Ancora un brindisi

Lungo lo stesso itinerario descritto nell'articolo Prosit, Alsazia proponiamo una variante a misura di bici. Ma, volendo, senza neppure rinunciare al camper.

Indice dell'itinerario

Al ritmo lento delle dueruote dedichiamo qualche giorno in più; perciò abbiamo suddiviso il percorso da Marlenheim a Thann in cinque tappe brevi invece di tre (vedi riquadro) e, per adattarle anche a chi viaggia in camper con le bici al seguito, abbiamo scelto sempre un buon campo base dove far ritorno ogni sera in treno, grazie all’efficiente ferrovia che serve tutta la Route des Vins.
Chi intendesse invece lasciare il camper a casa e spostarsi con la sola bici può raggiungere l’Alsazia, e Strasburgo in particolare, con la ferrovia. Pur esistendo un possibile collegamento attraverso Venezia, il Brennero e Monaco di Baviera, la via più comoda in questo caso transita per Milano dove una dozzina di treni giornalieri offrono il collegamento attraverso Zurigo o Basilea. Per alcuni convogli sono in vigore restrizioni di trasporto, alle quali si sopperisce se la bicicletta viene stivata in una sacca o in una borsa rigida e trasportata come bagaglio a mano.
Un’ulteriore opportunità è data dal noleggio della bici direttamente sul posto, cosa possibile sia nelle principali località che in quelle di media grandezza (gli uffici turistici forniscono tutte le informazioni in proposito).
Lungo la Route des Vins, come già detto, una linea ferroviaria offre sulla quasi totalità delle corse il servizio di trasporto bici; non è necessaria alcuna prenotazione e non viene richiesto nessun supplemento. Unica avvertenza: la frequenza delle corse domenicali si riduce drasticamente.
Se tutto è facile, se l’organizzazione assiste e le pendenze da superare sono alla portata di tutti, occorre però una certa attenzione nell’individuare i percorsi da seguire che differiscono da quello usualmente e ampiamente segnalato come Route des Vins. A tutto beneficio della tranquillità dell’itinerario vengono infatti indicate piste ciclabili che si discostano a volte anche in modo deciso dalla strada turistica: così, ci si trova spesso a pedalare fra la geometria delle vigne o dei muretti a secco decorati da statue votive e piante di rose. E’ bene fare attenzione alla segnaletica in quanto non è omogenea; se ne contano almeno cinque tipologie differenti.
Si percorrono anche tratti di strada vera e propria, ma in aree a traffico molto ridotto; nei tragitti urbani, a parte la scomodità del pavé, la convivenza delle bici è resa accettabile dal limite di velocità di 30 chilometri all’ora imposto a tutti i veicoli a motore.

PleinAir 375 – ottobre 2003

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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