Adriatico di cristallo

Vacanze attive nella Dalmazia di Zara: sole, mare, natura, memorie romane e veneziane, campeggi accoglienti e lo splendido paesaggio di un arcipelago che sembra fatto apposta per le esplorazioni con il v.r. e il gommone.

Indice dell'itinerario

Ora che è così facile da raggiungere – via autostrada, in traghetto o, per chi viaggia leggero, con catamarano veloce dai porti di Cesenatico, Rimini e Pesaro – la Dalmazia è quanto di meglio si possa immaginare per una vacanza dalle mille sfumature: mare e natura, ancora selvaggi e segreti nonostante il crescente sviluppo turistico della Croazia, si fondono con i retaggi storici e artistici di Roma e di Venezia offrendo al pleinair un irresistibile concentrato di motivazioni.
La zona che abbiamo battuto per due stagioni in lungo e in largo con il nostro camper, abbinato a gommone, bicicletta e ciclomotore, fa capo a Zara aprendosi verso le isole vicine, in particolare Pasman e Ugljan, Dugi Otok, Vir, Molat, Ist e l’arcipelago che si distende verso Lussino. Una scoperta entusiasmante, con il sapore delle esplorazioni nautiche di una volta, che abbiamo compiuto scegliendo come basi logistiche tre campeggi (il pernottamento libero dei v.r., lo ricordiamo, non è consentito in territorio croato): lo Zaton, a una quindicina di chilometri da Zara, e due impianti sull’isola di Pasman, il Lucina nei pressi del capoluogo e il Sovinje in località Tkon.

 

A nord di Zara

Il porticciolo del camping Zaton
Il porticciolo del camping Zaton

 

Sulla penisola di Nin, che si protende in direzione di Vir, il camping Zaton è immerso in una folta pineta fra le cittadine di Privlaka e Petrcane, con affaccio su una spiaggia adatta anche ai più piccini. Completamente ristrutturato in tempi recenti e notevolmente arricchito nelle dotazioni (piscine, dancing, beach bar, giochi d’acqua, negozi interni, self service, Internet point), offre piazzole ordinatissime e facilmente accessibili, oltre a casemobili e appartamenti nell’annesso holiday village. Ottimi anche i servizi per il turista sportivo: noleggio di biciclette e di tutte le attrezzature per la navigazione, centro sub, maneggio con possibilità di escursioni a tutti i livelli e pony per i bambini, viaggi in carrozza, tennis, fitness, campi per tutti gli sport di squadra, pista ciclabile. Non da ultimo, un efficiente e riparato porticciolo con custodia e posti numerati in banchina, da cui partiamo per le nostre piccole avventure marine.

In navigazione questo tratto del litorale presenta molti canneti, secche e piccole falesie argillose. Un’escursione originale potrete godervela subito passando sotto al gigantesco ponte che collega il promontorio a nord-ovest di Zara all’isola di Vir e giungendo in un isolotto con una piacevole spiaggia sabbiosa; al di là si apre un vasto sistema di lagune costiere fra l’entroterra zaratino e l’isola di Pag. In circa 5 miglia si può arrivare a un altro spettacolare ponte, il Ljubacka Vrata, che congiunge Pag con la terraferma e vicino al quale troneggiano i suggestivi resti di un castello sopra uno sperone che guarda il mare. Nell’area lagunare, dove è necessario prestare attenzione ai bassi fondali, in vista della maestosa catena del Velebit è nota soprattutto la spiaggia di Vrsi, molto frequentata da croati e da tedeschi che giungono qui anche con i loro camper e vengono ospitati nelle aie delle vicine casette di campagna (una soluzione da tenere presente se si vuole sperimentare una diversa formula di soggiorno, sia pure molto spartana). Le acque del circondario sono considerate particolarmente salutari per l’apporto di un benefico fango minerale e per l’elevata salinità, dovuta alla notevole evaporazione.

