Bici con le ali

Il lago più esteso dell'Italia peninsulare, al centro di un territorio prodigo di natura, arte e sapori, accese la fantasia di scrittori e artisti che vi facevano tappa nel Grand Tour. Una giornata a pedali sul Trasimeno, circondati dalle pennellate leggere dei colori invernali, con il camper a fare da comoda base per la visita dei borghi e il birdwatching.

Indice dell'itinerario

“Un velo d’acqua su un prato”, così lo storico dell’arte Cesare Brandi definì il Trasimeno. Nonostante la forma circolare, il lago non ha origine in un vulcano spento – come avviene invece per i non lontani bacini del Lazio settentrionale e centrale – bensì in una depressione tettonica, e ha una profondità media di meno di 5 metri. Proprio un velo, anche a motivo del fatto che soffre storicamente di carenza d’acqua e che i prelievi agricoli hanno via via accentuato il problema. Il paesaggio che disegna, protetto dal più vasto dei parchi regionali umbri, è però affascinante e di grande suggestione, soprattutto nelle belle giornate dei mesi freddi con i colori tenui dei canneti e la luce morbida che accende di riflessi dorati le tre isole e i bei paesi affacciati lungo le sponde. Primavera, estate e autunno offrono altre opportunità (e in qualche caso, va detto, servizi turistici più completi); ma approfittare di questa stagione per la visita è una scelta emblematica del pleinair inteso come profondo contatto con la natura e con le tradizioni.
E’ anche questo il motivo per cui abbiamo scelto di percorrere l’intero perimetro del lago in bicicletta, un’esperienza adatta praticamente a tutti. I dislivelli (450 metri in tutto, secondo le carte) sono infatti di modesto impegno e ben distribuiti, e per lunghi tratti una pista ciclabile segue le rive a poca distanza. Se poi l’acqua dovesse aumentare la percezione di vastità del Trasimeno, ci si può tranquillizzare: la pedalata è leggera, soprattutto se ci si concede qualche pausa lungo i 55 chilometri dell’anello.
Chi arriva in treno (sui regionali è possibile trasportare le dueruote) può partire da Passignano, mentre in camper si può sostare in uno dei centri del Trasimeno o a Punta Navaccia, dove si trova un’area di sosta che è un’ottima base nel verde. Il vantaggio di avere a disposizione il veicolo ricreazionale sta nella possibilità di visitare alcuni paesi che non affacciano direttamente sul lago ma che hanno comunque un notevole interesse, come Paciano e Panicale. Se poi si ha a disposizione anche una canoa, è un’esperienza molto piacevole effettuare il periplo dell’Isola Polvese, alla quale si arriva in pochi minuti di pagaiata da San Feliciano, o avventurarsi nei dintorni dell’Oasi La Valle.

 

 

Vedute d’epoca

Una panoramica sosta a Passignano consente anche di visitare il vecchio borgo
Una panoramica sosta a Passignano consente anche di visitare il vecchio borgo

Ogni paese lacustre ha un suo fascino, ma Passignano sul Trasimeno unisce alla bella passeggiata sul lungolago la possibilità di imbarcarsi per l’Isola Maggiore, che emerge dalle acque proprio lì di fronte. Visitandola fuori stagione sarà più facile conoscere la minuscola comunità che vi abita e comprendere le difficoltà della vita su un’isola, pur se di un lago e al centro dell’Italia. L’uno dopo l’altro, i pescatori hanno mollato; oggi rimane il turismo, che traina l’economia grazie alla bella chiesa romanica, al museo dei merletti e ad altre piccole attività sparse sull’unica strada, incorniciata da edifici del XIV e XV secolo.

Il traghetto, con corse abbastanza frequenti anche nei mesi di bassa stagione, riporta alla base. Del castello medioevale di Passignano non rimane molto e alle case antiche si sono affiancate quelle del secolo scorso, ma l’antica pieve di San Cristoforo, sorta nel X-XI secolo e ora chiesa cimiteriale, merita una deviazione. Dopodiché, pedalando in senso orario, ci si dirige verso Monte del Lago e si imbocca quasi subito la pista ciclabile, che segue una strada sterrata: bisogna fare attenzione alla segnaletica perché a quella originaria di colore verde sono stati affiancati dei cartelli rossi che indicano l’anello del Trasimeno, suggerito alle mountain bike. In realtà, una bici con ruote da strada si muove agilmente su strade bianche e ponticelli in legno e risulta più pratica per percorrere i tratti su asfalto.

Il duecentesco castello di Zocco, ormai diruto, dominava il versante orientale del Trasimeno e ne costituiva uno dei più importanti presidi militari
Il duecentesco castello di Zocco, ormai diruto, dominava il versante orientale del Trasimeno e ne costituiva uno dei più importanti presidi militari

Arrivati a Monte del Lago spicca l’ottocentesca Villa Palombaro (oggi sede di un istituto di idrobiologia e piscicoltura), ristrutturata da quel Guido Pompilj che commissionò ai fratelli Alinari una serie di vedute fotografiche del lago amato da Byron, Goethe e Stendhal e che si batté contro il suo prosciugamento: senza di lui, probabilmente, il Trasimeno avrebbe fatto la fine del Fucino e oggi saremmo qui a raccontare di campi di patate e girasoli. L’aspetto agricolo del paesaggio non è comunque trascurabile, con ulivi secolari e campi coltivati. Proseguendo sulla pista ciclabile, che ora costeggia la strada, troviamo alla nostra sinistra il castello di Zocco, del XIII secolo, in evidente stato di abbandono.

