Beni al sole

Quaranta chilometri di verde smeraldo, dalla Val di Non al Passo del Tonale. Cime maestose, acque termali, aree protette... E tante escursioni formato famiglia. E' la Val di Sole.

Indice dell'itinerario

Con circa quindicimila abitanti dislocati in piccoli centri, la valle offre diverse attrattive culturali: castelli, chiese, residenze nobiliari e musei testimoniano una storia millenaria oltre agli eventi della Grande Guerra. I ghiacciai della Presena, del San Matteo e del Cevedale, infatti, furono allora il tragico teatro degli scontri noti appunto come “Guerra Bianca”. Cimeli e fotografie la ricordano in due musei di Vermiglio (aperti da giugno a settembre): Forte Strino, sulla strada del Passo del Tonale (tel. 0463 758200) e il Museo della Guerra Bianca, in paese (tel. 0463 758144).
Ugualmente da non perdere è poi il Museo Etnografico della Civiltà Solandra, nel centro di Malè, capoluogo della valle. Raccoglie arnesi, utensili e oggetti vari di uso comune o caratteristici degli antichi mestieri (tel. 0463 901272). Ma soprattutto la Val di Sole custodisce un patrimonio naturale eccezionale: oltre un terzo del suo territorio è protetto, sconfinando a nord nel Parco Nazionale dello Stelvio e a sud nel Parco Naturale Adamello Brenta.
Anche per questo le possibilità di escursioni a piedi sono praticamente infinite, dalle più semplici alle più impegnative per provetti alpinisti.
Noi ve ne proponiamo alcune molto interessanti, alla portata di famiglie anche con bambini al seguito.