La minuscola cattedrale di Nin è un gioiello del IX secolo
La minuscola cattedrale di Nin è un gioiello del IX secolo

A pochi chilometri dal campeggio e ai margini di questa parte di costa, il paesino di Nin sorge su un’isoletta ed è caratterizzato da ruderi e fortificazioni di epoca medioevale, in un contesto agricolo e marinaro che solo da pochi anni ha assunto una più marcata connotazione turistica. Fondato nel VII secolo sull’antichissimo sito di Aenona, il luogo è considerato uno dei più rilevanti della storia nazionale: qui si trovava infatti una residenza reale e nel IX secolo vi fu costruita la più piccola cattedrale d’Europa, Sveti Kriz, un vero gioiello ora finemente restaurato.

 

Storia che vive

Le vivaci atmosfere mediterranee di Zara
Le vivaci atmosfere mediterranee di Zara

Chiunque abbia già visitato Zara ne conosce la particolare atmosfera: sulla penisoletta del centro storico si colgono senza difficoltà i tratti della città romana (le strade perpendicolari, il foro, le terme e così via) rivestita poi dalle testimonianze veneziane, in particolare il formidabile sistema di fortificazioni realizzato all’epoca delle invasioni turche. Magnifica la passeggiata nel nucleo antico per vivere l’animazione del mercato, sorseggiare un aperitivo nei caffè all’aperto, perdersi tra i monumenti – chiese ed edifici romanici, gotici, rinascimentali e barocchi – che ne narrano la solida ricchezza culturale, come la chiesa di San Donato, la cattedrale di Sant’Anastasia, la Loggia della Città, la mostra permanente di arte sacra. Per la sosta (anche del camper, comunque nelle ore diurne) non ci sono problemi: nei pressi dell’ospedale è fruibile il grande parcheggio ai margini della città vecchia. Bellissimo e immenso nella sua prospettiva il lungomare sullo Zadarski Kanal, mentre il porto con i relativi servizi è uno scalo marittimo fra i più importanti dell’Adriatico per il traffico commerciale e turistico.

Procedendo verso sud, da segnalare l’attrezzatissima marina di Sukosan e le graziose località di Sveti Filip i Jakov (con la chiesa di San Rocco, dell’XI secolo), Turanj e soprattutto Biograd na Moru. Quest’ultima è una ben organizzata cittadina dotata di numerosi servizi, il principale dei quali è senz’altro il traghetto per raggiungere Pasman che andremo a scoprire più avanti, con le isole vicine, nella seconda parte del nostro itinerario.

 

Veli Rat e lo Zadarski Kanal

Durante l'escursione nautica verso la parte settentrionale dello Zadarski Kanal si sosta nelle acque tropicali della bellissima baia di Slatinica, all'isola di Olib
Durante l’escursione nautica verso la parte settentrionale dello Zadarski Kanal si sosta nelle acque tropicali della bellissima baia di Slatinica, all’isola di Olib

Con tempo e mare perfetti (indispensabile contattare la Capitaneria o consultare le previsioni meteorologiche aggiornate) si può trascorrere una splendida giornata di pleinair d’acqua esplorando Veli Rat, la parte settentrionale dell’isola di Dugi Otok: un’esperienza di grande intensità per l’uscita verso l’Adriatico aperto, con il dolce intermezzo dell’approdo su bellissime spiagge di candida sabbia.
Dallo Zaton si punta verso il capo di Sveti Petar, estremo ovest dell’isola di Ugljan, e si superano Rivanij e Sestrunj, facendo poi rotta verso Bozava: è il porto principale di Dugi Otok, una pittoresca cittadina inserita in una bella baia. Circa 3 miglia a ovest di Bozava incontrerete, segnalata dalla presenza di due isolette, l’uscita verso il mare aperto: qui la costa dell’isola si articola in due lunghi promontori, che abbracciano una serie di riparate insenature. Il ridosso più battuto dai natanti che solcano questo tratto è la baia di Cuna, collegata da uno stretto canale a quella di Pantera, assai ben protetta dalle sferzate della bora o dello yugo. Continuando lungo la costa in senso antiorario potrete ammirare, in corrispondenza della Punta Bjanka di Veli Rat, il faro più alto dell’Adriatico (42 metri) e la piccola cappella di San Nicola, protettore dei marinai. Dopo Punta Lopata, un’isoletta collegata alla terraferma da un istmo che annuncia la meravigliosa spiaggia di Sakarun, appare infine l’eccezionale muraglia che da Dugi Otok guarda verso l’Italia, un immenso bastione che sbarra l’assalto del mare con i suoi 45 chilometri di roccia.

