Anima e corpo

Gli altipiani di Lavarone e Folgaria offrono un grande carosello sciistico: fondo, ciaspole, camper e attività per bambini.

Indice dell'itinerario

Ci sono luoghi nei quali vorresti poterti rifugiare quando hai un momento libero o semplicemente il bisogno di staccare la spina. Gli altipiani di Folgaria e Lavarone rappresentano per me uno di essi, e quando penso alla neve in arrivo sulle montagne vorrei correre subito da quelle parti. Ampi terrazzi naturali delle Prealpi trentine a diretto contatto con quelle venete, tra il lungo solco della Valle dell’Adige a ovest e quello della Valsugana a nord-est, questi vasti pianori si presentano ammantati da distese di larice e di abete rosso e bianco, circondati da vette suggestive e punteggiati da sette fortezze austro-ungariche, lascito della Grande Guerra, in un’atmosfera ancora autentica e in un ambiente naturale di sorprendente bellezza. E qui, pur trovandoci alle quote della montagna, sembra a volte di essere in pianura: il territorio presenta una morfologia armoniosa e di facile approccio che ha consentito lo sviluppo degli insediamenti anche tra i 1.000 e 1.200 metri di altitudine, e nel quale il veicolo abitativo può spostarsi senza problemi.

 

La pista di Fondo Grande
La pista di Fondo Grande

Nei mesi invernali, la varietà e l’articolazione delle offerte sciistiche – lo Skitour dei Forti – è eccezionale, con 90 chilometri di piste larghe, movimentate e ben tenute e opportuni collegamenti che permettono di coprire lunghe distanze con gli sci sempre ai piedi. Nelle ultime stagioni, inoltre, la realizzazione di nuove seggiovie e altre infrastrutture ha fatto sì che le file agli impianti di risalita siano modeste e di rapido avvicendamento. Tutto ciò si completa con la magia del fondo, delle ciaspolate e del nordic walking fra panorami e abetaie di Passo Coe, Malga Millegrobbe, Forte Cherle, l’area di Bertoldi, Passo Vezzena, senza contare le innumerevoli e ben organizzate opportunità per i più piccoli che rendono tutta la zona ideale per le vacanze sportive della famiglia. Non da ultimo, gli altipiani sono una delle zone sciistiche più vicine alla Pianura Padana (appena 20 chilometri dall’uscita autostradale di Rovereto Nord) e presentano costi di ricettività, ristorazione e skipass inferiori alle più note stazioni del circo bianco.

 

 

 

Neve per tutti

Fondisti in azione a Passo Coe.
Fondisti in azione a Passo Coe.

Composta da più di trenta frazioni di varia estensione, Folgaria è oggi la più importante stazione turistica del Trentino meridionale, e al contempo rappresenta una delle più antiche comunità della provincia essendone documentata l’esistenza già nel XIII secolo. La dura lotta contro il potere feudale per la conquista dell’indipendenza le valse il titolo di Magnifica Comunità, del quale si fregia ancora oggi in veste onorifica. Il nucleo centrale del paese si presenta vivace, ricco di servizi e comodo da scoprire nella lunga passeggiata che lo attraversa, interdetta ai veicoli a motore, mentre il palaghiaccio è una grande pista coperta (in funzione anche la sera) capace di accogliere centinaia di pattinatori, oltre che luogo deputato a spettacoli ed esibizioni artistiche e sportive.

 