 

Voli fra i canneti

L'Oasi La Valle, presso San Feliciano, è una sede privilegiata per il birdwatching,
L’Oasi La Valle, presso San Feliciano, è una sede privilegiata per il birdwatching,

La prossima tappa è l’Oasi La Valle, istituita dalla Provincia di Perugia, che tutela un ampio tratto di canneto lungo l’emissario del lago, scavato in epoca medioevale. Basta fare pochi passi sul pontile per godersi le piroette del martin pescatore o per osservare gli aironi bianchi maggiori, le folaghe e gli svassi, tutti presenti in folto numero anche perché, all’avifauna residente, si aggiunge quella che proviene dai paesi nordici per svernare al tepore dei nostri climi. Vicino all’ingresso dell’area protetta si trova anche un’attività di lavorazione delle canne palustri, con cui si realizzano diversi oggetti decorativi e di uso quotidiano.
Da qui si pedala tra i campi, sempre lungo la ciclabile, sino a raggiungere San Feliciano, l’unico vero paesino di pescatori del Trasimeno. Alla cooperativa si può acquistare un capitone appena pescato, non prima però di aver visitato il Museo della Pesca dove sono in mostra imbarcazioni e attrezzi tra cui il giacchio, la tipica rete usata fino agli anni ’50 in questa zona: di forma conica e realizzata in canapa, presentava alla base dei piccoli piombi che le consentivano di adagiarsi sul fondale, mentre una serie di cordicelle consentiva la chiusura della rete a sacca, imprigionando i pesci.

Una delle numerose specie che svernano al Trasimeno
Una delle numerose specie che svernano al Trasimeno

Poco al largo di San Feliciano si scorge l’Isola Polvese, la più grande delle tre, che però non è raggiungibile in questo periodo perché i traghetti che la collegano alla riva funzionano solo dagli inizi di aprile a metà settembre. Bisognerà dunque mettere in programma una seconda gita per visitare quest’altra imperdibile tappa del Trasimeno, che conserva importanti testimonianze del passato quali il monastero olivetano di San Secondo e la rocca medioevale. Sull’isola, che è la più grande del lago e presenta un ambiente ricco di verde, l’unica struttura ricettiva è un ostello della gioventù realizzato in un’ex fattoria dalla Provincia di Perugia.

 

Da Sant’Arcangelo a Punta Navaccia

Castiglione del Lago: veduta del centro
Castiglione del Lago: veduta del centro

Saliamo nuovamente in sella alla bici e superiamo Sant’Arcangelo, dove alcuni negozi consentono di organizzare un sostanzioso spuntino per il pranzo. Dopo una salitella di 500 metri ci troviamo a Poggio di Braccio, una stazione di posta del ‘500 da cui si domina tutto il lago. Continuando a seguire la strada (e facendo attenzione alle auto, che in questo tratto procedono spesso a notevole velocità) raggiungiamo in breve Castiglione del Lago, che presenta il centro storico forse più bello di tutto il bacino: edificato su un promontorio calcareo che originariamente era un’altra isola, possiede tuttora una bella cinta muraria. In cima, premio di una bella scarpinata, sorge il cinquecentesco Palazzo della Corgna, collegato con la fortificazione medioevale da un camminamento coperto.

Castiglione del Lago: veduta del centro
Castiglione del Lago: veduta del centro

Da questa cittadina, provvista di spiaggia e di un bel lungolago alberato, inizia il tratto più ameno della ciclabile che riporta in direzione di Passignano, ma bisogna andare verso l’ex aeroporto militare per imboccarlo, con qualche difficoltà ad orientarsi fra le scarse segnalazioni. Arrivati finalmente alla pista, si pedala sulla riva praticamente a un passo dall’acqua, chiedendo permesso ad anatre e aironi cenerini e sorpassando ponticelli che faranno la gioia dei ragazzi. Chi avesse poco tempo a disposizione e volesse compiere solo una breve pedalata tenga presente che è questo il punto più accessibile dell’anello, adatto anche ai ciclisti meno allenati e ai giovanissimi grazie al fatto di essere privo di dislivelli.
Poco più avanti, nei pressi di Tuoro sul Trasimeno, le tabelle ricordano i luoghi della celebre disfatta subita dai Romani nel 217 a.C. ad opera dell’esercito cartaginese guidato da Annibale. Nei mesi estivi la battaglia viene rievocata in un evento teatrale che si propone di ricreare il clima e le atmosfere dell’epoca.

Il camper, insostituibile mezzo per godere appieno di una vacanza PleinAir.
Il camper, insostituibile mezzo per godere appieno di una vacanza PleinAir.

Da Tuoro si pedala nuovamente tra i campi e si raggiunge Punta Navaccia, altro possibile imbarco per le isole. Fuori stagione il camper lo si potrebbe lasciare anche qui, usufruendo della piccola ma funzionale area attrezzata in località Borghetto. Chi invece ha fatto base a Passignano, come nel nostro caso, lo ritroverà al termine degli ultimi 7 chilometri che concludono la biciclettata intorno al lago.

 

 

 

 

 

 

 

 

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