A piedi nei parchi
Arrivati in Val di Pejo, laterale della Val di Sole, raggiungiamo Cogolo (1.160 m), grazioso centro turistico dove ha sede il centro visitatori del parco: qui sono disponibili informazioni, cartine e materiale illustrativo, oltre al programma dettagliato delle escursioni organizzate dalle guide del parco. A Cogolo è possibile stazionare col camper sullo spiazzo oltre il ponte sul Noce, di fronte all’albergo Stella Alpina; ma per una sistemazione ottimale c’è il panoramico Camping Val di Sole, nei pressi di Pejo Fonti. Quest’ultima è una nota stazione termale, conosciuta fin dalla metà del ‘600 per le proprietà delle sue acque acidule indicate per il trattamento delle malattie epatiche, respiratorie, dermatologiche, reumatiche e del circolo. Da qui una facile passeggiata porta a Pejo paese, il centro abitato più elevato del Trentino (1.579 m) e splendida terrazza naturale sulla valle. In questo borgo di origine preistorica spicca il campanile della chiesa di San Giorgio, che ospita diversi altari lignei del ‘500. Più o meno dello stesso periodo è la chiesetta di San Rocco, in un bosco di larici poco sopra il paese, accanto al cimitero di guerra austro-ungarico.
Da Pejo un sentiero scende direttamente verso il campeggio passando vicino all’area faunistica Runcal (ospita cervi e caprioli, quest’ultimi più difficili da vedere). Ci dirigiamo al lago di Pian Palù, a quota 1.800: da Pejo Fonti si guida nella Valle del Monte fino al parcheggio nei pressi del Rifugio Fontanino (1.660 m) da dove partono due percorsi che arrivano entrambi al lago in una ventina di minuti. Il primo, un sentiero vero e proprio, sale sulla sinistra appena attraversato il ponte sul Noce Nero e si può percorrere anche con bambini piccoli, meglio se nell’apposito zaino a spalla. Il secondo inizia sulla destra, appena prima del rifugio, ed è una strada bianca percorribile anche in mountain bike e adatta a chi ha bimbi in carrozzina (ottimo allenamento per i genitori!). Il lago, dalle acque verde smeraldo, è un bacino artificiale creato da una diga sul torrente Noce Nero. E’ possibile farne il giro completo tenendo presente che il sentiero sul versante nord si discosta dalla riva ed è più impegnativo.
Il giorno dopo si può dedicare a un’escursione in funivia ai 2.000 metri del Rifugio Lo Scoiattolo, dove è possibile fare brevi passeggiate sui prati oppure salire in poco più di mezz’ora al Rifugio Doss dei Gembri (2.316 m), punto di partenza per ben più impegnative escursioni verso il Monte Vioz. Il ritorno può essere effettuato per lo stesso sentiero oppure in seggiovia. Un altro percorso piacevole e poco impegnativo parte dal camping Val di Sole e arriva a Cogolo, superando il ponte sul Noce Bianco e passando vicino alla chiesetta di Pegaia, unica testimone dell’antico nucleo abitato dai minatori andato distrutto all’inizio del XV secolo (in tutto circa un’ora). Cogolo è la base ideale per risalire la Val de la Mare che s’incunea verso nord nel cuore del parco. Diversi itinerari, più o meno lunghi, sono accessibili dalla strada che segue per una decina di chilometri il corso del Noce Bianco e termina alla centrale idroelettrica dell’Enel di Malga Mare, a 1.983 metri di quota. Da qui parte il sentiero n. 102 che raggiunge la conca di Pian Venezia, dove c’è un rifugio del parco nazionale e un’area picnic. Nella zona non è difficile incontrare le marmotte, mentre molta più fortuna occorre per vedere camosci e caprioli o ammirare il volo dell’aquila. Proseguendo si arriva al Rifugio Larcher al Cevedale, a quota 2.608 (un paio d’ore dalla partenza), da dove si può riscendere per lo stesso percorso oppure imboccare il sentiero n. 104 (una deviazione porta al lago delle Marmotte, per poi prendere il n. 146 che passa vicino al Lago Lungo e torna verso Malga Mare).
Spostandoci verso la Val di Rabbi arriviamo a Pellizzano, da dove una serie di tornanti sale per circa sei chilometri fino al laghetto dei Caprioli, a quota 1.300, uno specchio d’acqua artificiale ricco di trote (riserva di pesca) che sembra uscito dalla favola di Heidi. Questa piccola gemma, oltre ad essere il punto di partenza per varie escursioni, è il luogo ideale per trascorrere una giornata tranquilla, con un sentiero che lo contorna e giochi per i più piccini.
Tornati a fondovalle, a Dimaro troviamo il camping Dolomiti di Brenta, nei cui pressi è operativa la Scuola Canoa e Rafting Val di Sole, che organizza da maggio a settembre corsi e discese sul fiume Noce, fornendo tutta l’attrezzatura necessaria. La Val di Rabbi s’imbocca da Malè e si sviluppa per una ventina di chilometri tra boschi di conifere e torrenti, con numerosi masi che testimoniano il carattere agricolo e silvo-pastorale dell’economia locale. Quest’ultima è legata anche al turismo che ruota attorno a Fonti di Rabbi, famoso centro termale con acque ricche di anidride carbonica, sfruttate fin dal XVII secolo. Qui troviamo l’altro centro visitatori del Parco Nazionale dello Stelvio e l’area attrezzata per camper Plan (comunale a pagamento, tel. 0463 985390) aperta da giugno a settembre, con attacco luce, scarico acque, docce e servizi. Ancora un’escursione suggestiva e alla portata di tutti è quella alle cascate di Saent: da Piazzola, uno dei borghi storici della valle, si segue la strada per Somrabbi e si arriva al parcheggio del Rifugio Al Fontanino, in località Coler (1.380 m), dove si può prendere il bus navetta (a pagamento) fino alla Malga Stablasolo (1.539 m). Da qui s’imbocca il sentiero n. 106 che attraversa il torrente Rabbies e sale nel bosco verso la prima cascata, molto spettacolare, per poi continuare fino al ponticello fra i due salti d’acqua (circa 30 minuti). Tempo ed energie permettendo, si può continuare fino alla seconda cascata e proseguire fino al Rifugio Dorigoni (2.437 m) per poi riscendere dal sentiero n. 128.
Lasciata la Val di Rabbi, torniamo verso l’autostrada, ma a Cles è inevitabile una deviazione verso Tuenno, da dove undici chilometri di strada accanto al Rio Tresenga portano allo splendido lago di Tovel (1.178 m), nel cuore del Parco Naturale Adamello Brenta. Circondato da fitti boschi di conifere e pareti rocciose, il lago è diventato famoso in tutto il mondo per la colorazione rossa assunta durante il periodo estivo. Il fenomeno, però, dovuto a una particolare alga, non si verifica più dal 1964, probabilmente a causa del maggior impatto antropico e di variazioni meteorologiche. Dal parcheggio del centro visitatori s’imbocca un facile sentiero che in circa 3 chilometri ne fa il giro completo.

PleinAir 360/361 – luglio/agosto 2002

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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