Quest’anno la stagione sciistica si apre con importanti novità, che includono ben tre seggiovie automatiche. In attesa poi della nuova cabinovia a otto posti che dal centro del paese salirà al Forte Sommo Alto, in Folgaria si può piacevolmente usufruire di una singolare opportunità che chiameremmo “sci a terrazze”: i vari impianti che collegano la cittadina al Passo Coe partono infatti a diverse altitudini, consentendo di scegliere a piacimento tra i vari livelli e godendo della splendida opportunità di poter compiere l’intero carosello senza mai togliere gli sci. Con il camper si può optare per le aree attrezzate di Fondo Grande, Costa o Passo Coe se la strada per il valico è ben praticabile, mentre le auto possono fermarsi anche nelle aree di Francolini e Ortesino, nella stazione intermedia di Fondo Piccolo o nel tranquillo paesino di Serrada. Stupendi i panorami che si godono dalle vette raggiunte dagli impianti più elevati di Forte Sommo Alto e Plaut, e larghi e ben tenuti i tracciati di discesa, ancorché ripidi.
A tanta ricchezza (diciannove impianti e trentadue piste) si aggiunge la più defilata Alpe Fiorentini, situata in una sorta di costone laterale dell’altopiano di Folgaria quasi al confine con il Veneto. Attraversati gli stupendi pianori del Forte Cherle, ecco la stazione sciistica formata da una seggiovia e due skilift, ora in procinto di essere collegata al carosello di Folgaria: la vetta del Costa d’Agra, grazie all’apertura di tre seggiovie e quattro nuove piste, fungerà così da ponte attivo tra gli arrivi in quota dell’Alpe Fiorentini e di Folgaria.

Passo Coe, una delle aree di sosta riservate ai camper
Passo Coe, una delle aree di sosta riservate ai camper

Per gli appassionati della tavola da neve ci sono il Jurassik Snowboard Park, anch’esso all’Alpe Fiorentini, e il Mazinga Park nell’area di Fondo Piccolo, mentre per gli amanti del fondo le due chicche sono rappresentate da Forte Cherle e Passo Coe. Nel primo, a 1.400 metri di quota e a 10 chilometri da Folgaria, si può far base presso l’albergo omonimo, l’unico bar e locanda di questa zona, gestito con grande competenza e cortesia dai proprietari e con possibilità di noleggio sci. Quattordici i chilometri di piste, che si prestano ad essere percorsi anche dai principianti: tre anelli rispettivamente di un chilometro e mezzo, 4 chilometri e mezzo e 8 chilometri che si sviluppano fra i prati e le abetaie nei pressi della possente fortezza austro-ungarica. Il centro fondo di Passo Coe domina invece l’omonimo valico a quota 1.600 e a 6 chilometri da Folgaria: qui il riferimento è la ben organizzata struttura della ex base Nato di Malga Zonta, con 45 chilometri di piste (due agonistiche da 10 e 15 chilometri, una media da 5 chilometri e due facili da 2 e 3 chilometri) e la casa del fondista che offre servizio di sciolinatura, spogliatoi, docce e pronto soccorso. Nelle vicinanze sono disponibili il noleggio di sci e ciaspole, nonché la citata area per la discesa con due piste medio-facili e un paio di ristoranti in cui rifocillarsi. La zona è altamente quotata per l’agonismo, ma anche i meno esperti, gli appassionati delle racchette da neve e i camminatori troveranno grandi soddisfazioni, perché basta percorrere meno di un chilometro per ritrovarsi immersi in una natura incontaminata.

 

Sci, natura e Grande Guerra

Lungo il suggestivo itinerario che collega Passo Vezzena a Bertoldi ci si può rifocillare e fare sieste panoramiche presso numerosi rifugi
Lungo il suggestivo itinerario che collega Passo Vezzena a Bertoldi ci si può rifocillare e fare sieste panoramiche presso numerosi rifugi

Ricco di storia nell’abitato e nei dintorni, il paese di Lavarone conserva evidenti testimonianze della Belle Époque nella quale ebbe inizio, grazie all’arrivo dell’aristocrazia e della borghesia viennese, la nuova economia del turismo. Sigmund Freud definiva come suo rifugio prediletto l’Hotel du Lac, sorto nel 1901 vicino al suggestivo lago. Ma Lavarone significa anche Grande Guerra, in quanto strategico caposaldo difensivo asburgico nel conflitto del 1915-18 tra Impero austroungarico e Regno d’Italia: questi altipiani vennero fortificati per impedire un eventuale tentativo di avanzamento italiano verso la città di Trento. Fra Cima Vezzena (1.908 m), nel settore orientale, e il Dosso delle Somme (1.680 m), in quello sud-occidentale, furono costruite sette imponenti fortezze che nelle prime fasi del conflitto impedirono i tentativi di sfondamento italiani, e nel 1916 permisero la cosiddetta Strafexpedition, l’offensiva che fece arretrare la linea di difesa italiana fin sulle alture di Asiago. Di questi edifici il più rappresentativo è Forte Gschwent, belvedere sull’altipiano di Lavarone (forte e relativo museo sono chiusi al pubblico fino alla prossima primavera), mentre sull’altipiano di Folgaria, Forte Sommo Alto, Forte Cherle e Forte Dosso delle Somme rappresentano mete di gradevoli escursioni in un ambiente prealpino di grande suggestione naturalistica e paesaggistica, raggiungibili anche d’inverno grazie agli impianti sciistici e alla pista da Fondo Cherle.

