Argenteo velo

Ecco come il poeta inglese George Byron definì in due parole il lago Trasimeno: un misto di luminose trasparenze e di tesori nascosti. Torniamo volentieri a scoprirne le grazie con una guida monografica a misura di camper, ma non solo.

Indice dell'itinerario

Così annotava nell’autunno del 1786 Goethe, in viaggio verso Roma: “In un mattino incantevole lasciai Perugia e provai la felicità di essere ancora una volta solo. La città è in bella posizione, la vista del lago straordinariamente amena.” Alludeva al Trasimeno (indicato allora anche come lago di Perugia) che un altro viaggiatore illustre diretto a Roma, Stendhal, attraversò in barca nel 1828 scrivendone entusiasta in Passeggiate romane : “Io preferisco la via di Perugia a quella di Siena: si ha modo di visitare Arezzo, dove sembra che nulla sia cambiato dal secolo di Dante; e poi i dintorni del lago Trasimeno sono bellissimi”.

 

 

Piccola storia del Trasimeno

Un piacevole punto di sosta
Un piacevole punto di sosta

A distanza di tanto tempo, quel fascino non è mutato. Il Trasimeno, di origine tettonica e alluvionale, è il quarto lago d’Italia (128 chilometri quadrati) e il più grande delle regioni peninsulari. Conta ora tre isole – Maggiore, Polvese e Minore – ma è il residuo di un più vasto bacino che comprendeva anche i vicini laghi di Chiusi e Montepulciano. Per la particolare collocazione strategica, in epoca storica è stato da sempre oggetto di contese e teatro di battaglie, tra le quali notissima quella di Annibale, vittorioso sui Romani nel 217 a.C. (vedi PleinAir n. 369). In seguito qui si avvicendarono Bizantini e Longobardi e si diffusero pievi, abbazie e monasteri; mentre dal XII secolo, sotto il dominio di Perugia, sorsero borghi fortificati, castelli e torri di avvistamento. Poi vennero Guelfi e Ghibellini, e dunque nuovi scontri, con un continuo alternarsi tra potere papale e imperiale. Finché, nel XV secolo, il comprensorio entrò con l’intera Umbria nei confini dello Stato Pontificio e vi rimase fino all’Unità d’Italia. Per proteggere e valorizzare tanto patrimonio di natura e di cultura nel 1995 è stato istituito il Parco del Trasimeno, il più grande tra quelli regionali umbri (circa 13.200 ettari), che include il lago e i circostanti territori comunali di Tuoro, Passignano, Magione, Panicale e Castiglione del Lago.

Gli ingredienti tipici della cucina quali olio e vino a denominazione d'origine, fanno del Trasimeno un'oasi felice
Gli ingredienti tipici della cucina quali olio e vino a denominazione d’origine, fanno del Trasimeno un’oasi felice

Date le relative brevi distanze e la buona viabilità, la scoperta di questi luoghi non richiede la traccia di un preciso itinerario: perciò li illustriamo fornendo solo alcune essenziali indicazioni di percorso.
I periodi migliori per gustare appieno le bellezze del parco sono la primavera inoltrata e la tarda estate, quando il clima è più mite, il cielo più limpido e non c’è affollamento. Nessun problema per la ricettività, garantita tutto l’anno da strutture adatte a ogni esigenza, né per i veicoli ricreazionali che, oltre a vari campeggi, hanno a disposizione ottime aree, sia attrezzate che di sosta libera.

 

Borghi e isole: da Magione a San Feliciano

Magione dominata dal castello dei Cavalieri di Malta
Magione dominata dal castello dei Cavalieri di Malta

Poco distante dalla riva orientale, Magione era nel Medioevo una tappa obbligata per i pellegrini, diretti a Roma e in Terrasanta o a Santiago de Compostela: allora si chiamava Pian di Carpine ed era uno dei centri più popolosi del territorio perugino. Nella seconda metà del XII secolo i Cavalieri Gerosolimitani vi fondarono un ospizio (detto mansio, da cui Magione) poi inglobato nel castello dei Cavalieri di Malta, più volte rimaneggiato fino alla struttura di fortilizio e ancora oggi appartenente al Sovrano Militare Ordine (il Gran Maestro è solito trascorrervi il mese di settembre). Da qualche anno l’edificio è aperto al pubblico nel periodo estivo per visite guidate o eventi culturali e vi ha sede amministrativa una moderna azienda agricola con punto vendita di prodotti tipici. Dalla parte opposta dell’abitato la torre dei Lambardi, edificata tra il XII e XIII secolo a difesa della strada tra Perugia e Cortona, è considerata il simbolo della città: recentemente restaurata, dall’ottobre 2003 è anch’essa visitabile. Da vedere inoltre il palazzo comunale, la chiesa di Santa Maria delle Grazie (con una pregevole Madonna del 1371 attribuita ad Andrea di Giovanni da Orvieto) e quella di San Giovanni Battista, del 1571, parzialmente ricostruita dopo i bombardamenti del 1944.

