Alpbach, c’era una volta e c’è ancora

L’abitato di Alpbach è uno dei più bei borghi dell’Austria: collocato all’apice della valle che porta il suo nome, ha saputo conservare le architetture e le atmosfere del passato. Ed è al tempo stesso un’ottima meta per gli amanti dello sci.

Indice dell'itinerario

Perché Alpbach è stato incoronato il paese più bello dell’Austria? Dopo i tornanti che s’inerpicano alle pendici del Gratlspitz, è possibile farsi rapire dal suo fascino speciale. Ma da cosa deriva?

Il ringraziamento va al sindaco Alfons Moser che sessant’anni fa ha pensato di poter fermare il tempo e di conservare il candore delle origini per l’eternità. Il sindaco fece votare al consiglio comunale una delibera -in apparenza conservatrice ma in realtà rivoluzionaria- che obbligava tutte le nuove costruzione ad adeguarsi agli standard architettonici tradizionali. Grazie a quel provvedimento, oggi possiamo ammirare Alpbach in tutto il suo fascino.

Il paese di Alpbach

Collocato all’apice della valle che porta il suo nome, conserva intatte le atmosfere intime e contadine del bel tempo che fu, quasi del tutto indifferente al trascorrere degli anni e alle mode che cambiano. La comunità locale d’altronde si aprì all’esterno soltanto nel 1926, quando venne ultimata la strada di collegamento con il fondovalle, e decise di mantenere inalterati quei valori costitutivi che oggi si rivelano straordinariamente attuali e vincenti.

Certo, qualche piccolo compromesso negli anni è stato necessario: gli impianti da sci al termine dell’abitato si sono dovuti inserire in un contesto che non ne prevedeva l’ingombrante presenza, ma si è trattato dell’inevitabile prezzo da pagare. Vincente si è rivelata la scelta di concentrarli a Inneralpbach, frazione distante qualche chilometro e più adatta ad accogliere gli appassionati della discesa.

Da qui infatti si può salire indifferentemente fino ai 2.000 metri del Wiedersberger Horn oppure, dalla parte opposta, ai 1.900 dello Schatzberg. In entrambi i casi il numero delle piste (145 chilometri in tutto) e la qualità degli impianti garantiscono splendide sciate. Particolarmente apprezzata la discesa dal Gmahkopf, che permette di raggiungere la base di partenza della cabinovia inoltrandosi nel bosco che sovrasta Inneralpbach. Due, e particolarmente impegnativi, gli snowboard park, mentre dall’abitato parte il percorso destinato ai fondisti, i più allenati dei quali possono salire alla Greitalm per poi rientrare alla base.

I sentieri sui monti

C’è spazio anche per chi ha poca dimestichezza con gli sci, visto che in tutta la valle sono stati ricavati ben 24 sentieri perfettamente battuti. Per non parlare delle piste per lo slittino: la più adatta alle discese familiari è quella del Brandenberg, situata a nord di Kramsach, sul versante opposto della valle dell’Inn. Ci sono dunque opportunità per tutti, con lo straordinario vantaggio che a sera è possibile immergersi nelle atmosfere del vecchio Tirolo passeggiando per le stradine di Alpbach e ammirando il nitore di un paesaggio la cui purezza è stata davvero salvaguardata. Persino le modernissime e azzardate architetture del centro congressi, realizzato alla fine del secolo scorso e inaugurato in occasione del 55° Forum Europeo, paiono adattarsi con il dovuto rispetto ai legni secolari delle abitazioni circostanti. Gran parte del corpo di fabbrica è interrato, mentre a svettare è la spirale di vetro e acciaio che avvisa con discrezione della sua presenza.

A poca distanza, a creare un ardito connubio architettonico in cui presente e passato si fondono armonicamente, ecco la quattrocentesca torre campanaria della chiesa di San Oswald, intitolata al mitico re della Northumbria dopo che a diffondere il cristianesimo da quelle parti giunsero monaci irlandesi e scozzesi. La semplice chiesa è impreziosita da un minuscolo cimitero che accoglie le spoglie di Erwin Schrödinger, premio Nobel per la fisica nel 1933, nato e deceduto a Vienna ma amante delle montagne tirolesi al punto da affidare loro i suoi resti mortali.

Per il resto ad Alpbach si può passeggiare andando a caccia di uno di quegli scorci che rendono indimenticabile il soggiorno, buttando l’occhio fra i tetti delle abitazioni nella parte alta del paese per vedervi spuntare la vetta di qualcuna delle montagne che chiudono l’orizzonte su ogni lato.

Inneralpbach

Per farsi un’idea delle condizioni di vita di qualche secolo fa in questo angolo di Tirolo ci si può spostare a Inneralpbach. Con una breve camminata oltre la piccola chiesa del paese si raggiunge maso Vorder Unterberg, una costruzione seicentesca che ospita il museo dei contadini di montagna, d’inverno visitabile solo su richiesta alla famiglia Schiessling che lo gestisce: nell’abitazione si trovano oltre ottocento oggetti di arredamento d’epoca che rendono bene l’ambientazione originale di quel tipo di struttura.

Reith

Scendendo invece verso il fondovalle, il primo paese che s’incontra prima di arrivare al fiume Inn è Reith: il suo piccolo centro è addossato al minuscolo laghetto che d’inverno si trasforma in un’ottima pista di pattinaggio. Lo definiscono il paese dei bambini, visto che nella stagione calda il bosco incantato di Juppi al Reither Kogel e il parco giochi dell’Alpbachtal costituiscono punti di riferimento irrinunciabili per le famiglie. D’inverno invece è il luogo più adatto per imparare a sciare, ma anche per godere tutti i vantaggi di una bella discesa in slittino senza patirne gli svantaggi, dato che la cima del Reither Kogel può essere raggiunta in cabinovia.

Rattenberg

Avvicinandosi all’Inn, dopo aver superato Brixlegg – nota per la produzione artigianale di candele artistiche – ecco il minuscolo borgo medievale di Rattenberg, detta la città del vetro per l’elevata concentrazione di aziende vetrarie nel piccolo centro storico, la prima delle quali venne aperta nella prima metà del Seicento. Da visitare la Kisslinger Kristallglass, una delle più antiche di Rattenberg, con oltre mille metri quadrati d’esposizione. Gradevole inoltre l’atmosfera che si respira lungo le strade di quella che è considerata la più piccola città d’Austria, dominata da architetture appositamente studiate per trarre in inganno: si tratta dell’Inn-Salzach, uno stile caratterizzato da finte facciate che collegano tra loro case in realtà separate, in modo da suggerire un unicum architettonico di grande eleganza.

A pochi chilometri in direzione nord, infine, sono disponibili due strutture coperte in grado di garantire giornate piacevoli anche se fuori il tempo fa le bizze: l’Eisarena a Kundl, enorme pista di pattinaggio al coperto con saune annesse, e il Wave a Wörgl, il più grande impianto acquatico del Tirolo, ricchissimo di divertimenti per grandi e piccini, tra cui lo scivolo con doppio giro della morte e quello denominato Formula 1, con partenza pressoché verticale. Anche quando il tempo volge al peggio Alpbach riesce a mantenere inalterato il suo fascino. Anzi, se possibile lo aumenta: basta alzare bavero e cappuccio e sfidare i fiocchi di neve, camminando fra le luci soffuse del paese, mentre il manto bianco poco alla volta torna a rinnovare quel paesaggio incantato con il quale si era stati accolti arrivando.

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