Al crocevia tra l'altipiano di Folgaria e quello di Lavarone.
Al crocevia tra l’altipiano di Folgaria e quello di Lavarone.

Nella stagione invernale le passeggiate del territorio di Lavarone si possono effettuare con le racchette da neve o con il nordic walking. Presso il bacino di Lavarone (recentemente premiato quale lago alpino italiano più pulito) si pattina sulla piastra a cielo aperto allestita nelle vicinanze, godendo dell’assoluta tranquillità e bellezza del sito. E per rilassarsi o farsi coccolare dopo una giornata di sport sulla neve, ecco un centro benessere e beauty farm di nuovissima apertura.

 

Forse Lavarone soffre del dinamismo della vicina Folgaria, ma il fascino degli altipiani e della loro offerta invernale deve molto a questa stazione turistica dal nobile passato; e ciò è tanto più vero per il turismo secondo natura, il turismo dei luoghi, delle atmosfere semplici e genuine. Anche nello sci da discesa, oltretutto, l’offerta di Lavarone è delle migliori e con interessanti novità: alla pista Torion, inaugurata lo scorso inverno, si affiancherà da quest’anno Le Cogole, facile variante che consente a tutti di percorrere l’intero carosello da Lavarone all’Alpe di Vezzena sempre con gli sci ai piedi. Si volteggia così per molti chilometri attraversando tre valli, vette e controcrinali su tracciati divertenti serviti da impianti veloci e di buona capienza. Nella conca del Tablat si aprono d’improvviso belle radure con antiche e suggestive malghe, quindi si procede con gli sci accanto al laghetto ghiacciato vicino al quale svetta il maestoso Avez del Prinzipe, un abete bianco di 60 metri di altezza e trecento anni di età, ritenuto il maggior esemplare della specie in Europa. Da quest’albero prende il nome quella che è considerata una delle più belle piste del Trentino, con oltre 400 metri di dislivello e 2 chilometri di lunghezza. Dalla cima del Monte Virgo Maria Perg (sopra un ardito sperone è stato aperto il rifugio Baita del Neff) il panorama a 360 gradi è effettivamente grandioso: dal solarium lo sguardo spazia sulla foresta cimbra di Luserna e fino ai ghiacciai dell’Adamello, alle Dolomiti di Brenta, ai laghi della Valsugana e ad est l’Alpe di Vezzena. Per provare questo bellissimo percorso, chi si sposta in auto può lasciarla alla stazione intermedia Rivetta Lait, mentre in camper si può far base a una delle due estremità: il Passo Vezzena oppure una frazioncina di Lavarone, Bertoldi, magnificamente attrezzata per la sosta e per far goder la neve anche ai bimbi. Questo paesino è un esempio di fruizione tranquilla e integrata ma fornitissima di servizi eccellenti. Ci sono infatti tre alberghi, un’area di sosta per camper, un centro sportivo che d’inverno diventa un incredibile anfiteatro con protagonisti i bambini (tapis roulant per i primi passi dei principianti, piste tubing per esilaranti discese in gommone, una slittinovia per grandi e piccini, un parco neve con giochi gonfiabili). Da Bertoldi si dipartono ampie distese prative e abetaie ben servite da sentieri battuti, per gli appassionati di ciaspole e camminate sulla neve. Nella direzione opposta, sulla montagna incombente, prendono il via piste e impianti tra cui la seggiovia Tablat, impianto triposto ad alta portata che sale al monte omonimo, con bei panorami sull’altipiano di Lavarone e sulla vetta del Becco di Filadonna. Due chalet in funzione sulla pista offrono un simpatico servizio di motoslitta per salire in baita, dove una romantica cena a base di piatti genuini della cucina locale sarà l’ultima conferma della magia delle cose semplici.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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