Alpi da campioni

A poche decine di chilometri dal confine con l'Italia, il Tirolo austriaco offre comprensori sciistici d'eccezione come quelli di Seefeld, Sölden e Sankt Anton am Arlberg: centinaia di chilometri di discese che vedono gareggiare gli atleti delle grandi competizioni mondiali, una fitta rete di percorsi per lo sci nordico e le passeggiate sulla neve, un'ospitalità ai massimi livelli anche per il turista in camper o in caravan... e più di un'occasione per rilassarsi, fra una sciata e l'altra, nel tepore dei centri benessere.

Indice dell'itinerario

Sono diverse tra loro nell’anima e nel corpo, se ci passate la metafora: diverse per le caratteristiche della mappa sciistica, per le proposte turistiche legate agli sport invernali, per le valenze culturali e della tradizione riconoscibili già al primo contatto. Ma Sankt Anton am Arlberg, Sölden e Seefeld condividono il fatto di essere unanimemente riconosciute come resort sciistici d’eccezione, stabilmente al vertice nelle classifiche stilate dai maggiori periodici specializzati del continente. Tre mete ideali, dunque, per la classica settimana bianca, e che andremo a conoscere in sequenza tracciando un vero e proprio itinerario di stagione sulle Alpi del Tirolo austriaco. La zona può essere raggiunta sia dal Brennero, iniziando perciò il giro da Seefeld, sia dal Passo di Resia, con prima sosta a Sankt Anton, mentre Sölden resta in ogni caso la tappa intermedia di una vacanza itinerante che può facilmente essere effettuata con il veicolo ricreazionale, grazie ai ben organizzati campeggi in cui gli ospiti pleinair trovano confortevole accoglienza.

Passaggio a nord-est
Meno di 140 chilometri separano Bolzano da Seefeld attraverso la A22. La cittadina tirolese, adagiata su un altopiano a 1.180 metri di quota, è un concentrato di qualità della vita ed eccellenza delle strutture ricettive che includono due campeggi, l’Alpin a breve distanza dall’abitato e l’Holiday nella vicina Leutasch.
Seefeld si trova a pochi chilometri dal confine con la Germania, e già in epoca romana ebbe grande importanza in quanto attraversato dalla strada che dalla Pianura Padana conduceva alle colonie del nord. A partire dal Medioevo fu meta di grandi pellegrinaggi grazie alla presenza di importanti monasteri (uno dei quali è l’attuale hotel Klosterbräu, fra i più prestigiosi dell’intero arco alpino), assumendo inoltre un ruolo commerciale di primo piano grazie al trasferimento dell’annuale mercato da Bolzano a Mittenwald, distante pochi chilometri ed oggi in territorio bavarese.
La principale delle cinque località che formano l’Olympiaregion Seefeld insieme a Leutasch, Mösern-Buchen, Reith e Scharnitz vanta un primato invidiabile: è la seconda città austriaca dopo Vienna come numero di presenze turistiche annuali. Particolarmente amata dagli italiani, è considerata un tempio dello sci nordico: i lettori del DSV Atlas Ski Winter, l’atlante degli sport invernali dell’associazione tedesca dello sci, l’hanno eletta come destinazione preferita per questa disciplina fra ben 232 aree in tutto il mondo. Nel suo territorio si snodano infatti 266 chilometri di anelli per il fondo, uno dei principali motivi per cui è stata sede di due edizioni dei Giochi Olimpici invernali, nel 1964 e nel 1976, nonché dei Mondiali del 1985. Insieme a Sankt Anton e ad altre dieci località europee, Seefeld è inoltre compresa nel Best of the Alps, un ambito marchio di qualità che segnala dodici località montane d’eccellenza situate nei cinque paesi dell’arco alpino. L’offerta invernale dell’Olympiaregion Seefeld è completata da un carosello di circa 60 chilometri di piste da discesa (una delle quali illuminata per lo sci notturno), cinque piste per lo slittino, un fun park e ben quindici tracciati per il winter nordic walking e le escursioni sulla neve, che si sviluppano su 160 chilometri in tre livelli di difficoltà.