Il Museo della Pesca di San Feliciano
Il Museo della Pesca di San Feliciano

Magione è nota anche per aver dato i natali a Giovanni da Pian di Carpine, seguace di San Francesco, che nel 1245 fu inviato da Papa Innocenzo IV in Mongolia alla corte del Gran Khan e che scrisse la Historia Mongolorum, opera di consultazione fondamentale per le successive spedizioni in Oriente, comprese quelle di Marco Polo. Non lontano da Magione, San Savino è un piccolo insediamento di origine etrusca, alla base di un castello del XIV secolo che offre un bel panorama sul lago e sulla sottostante Oasi La Valle. Da qui, proseguendo verso Castiglione del Lago, può essere interessante una sosta nella vicina Sant’Arcangelo di Magione presso il centro ittiogenico, unico del genere in Italia perché vi si cura la riproduzione delle specie ittiche d’acqua dolce destinate al ripopolamento del bacino lacustre.
Tornando indietro sulla litoranea per Passignano ecco il piccolo centro abitato di San Feliciano, borgo di pescatori dove si visita l’interessantissimo Museo della Pesca. Nelle sale sono in mostra anche una raccolta di fossili animali e vegetali e un acquario di pesci indigeni.

 

Borghi e isole: Isola Polvese e Monte del Lago

Il castello e la chiesa di San Giuliano sull'isola Polvese
Il castello e la chiesa di San Giuliano sull’isola Polvese

Dal molo di San Feliciano i traghetti raggiungono in una decina di minuti l’Isola Polvese, la più grande del lago: attualmente disabitata, è una vera e propria oasi naturale di quasi 70 ettari. Dal 1995, nell’ambito del Parco Regionale del Trasimeno, un centro vi svolge attività di ricerca, di educazione ambientale e di agricoltura biologica. Frequentata sicuramente dagli Etruschi e dai Romani, fu popolata nel Medioevo quando vi sorsero le chiese di San Giuliano e San Secondo, il convento degli Olivetani e il castello. Risalgono invece al 1959 la piscina e il giardino di piante acquatiche, anch’essi visitabili solo con guida. Nella parte nord dell’isola un bosco di lecci ad alto fusto si affianca ai circa 40 ettari di un secolare oliveto, dal quale si ottiene con spremitura a freddo un pregevole olio extravergine. Facili sentieri, alcuni adatti anche alle persone con disabilità, compiono il periplo e s’inoltrano all’interno.

Il traghetto per l'isola Polvese sul molo di San Feliciano
Il traghetto per l’isola Polvese sul molo di San Feliciano

Tornati a riva e dopo aver visitato l’Oasi La Valle (vedi PleinAir n. 369) lungo la litoranea a nord di San Feliciano, troviamo il diruto castello di Zocco che faceva parte di una formidabile linea difensiva. Costruito intorno al 1400, nei periodi di piena veniva lambito dalle acque del lago, tanto da avere un proprio porticciolo; oggi rimangono cinque delle sette torri originarie e, all’interno, parte di una pieve. Proprio a un tiro di schioppo si trova uno dei borghi più suggestivi della zona, Monte del Lago, arroccato in posizione dominante. Il paese ospitò più volte re Ludovico di Baviera, innamorato di una nobile perugina che qui possedeva una villa. Le mura del castello risalgono all’inizio del 1300, mentre la rocca a pianta pentagonale fu eretta nel 1451. La chiesa di Sant’Andrea, patrono dei pescatori, conserva importanti dipinti di scuola senese del XIV e XV secolo.

 

Da Passignano a Tuoro

Passignano sul Trasimeno
Passignano sul Trasimeno

Pochi chilometri ancora, transitando per Torricella e San Donato, conducono a Passignano, dove i camperisti trovano subito una grande area attrezzata nei pressi della darsena e della sede del parco. Il centro storico è a due passi e si aggrappa a uno sperone roccioso dove, sotto il dominio romano, sorsero le prime strutture militari a guardia del valico a monte, per molti secoli l’unico collegamento tra nord e sud e dal quale potrebbe derivare il nome di Passinianum (luogo del passo). Il nucleo antico mostra un caratteristico aspetto medioevale, con l’intreccio dei vicoli che salgono dalle rive del lago fino alle residue mura della rocca, sulle quali svetta la torre a pianta triangolare d’epoca longobarda.

