Briançon e Serre Chevalier, fortezze di confine

C’è tanto da vedere attorno alle piste di Serre Chevalier, uno dei più blasonati comprensori europei dello sci alpino. Ci sono le secolari fortificazioni di Briançon e le vette incontaminate del Parc National des Écrins, che superano i 4.000. Ci sono i percorsi adatti alle racchette e agli sci da fondo per vere immersioni nel silenzio dei boschi. E non manca l’occasione per tuffarsi in benefiche acque termali

Indice dell'itinerario

La debole luce della falce di luna che sorge all’orizzonte basta a rischiarare la valle ammantata di neve. Spegniamo le torce frontali e proseguiamo nel silenzio della notte, rotto soltanto dal rumore delle ciaspole che affondano nella candida coltre recente. Usciamo dal bosco per dirigerci verso la nostra meta, una yurta mongola e un tepee dei nativi americani piantati nel bel mezzo della Vallée de la Guisane: ci troviamo ai piedi del comprensorio invernale Serre Chevalier, nelle vicinanze di Briançon. Indossiamo calze di lana e cappelli tradizionali di feltro: ci aspetta una cena tipica nel tepore della tenda rivestita in legno mentre Rachel, la nostra guida, illustra i prodotti tradizionali delle montagne del Delfinato: il Raclette (varietà di formaggio ideale per preparare l’omonima ricetta), salumi, cacciagione, salse e conserve.

Un negozio di formaggi tipici
Un negozio di formaggi tipici

 

Con un’altra ciaspolata raggiungiamo la Cité Vauban, la fortificazione costruita sulle alture di Briançon nel XVII secolo dal maresciallo e ingegnere militare Sébastien Le Prestre de Vauban. La roccaforte testimonia la storia di questa terra di confine, resa florida dai commerci verso la Drôme, la Provenza, l’Isère e il Piemonte, sin da quando la potente famiglia dei Delfini la unificò agli inizi del XIV secolo.

Fort des Trois Têtes
Fort des Trois Têtes

Benché sia stato più volte distrutto dagli incendi, il cuore della città conserva ancora l’impianto medioevale, con le case colorate addossate una all’altra, le strette piazzette e persino il gargouille, il piccolo canale creato al centro della via principale per difendere le abitazioni dagli incendi. I laboratori artigiani che si aprono sui vicoli ricreano le atmosfere di un tempo, senza perdere il fermento creativo che ha caratterizzato la gente del luogo sin dai tempi della Brigantio romana: ci sono gli artisti del legno che preparano mobili, decori e sculture nel classico stile montanaro, ma anche designer che creano cappelli, guanti e sciarpe per resistere ai rigori invernali. C’è il pittore Serge Goudet che disegna vette e porti, aspre cime e città di mare. E c’è Alain Prove, l’ultimo costruttore francese del corno d’Alpe, lo strumento a fiato tipico di queste montagne.

Il laboratorio artigianale di Alain Prove, costruttore di corni delle Alpi
Il laboratorio artigianale di Alain Prove, costruttore di corni delle Alpi

 

Le mura difensive stellate, tipiche delle roccaforti progettate da Vauban, proteggono le abitazioni come in uno scrigno, trasformandosi con l’arrivo dell’inverno in un fantastico parco giochi. Le fortezze minori sulle alture circostanti, come il Fort des Trois Têtes o il Fort des Salettes, sono successive al trattato di Utrecht (1713), quando la frontiera fu spostata sul Monginevro. Entrambe rientrano in un circuito di brevi itinerari guidati organizzati dal Comune, con partenza dal ponte vecchio della cittadella o dal parcheggio di Champ de Mars.

Le antiche strutture di comunicazione del Fort des Trois Têtes
Le antiche strutture di comunicazione del Fort des Trois Têtes

Nel parco des Écrins

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Pochi chilometri a nord di Briançon, con le racchette da neve ai piedi ci si può addentrare nel vallone di Le Lauzet, a breve distanza dal borgo di Le Casset e non lontano da Monêtier-les-Bains, sotto il pinnacolo chiamato Le Chemin du Roy. Siamo nel cuore del Parc National des Écrins, straordinaria area protetta con più di 150 vette oltre i 3.000 metri, alcuni 4.000 (fra cui la Barre des Écrins, che raggiunge quota 4.103) e undici ghiacciai. Qui vivono oggi 600 stambecchi, frutto di un esperimento di reintroduzione degli anni ’90, e ben 15.000 camosci: erano 3.000 nel 1973, anno in cui fu istituito il parco.