Otto mesi di sci
Ridiscesi nella valle dell’Inn e raggiunta Telfs, ci dirigiamo ad ovest per circa 25 chilometri imboccando la strada 171 dell’Ötztal che ci porta, dopo un’altra quarantina di chilometri, a Sölden. Questa vallata tirolese ha una storia legata a doppio filo con il versante italiano: ancora oggi in alcune delle località più vicine al Passo del Rombo, come i villaggi di Obergurgl o Hochgurgl, gli anziani ricordano come l’unica via di collegamento con le altre comunità alpine fosse questo ardito valico (chiuso d’inverno, oggi come allora) che mette in comunicazione con la Val Passiria, in fondo alla quale Merano costituiva il punto di riferimento economico, culturale e politico per gli abitanti dell’Ötztal.
Situata a 1.377 metri di quota e con un innevamento che, clima permettendo, consente la pratica degli sport invernali fino ad aprile inoltrato, anche Sölden è nota a livello internazionale come una delle principali località sciistiche del Tirolo. Insieme a Hochsölden, balcone assolato che domina il paese dall’alto dei suoi 2.070 metri, costituisce il cuore di un grande domaine skiable con oltre 150 chilometri di discese battute, ed è l’unica località austriaca ad offrire tre piste con partenza al di sopra dei 3.000 metri. Alle Big 3, come sono chiamate, si accede grazie alle moderne funivie del Gaislachkogl (3.058 m), del Tiefenbachkogl (3.249 m) e della Schwarze Schneid (3.340 m), che permettono di cimentarsi in un famoso rally sciistico di 50 chilometri con un dislivello complessivo di 10.000 metri. Da un anno è in funzione inoltre una nuovissima seggiovia coperta a otto posti, in sostituzione di quella a tre posti dello Giggijoch. Se poi capitate da queste parti fuori stagione, potrete dedicarvi ugualmente allo sci sui due ghiacciai di Rettenbach e Tiefenbach, uniti alle piste invernali da un articolato sistema di impianti di risalita conosciuto come Golden Gate to the Glacier: su questi tracciati si scia dall’inizio dell’autunno fino a primavera inoltrata. L’intero massiccio delle Alpi dell’Ötztal offre decine e decine di vette che superano i 3.000 metri, e proprio qui, da qualche anno, alla fine di ottobre la Coppa del Mondo apre ufficialmente la stagione agonistica dello sci alpino.
Per le altre attività del tempo libero non si può non menzionare la Freizeit Arena, un centro polivalente che comprende una grande piscina, una sauna, un campo da pattinaggio su ghiaccio, un campo sportivo e uno da tennis coperti, una palestra, una pista da bowling e un cinema. Poco lontano dal centro del paese, il camping Sölden è dotato di ottimi servizi ed è il miglior riferimento per il soggiorno pleinair.

Sport e relax
Per la nostra ultima tappa percorriamo a ritroso la strada di fondovalle ridiscendendo verso l’Inn, ma prima ci concediamo una sosta rigenerante nel più grande complesso wellness delle Alpi. A Längenfeld troviamo infatti l’Aqua Dome, che si estende su ben 50.000 metri quadrati ed offre piscine, sauna, bagno turco e centro termale (potremo raggiungerlo a piedi dall’attiguo camping Ötztal, anch’esso dotato di un piccolo centro benessere con palestra).
Tornati all’autostrada, una quarantina di chilometri verso ovest ci conducono a Sankt Anton am Arlberg, una delle capitali storiche dello sci mondiale. Qui si sono disputati, a partire dal 1928, il concorso del Kandahar dove Zeno Colò trionfò per ben quattro volte, e nel 2001 i campionati mondiali di sci alpino che sono valsi tre medaglie alle azzurre Isolde Kostner e Karen Putzer. Curiosità di cronaca, la gara del Kandahar si svolgeva in anni alterni nelle località di Mürren in Svizzera, di Garmisch in Germania, di Sestrière in Italia e appunto di Sankt Anton in Austria, ma proprio tale alternanza ha di fatto determinato la fine della manifestazione, che resta comunque un mito dello sport alpino.
Questo paesino di 2.500 abitanti, che ha saputo mantenere praticamente intatto il fascino della calorosa ospitalità alpina, è coronato dalla moderna stazione sciistica che ne ha fatto un centro turistico dall’atmosfera cosmopolita. Nell’intera regione dell’Arlberg, che comprende anche Lech, Zürs e Sankt Christoph, ci sono 85 impianti di risalita, 270 chilometri di piste battute e 170 di fuoripista su neve fresca. L’eccezionale innevamento che quasi sempre caratterizza il comprensorio di Sankt Anton è dovuto al fatto che si trova in quella parte delle Alpi dove, per un particolare gioco di correnti, le nevicate sono garantite e in genere assai copiose. La recente apertura di una cabinovia di ultima generazione, la Galzigbahn, ha consentito di triplicare la portata oraria, annullando le code in uno dei punti di arroccamento più frequentati dagli sciatori: questo spettacolare impianto di risalita, inserito in un avveniristico edificio in vetro, permette inoltre l’accesso di ogni cabina a livello del suolo grazie a un innovativo sistema di funi e ruote.
Ma Sankt Anton non è solo sci alpino. Ci sono infatti 40 chilometri di sentieri per escursioni e passeggiate sulla neve, una fitta rete di piste per lo sci di fondo, un quotatissimo fun park per gli amanti dello snowboard, una pista per gli slittini illuminata di sera, il pattinaggio sul ghiaccio e un nuovo wellness center con piscine, saune e bagni turchi. A una decina di chilometri e a 1.800 metri di quota, Sankt Christoph è il balcone di Sankt Anton, formando con esso un unico domaine skiable fra i più alti dell’arco alpino. Dalla parte opposta, nel paese di Pettneu am Arlberg, si trova invece il camping Arlberg, per un’accoglienza a cinque stelle con servizi privati direttamente in piazzola.
Da qui, per rientrare in Italia, si può tornare fino a Landeck e imboccare la strada del Passo di Resia che porta in Val Venosta, a Spondinga e quindi a Merano e a Bolzano. L’alternativa, che suggeriamo in caso di nevicate, è il ritorno per la stessa strada dell’andata attraverso Innsbruck e il Brennero.

Testo e foto di Paolo Ferrari


PleinAir 449 – Dicembre 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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