La torre triangolare a Passignano sul Trasimeno
La torre triangolare a Passignano sul Trasimeno

La fortezza originaria, aperta verso il Trasimeno, aveva tre porte e altre torri ma in gran parte venne demolita nell’800 come riserva di materiale per rialzare la strada lungolago, spesso allagata. Tra i motivi d’interesse del paese, la chiesa di San Cristoforo (X secolo) situata sul colle del cimitero, al cui interno si trovano importanti affreschi di scuola umbra. Da vedere anche quella di San Bernardino, gli oratori del Santissimo Sacramento e di San Rocco e, nelle immediate vicinanze del centro, il santuario della Madonna dell’Oliveto (XVI secolo) con pregevoli dipinti.
Dotata fin dal Medioevo di alloggi per i viandanti, Passignano non ha mai perduto la vocazione turistica, fino a farne una vera e propria risorsa nei primi del Novecento quando si costituì la Società di Navigazione sul Trasimeno e il vaporetto Concordia trasportò in gita sul lago la regina Margherita di Savoia. Successivamente vi fu fondata anche una scuola di pilotaggio per idrovolanti e nacque la Società Aeronautica Italiana Ambrosini, ora convertitasi in cantiere per barche da competizione (tra cui nientemeno che il Moro di Venezia e Azzurra). Giusto a proposito, un appuntamento molto atteso in paese è l’annuale Palio delle Barche in calendario l’ultima domenica di luglio: 160 concorrenti dei quattro rioni cittadini si sfidano in acqua e a terra per ricordare alcuni fuoriusciti perugini che nel 1495 fuggirono dal castello di Passignano e trovarono scampo sul lago.

La pesca tradizionale e' ancora una risorsa importante del lago Trasimeno, dove opera anche un centro ittiologico per i ripascimenti
La pesca tradizionale e’ ancora una risorsa importante del lago Trasimeno, dove opera anche un centro ittiologico per i ripascimenti

Uscendo verso ovest ci spostiamo nel comune di Tuoro, altro borgo di pescatori sia pure discosto dal lago, che forse deve il nome proprio a un antico metodo di pesca, detta “dei tuori” (fascine di quercia immerse per attirare i pesci). Fu qui che Annibale inflisse ai Romani la memorabile sconfitta, come ci raccontano un centro di documentazione e, nei dintorni, un percorso storico (vedi PleinAir n. 369). Ed è sempre qui che è stata rinvenuta la statua bronzea dell’Arringatore, di epoca etrusca, che si ammira nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze. La Tuoro medioevale, invece, non mostra più traccia di fortificazioni, distrutte dai fiorentini nel 1600. Sulle rive del lago, in località Punta Navaccia si può parcheggiare e visitare il Campo del Sole, una mostra all’aperto di sculture contemporanee.

 

Isola Maggiore

Una via centrale del borgo dell'isola Maggiore
Una via centrale del borgo dell’isola Maggiore

Lasciando il paese, in altri 10 minuti di traghetto si approda all’Isola Maggiore (dove nacque il poeta Matteo dell’Isola), ben collegata anche ai moli di Passignano e Castiglione del Lago. Il borgo, sviluppatosi dal ‘400 ai lati di una sola strada e restaurato negli anni ’50, conta attualmente una quarantina di abitanti. Da vedere sono la chiesa del Buon Gesù, quella sconsacrata della Buona Morte, i palazzi del Capitano del Popolo (sede del centro di documentazione dell’isola) e delle Opere Pie (sede del Museo del Merletto). Un semplice percorso di 2 chilometri consente di visitarne il perimetro, mentre altri sentieri portano in lieve salita all’interno, dove si trovano le chiese di San Michele Arcangelo e quella di San Salvatore, quest’ultima risalente al XII secolo. Sulla riva orientale una statua in bronzo in onore di San Francesco, che nel 1211 venne sull’isola per un ritiro spirituale di 40 giorni (vedi PleinAir n. 314). Due cappelline ricordano l’episodio: una custodisce una statua lignea del santo, l’altra il masso che, secondo la tradizione, egli avrebbe usato come giaciglio. Da questo punto si può osservare da vicino l’Isola Minore, proprietà privata dei conti Baldeschi e non accessibile.

La torre di un vecchio mulino a vento sull'isola Maggiore
La torre di un vecchio mulino a vento sull’isola Maggiore

A sud, tra gli alberi, si intravvede il castello Guglielmi (fine ‘800) che ingloba un ex convento francescano e una chiesa, ma è molto diroccato e non più visitabile. Fu proprio la figlia del marchese Guglielmi, Elena, che nel 1904 vi introdusse la lavorazione del merletto, oggi vera e propria produzione d’arte.