L’incontro ravvicinato con uno stambecco non è cosa rara per chi percorre i sentieri del parco des Écrins
L’incontro ravvicinato con uno stambecco non è cosa rara per chi percorre i sentieri del parco des Écrins

Insieme ai guardaparco, dall’albergo Pont de L’Alp procediamo costeggiando il torrente ricco di cascate, ingannando la fatica con fugaci visioni del merlo acquaiolo in caccia sotto le rapide e sbirciando sulla neve le tracce degli ungulati. Superate le ultime malghe e la pittoresca chiesina, ormai vicini alla falesia, spiamo i grandi mammiferi che sono tornati a popolare le vette più scoscese e a cercare riparo nelle grotte di granito. Con un po’ di fortuna si può avvistare l’aquila reale, censita regolarmente dal 1985, assieme ai rari esemplari di avvoltoi (gipeti, grifoni e monaci) e, chissà, anche il leggendario dahu delle fiabe locali, talmente ben adattato ai ripidi pendii da avere le zampe più corte su un lato che sull’altro.

Il belvedere al Col du Lautaret
Il belvedere al Col du Lautaret

 

Un’altra bella escursione con le racchette da neve è quella verso il Priorel, la più comoda cima del massiccio di Serre Chevalier. La cabinovia che parte dal centro di Briançon arriva a quota 2.360, nel paradiso assolato di sciatori e snowboarder, che hanno a disposizione oltre 250 chilometri di piste collegati con sciovie e skilift lungo l’intero massiccio fino a Monêtier. Dall’arrivo della cabinovia parte anche un percorso ad anello che raggiunge la cappella di Notre-Dame-des-Nieges, offrendo alcune digressioni ripide sui pendii e splendide vedute panoramiche.

Un’escursione dal borgo di Le Casset
Un’escursione dal borgo di Le Casset

Guisane, Clarée, Cerveyrette

La Vallée de la Guisane offre un circuito di 27 chilometri per lo sci di fondo (l’accesso è a pagamento), quasi parallelo alla strada statale per il Col du Galibier (chiuso nel periodo invernale). Da Villeneuve, a tre chilometri da Briançon, il facile percorso azzurro arriva fino a Le Casset, dove ha sede il centro visite del parco. I tracciati rossi e neri, più impegnativi e dedicati ai fondisti esperti, proseguono sino al piccolo villaggio di Les Boussardes, a meno di sette chilometri dal passo di Col du Lautaret (2.060 m), ritrovo prediletto per lo sci escursionismo e i fuoripista e ultimo valico raggiungibile in auto nei periodi di grande innevamento. Il posto giusto per togliere sci e scarpette sono le terme all’aperto di Monêtier-les-Bains, dove immergersi tra colonne di vapore ammirando le vette coperte di neve come il Pic de l’Yret (2.830 m), la più alta montagna raggiunta dagli impianti da cui parte una pista assai amata dagli appassionati di slalom.

Le piscine termali a Monêtier-les-Bains
Le piscine termali a Monêtier-les-Bains

 

Meno mondana e affollata è l’escursione lungo la Vallée de la Clarée, che si raggiunge risalendo la Val des Prés, sulla strada per il Monginevro, sino al borgo di Névache, l’ultimo accessibile con i mezzi motorizzati. Si prosegue quindi a piedi lungo la carrareccia per il rifugio La Fruitière (circa 4 chilometri, 1.857 m di quota) o, ancora oltre, per lo Chalet de Laval (9,5 chilometri, dislivello 350 m), facendo attenzione a non invadere la pista da fondo che corre parallela e senza dimenticare lo slittino per un rapido e divertente ritorno.

