Assunta, che a dispetto del campanile duecentesco mostra una facciata neoromanica risalente agli anni Trenta. Accanto, il delizioso prospetto settecentesco del Palazzo di Città, di origine trecentesca: al suo ingresso – oggi è chiuso al pubblico – una lapide datata 1535 ricorda la visita di Carlo V.

Continuiamo a camminare nei vicoli che traspirano storia in ogni angolo, come quando si sosta sotto la Torre di San Pancrazio e quella dell’Elefante, splendide testimonianze dell’architettura militare pisana; di tutt’altra fatta il maestoso bastione di Saint Remy, costruito a cavallo fra XIX e XX secolo, che con le terrazze di Santa Caterina e Umberto I offre spettacolari vedute su Cagliari e sul mare. Nella bella stagione questi luoghi sono teatri en plein air di mostre e concerti: i turisti – e i residenti – possono trovarvi una sorta di rifugio dalla mondanità del lungomare, a dimostrazione di come la città sia aperta a essere vissuta in ogni sua parte.

Sul versante opposto del Castello, a pochi passi dalla Torre dell’Elefante, un bel panorama sulla laguna di Santa Gilla è offerto dal bastione di Santa Croce. Protetta da una direttiva europea fin dal 1979, è una zona umida ricchissima di biodiversità: un tempo utilizzata per la pesca, è oggi un’area selvatica di grande rilievo naturalistico. Un luogo magico che nelle ore del tramonto si accende di una luminosità a tinte calde donandoci un’ultima veduta di Cagliari in una luce tutta nuova. 

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