 

Balconi sul lago: Panicale

Panicale
Panicale

Tornati a Punta Navaccia, ci trasferiamo sulla sponda opposta del lago ma verso l’interno, per salire a una delle più belle terrazze panoramiche dell’Umbria: Panicale (forse dal latino panicum, la pianta del panico), affacciata da un lato verso il lago e dall’altro sull’ampia valle del Nestore. Secolare passaggio obbligato per chi voleva spostarsi da nord a sud evitando le paludi, il borgo conserva la cinta muraria, le torri, i torrioni e le due porte medioevali e si sviluppa a spirale crescente intorno a tre piazze: in basso Piazza Umberto I con il trecentesco Palazzo Pretorio e la fontana in travertino del 1473, più in alto quella della Collegiata con la chiesa di San Michele Arcangelo (di origine longobarda, ampliata nel XVII e XVIII secolo) dove si trovano la celebre Annunciazione attribuita a Masolino, un crocifisso ligneo con braccia snodabili e L’Adorazione dei Pastori di Giovan Battista Caporali del 1519. Sulla piazza più alta, infine, prospettano il trecentesco Palazzo del Podestà, in pietra arenaria, e un campanile in cotto del 1769. Lungostrada si incontra il Teatro Cesare Caporali, con l’interno interamente in legno, restaurato nella forma attuale da Giovanni Caproni nel 1858.

Una fontana del 1400 a Panicale
Una fontana del 1400 a Panicale

A pochi passi, fuori da Porta Fiorentina, la chiesa di San Sebastiano (visitabile solo con guida) conserva il Martirio di San Sebastiano del Perugino. Oltre al ricordato Masolino (Tommaso Fini), Panicale ha dato i natali al Boldrino (Giacomo Panieri), uno dei più temibili capitani di ventura del Medioevo. E qui nacque anche, nel 1889, Anita Belleschi, che insegnò alle donne del paese l’arte del ricamo su tulle, impostasi come Ars Panicalensis e illustrata nel locale museo. A circa 10 chilometri dal paese, su una collina tra i castagni si visita il santuario cinquecentesco della Madonna delle Grondici, ristrutturato negli ultimi anni e servito da ampio parcheggio, aree picnic e sentieri.

 

Balconi sul Lago: Castiglione del Lago

Il traghetto per l'isola Maggiore a Castiglion del Lago
Il traghetto per l’isola Maggiore a Castiglion del Lago

Tornando all”argenteo velo’ ci aspetta un altro belvedere, indicato tra i più suggestivi d’Italia: Castiglione del Lago, che troneggia su un’altura verdeggiante (forse un tempo la quarta isola del Trasimeno). Di fondazione etrusca, la cittadina fu avamposto militare della Tuscia longobarda contro la Perugia bizantina, che dominava la riva orientale. Sottomessa a quest’ultima nel XII secolo, fu conquistata nel 1247 da Federico II di Svevia che la distrusse per poi ricostruirla nella forma quasi intatta in cui la vediamo oggi. Dell’epoca è anche la pentagonale Rocca del Leone, con quattro torri agli angoli e un mastio triangolare di circa 30 metri. All’interno del pentagono un anfiteatro ospita durante l’estate concerti e spettacoli, tra cui la Rassegna Internazionale del Folklore (prima metà di agosto). Un camminamento coperto, davvero molto bello, collega la rocca al Palazzo della Corgna, fatto costruire nel 1563 dal marchese Ascanio della Corgna, abile condottiero e nipote di papa Giulio III (il suo memorabile duello di Pitigliano con il capitano Giannetto Taddei, conclusosi con l’uccisione di quest’ultimo, è riprodotto in uno dei numerosi affreschi interni in gran parte ad opera di Niccolò Circignani, detto il Pomarancio). Un’ala del palazzo è oggi sede del Comune, mentre le altre si inseriscono in un itinerario monumentale guidato. Due le chiese del centro: la parrocchiale di Santa Maria Maddalena, edificata nell’Ottocento sui resti di una pieve del XII secolo, e quella di San Domenico di Guzman, costruita nella prima metà del ‘600. Ai piedi del nucleo storico, verso nord-ovest si trovano le zone balneari e l’ex aeroporto Eleuteri, sede di manifestazioni internazionali quali Trasvolando, i campionati europei di endurance (vedi PleinAir n. 353 e 354) e Coloriamo i Cieli. A sud-est della strada che circonda il castello, una bella scalinata tra gli ulivi scende alla zona del molo, preceduto da un parcheggio alberato e adatto anche alla sosta in camper; qui attraccano le motonavi per l’Isola Maggiore (30 minuti di traversata) e si chiude idealmente la nostra esplorazione.

 

 

 

 

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