Vallée de la Cerveyrette: l’escursione si effettua in parte lungo i tracciati battuti per il fondo, con varianti fuoripista nei tratti in pendenza
Vallée de la Cerveyrette: l’escursione si effettua in parte lungo i tracciati battuti per il fondo, con varianti fuoripista nei tratti in pendenza

 

Ancora più isolata è la Vallée de la Cerveyrette. Risalendo da Briançon si avanza per dieci chilometri fino alle case di Cervières e si continua a piedi seguendo i cartelli in legno per Les Fonds, le ultime malghe raggiungibili situate a circa 12 chilometri (più di 5 ore) dalla partenza. Superato con una dolce salita su carrareccia il bel borgo, il percorso si addentra nella valle su tratti ben battuti, condivisi con il fondo, dove è ammesso camminare nella zona skating. Raggiunto il passo di Le Bourget, si discende nella conca completamente in fuoripista (non è permesso camminare sulle pendenze più ripide, dedicate esclusivamente agli sciatori). Il tratto tra Le Bourget, Les Chalps e Les Fonds può essere effettuato nuovamente a bordo pista (a pagamento) oppure su neve fresca, in questo caso con un notevole allungamento dei tempi.

Domaine skiable

Il comprensorio sciistico di Serre Chevalier
Il comprensorio sciistico di Serre Chevalier

Il comprensorio sciistico di Serre Chevalier è uno dei maggiori d’Europa, con più di 250 chilometri di piste divise su cento tracciati. Ci sono 23 piste verdi, adatte a bambini e principianti, 29 piste blu, 35 rosse e infine 13 piste nere, a cui si aggiungono 8 parchi giochi invernali con piccoli tapis-roulant e mini-skilift. I 61 impianti di risalita del territorio partono da Briançon, Chantemerle, Villeneuve e Monêtier-les-Bains. Numerosi percorsi collegano le vette tra loro, permettendo a chi padroneggia una pista blu di spostarsi dalla Serre Blanc du Prorel (2.360 m), sopra Briançon, alla vetta del Serre Chevalier (2.491 m) e sino alla conca de La Bachas (2.176 m), per riscendere a Monêtier-les-Bains. Un servizio di autobus percorre il fondovalle ogni mezz’ora circa, dalle 7 alle 23, facendo la spola tra le cittadine in circa 40 minuti. Le discese sopra Chantemerle possono contare su ben quattro aree per il freestyle e lo snowboard, mentre da Villenueuve si sale in funivia sull’AravetBob, una pista dedicata interamente allo slittino. Nella parte più alta del massiccio gli skilift conducono alle brut de neige, piste nere ben indicate ma volutamente non battute per offrire allo sciatore esperto il piacere della neve vergine. Lungo molti tracciati si troveranno gli Espaces Découvertes, aree dedicate all’informazione e alla cultura che accolgono i più giovani con giochi multimediali da fare con gli sci ai piedi. Se siete appassionati di fondo, da non perdere anche i 36 chilometri delle piste di Villard-Saint-Pancrace, a 5 minuti da Briançon e in posizione panoramica sulle fortificazioni della città.

Esperienze ad alta quota

Evoluzioni con vela e snowboard
Evoluzioni con vela e snowboard

Ogni martedì all’alba a Villeneuve è possibile effettuare un’escursione a bordo di gatti delle nevi, con colazione sulle piste; l’esperienza si può ripetere in notturna dal martedì al venerdì sera, seguita volendo da una cena presso un ristorante in quota. Se invece desiderate provare l’emozione di guidare un battipista, potete cimentarvi nella Grooming School. La scuola di snowkite di Col du Lautaret aspetta chi vuole cimentarsi nelle evoluzioni con vela e snowboard, mentre per gli amanti delle ciaspole ci sono le passeggiate notturne alle yurte, gli aperitivi all’aperto sotto la luna, lo yoga-walking, i trekking con meditazione e le escursioni con serata alle terme. A Villeneuve c’è una scuola di guida su ghiaccio, a Chantemerle un circuito di kart anch’esso su ghiaccio, a Monêtier-les-Bains una pista di pattinaggio naturale all’aperto con ingresso gratuito. 

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