Alburni da Formula Uno

Sui monti del Salernitano tappezzati dai castagneti, la terza domenica di ottobre è giorno di gara: a Sicignano degli Alburni, tra degustazioni di caldarroste e divertimenti popolari, si sfidano bolidi in legno nella Corsa delle Carrette e cocciuti quadrupedi nel Palio dei Muli.

Indice dell'itinerario

La corona dei Monti Alburni che circonda Sicignano, in provincia di Salerno, fa sì che anche d’estate la luce duri poche ore al giorno: ma mentre in altri paesi la precoce oscurità, specialmente nei mesi freddi, porta con sé un’atmosfera di cupezza, qui è il calendario festivo ad illuminare gli animi con momenti di festa e di partecipazione popolare che si susseguono a ritmo incalzante per tutto l’anno.
Il Palio dei Muli e la Corsa delle Carrette sono tra le manifestazioni più antiche. In autunno, al primo maturare dei castagneti che circondano l’intero abitato, grandi e piccini si cimentano in due spericolate competizioni: entrambe sono legate all’usanza ormai remota di adoperare questi mezzi per il trasporto del legname e dei prodotti dei campi fino in paese, servendosi di piccoli carri artigianali e, per i più fortunati, dei fidi e robusti quadrupedi. A quell’epoca, durante le pause dei lavori agricoli e soprattutto nei giorni festivi, erano frequenti le sfide tra i conduttori dei muli così come le corse dei carretti, esili strutture di legno che venivano spinte a mano, non senza rischi, lungo le scoscese vie cittadine. Caduta poi in disuso con l’avvento dei ben più comodi trattori, la consuetudine è stata ripresa da qualche anno e si ripete puntualmente da oltre trent’anni ogni terza domenica d’ottobre, in occasione della Sagra delle Castagne.
Già a partire dalla metà del mese, ogni giorno della settimana si svolge la sagra itinerante che tocca numerosi comuni del circondario con la distribuzione di caldarroste e l’esibizione di gruppi folkloristici. Nel pomeriggio del sabato, l’apertura degli stand gastronomici nei quali predominano i dolci a base di castagne segna l’inizio della festa, che si conclude con distribuzione gratuita di caldarroste e concerti in piazza. Oltre agli stand gastronomici, il mattino seguente nelle strade di Sicignano è tutto un proliferare di piccole postazioni per la vendita di castagne appena colte, dolci, soffritti, panini: un’economia privata che si mette in moto proprio in queste occasioni, affiancandosi alle attività di bar e ristoranti e offrendo così l’opportunità di degustare le bontà culinarie locali (da non perdere i bocconotti ripieni di castagnaccio).
Nel frattempo trampolieri e sbandieratori intrattengono il numeroso pubblico che, fra una castagna e l’altra, cerca la migliore postazione nella grande Piazza Municipio, già fervente di attività per la preparazione della prima gara. Qui si riuniscono infatti bambini e ragazzi che di lì a poco si daranno battaglia nella corsa dei carretti. Tutti effettuano gli ultimi controlli ai propri bolidi che, a somiglianza di piccoli bob da neve, saranno condotti da due piloti: il più leggero seduto davanti alla guida, il più allenato che dovrà correre spingendo il veicolo. Anche se la fantasia dei costruttori ha corredato il carretto di numerosi optional, ad esempio le bombolette di olio lubrificante da azionare manualmente (sarà per i freni?), ci si rende conto che l’insieme è alquanto fragile: sull’asse anteriore sono montate delle ruotine di metallo manovrate da una corda che, tirata dal conducente ora da una parte e ora dall’altra, imprime la giusta direzione, mentre due fondi di scarpe da ginnastica inchiodati sullo stesso asse fungono da freni premendoli con forza sul selciato. Nonostante il precario allestimento, gli entusiasti partecipanti non vedono l’ora di indossare con orgoglio i loro caschi protettivi (una misura di moderna introduzione!) accingendosi a raggiungere il punto di partenza, situato sulla strada provinciale a circa 3 chilometri dal centro. Disposti ordinatamente su due file, allorché la lunga e ripida discesa è libera dal traffico automobilistico, sono una trentina i carretti che al segnale di partenza, sospinti con energia, si lanciano nella corsa: lungo il tragitto, che non è certo dei più ampi, non mancano manovre spericolate e qualche ribaltamento, pur senza gravi danni, fino a quando la coppia più abile e veloce taglierà vittoriosamente il traguardo in paese acclamata dalla folla festante.Conclusasi così la prima parte della giornata, al termine della messa celebrata all’aperto hanno inizio i preparativi per il Palio dei Muli. L’imprevedibilità dei cocciuti animali fa sì che l’intera piazza sia fatta sgombrare dal pubblico prima che facciano il loro ingresso, dopodiché verranno preparati per la competizione caricando sul basto due pesanti sacchi colmi di castagne. La gara consiste in un velocissimo giro del paese, di breve sviluppo ma da compiere nel minor tempo possibile e, soprattutto, riportando alla meta il carico perfettamente integro, pena la squalifica: a nulla valgono dunque gli scatti subitanei dei partecipanti se poi, nell’impeto della corsa, la preziosa soma dovesse andare perduta anche in piccola parte.
Dopo le premiazioni e la necessaria pausa per il pranzo, la festa continua nel pomeriggio con altri giochi ai quali si partecipa liberamente: la corsa con i cesti da portare sul capo, il confezionamento del miglior castagnaccio, la raccolta a tempo del maggior numero di castagne sono alcune tra le gare di abilità nelle quali si vincono cospicui premi in cibarie. Scesa la notte, la lunga e allegra giornata si concluderà alle ore piccole tra spettacoli di musica popolare, artisti di strada, esibizioni di sbandieratori e le immancabili caldarroste.

Un balcone sulla valle
La fondazione di Sicignano degli Alburni si deve presumibilmente ai Romani, come testimoniano anche i ritrovamenti archeologici nell’area, ma il centro storico si presenta con la tipica impronta medioevale formata da strette stradine, vicoli, archi e passaggi coperti che si dipanano tra le abitazioni e le chiese, salendo verso la mole squadrata del Castello Giusso: unico esempio dell’architettura normanno-sveva del Salernitano, fu costruito sulla cima di un picco calcareo a guardia della sottostante valle del Tanagro e oggi, divenuto di proprietà comunale, è stato sottoposto a lavori di restauro. Raggiungendo la sommità della collina si passeggia attorno alle mura originarie, scandite da possenti torrioni quadrangolari da cui la vista poteva spaziare in tutte le direzioni.
Più in basso, su Via delle Fontane, accanto alla monumentale fontana del XVI secolo affiancata dal monumento ai Caduti si trovano anche i singolari ruderi della chiesa di Santa Maria dei Serroni, del XII secolo: ne rimangono parte della facciata esterna e la navata centrale mancante di copertura mentre sul fondo, laddove c’era l’altare, è collocata una statua della Madonna che una leggenda locale vuole inamovibile. Si racconta infatti che ogni volta che si è cercato di spostarla in un altro luogo si sia immancabilmente verificato qualche contrattempo che non ha mai consentito di portare a termine l’operazione. Alle spalle della chiesa, un altro significativo monumento è il lavatoio del XIX secolo con due grandi vasche in pietra.
Da non mancare infine una visita alla sede della Pro Loco, nella centrale Piazza Plebiscito, dove reperire tutte le informazioni utili per escursioni tra i castagneti e lungo percorsi di interesse naturalistico e ambientale: perché Sicignano degli Alburni è non solo una piacevolissima meta di folklore, ma anche un accesso privilegiato al Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.

PleinAir 411 – ottobre 2006

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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