Il faro di Veli Rat
Il faro di Veli Rat

Se il tempo rimane sul bello stabile, anziché tornare indietro per la stessa rotta conviene ampliare l’escursione verso nord, costeggiando Molat sul lato sud-occidentale per raggiungere Ist e l’omonima cittadina, collocata in fondo a una baia molto protetta. Le due isole sono separate da un canale che sbocca nel Virsko More, l’ampio specchio di mare interno che prelude allo Zadarski Kanal: da qui si coprono circa 5 miglia fino ad Olib, dove non mancherete di apprezzare deliziose calette dalle acque di un verde tropicale. La prima si incontra proprio all’estremità meridionale dell’isola, fra il promontorio di Ploce e quello di Zubinin, l’altra è invece quella di Slatinica sulla costa orientale, con bassi fondali di rena bianchissima. Sul versante opposto c’è l’unico villaggio, Olib, con sbarco interdetto agli autoveicoli.

Per il ritorno al camping Zaton, fruendo quasi sicuramente del vento calante di maestrale in poppa, si traversa per circa 6 miglia verso il promontorio di Vir, gigantesco punto di riferimento a vista, proseguendo infine per 5 miglia in direzione sud-est fino al campeggio.

 

Le isole di Ugljan e di Pasman

Il convoglio camper più barca in marcia
Il convoglio camper più barca in marcia

Più ampio di fronte a Zara, con una larghezza di circa 3 miglia, lo Zadarski Kanal si restringe fino a un miglio o poco più scendendo verso Biograd na Moru, dove prende il nome di Pasmanski Kanal. Sulla sponda opposta si stendono, collegate da un ponte, le isole di Ugljan e Pasman: la particolarità di entrambe, oltre alla sagoma lunga e affusolata, sta nel fatto di essere abitate solo sul versante nord-orientale, appunto quello che guarda Zara e il continente, mentre il lato di sud-ovest verso Dugi Otok e le Kornati si presenta selvaggio e praticamente privo di insediamenti stabili.

Le piazzole alberate del camping Sovinje
Le piazzole alberate del camping Sovinje

Per il soggiorno, come detto, ci siamo appoggiati a due strutture di Pasman, in posizione utile per accedere ai diversi itinerari terrestri e marini. A un paio di chilometri da Tkon, il piccolo camping FKK Sovinje si trova in aperta campagna su un promontorio punteggiato da olivi e lecci, collocazione ideale per la sua vocazione naturista: ma sono benvenuti anche i “tessili” (come li chiamano qui in Croazia) che convivono pacificamente con i praticanti della Freie Körper Kultur, in perfetto spirito pleinair. I servizi sono semplici e spartani, il paese si raggiunge in bici lungo una stradina balconata sul mare e comunque transitabile con il camper, mentre l’accesso alla spiaggetta e al pontile avviene mediante una bella scalinata. I natanti ormeggiano nella baia adiacente, ma in caso di bora o di sciroccata è consigliabile tirarli in secca poiché il Pasmanski Kanal non è protetto dai venti più forti; per l’alaggio ci si deve invece servire del porto di Tkon, dove c’è uno scivolo assistito con custode (qui si può concordare anche l’ormeggio, ferma restando la distanza dal camping). Verso l’interno, un bel sentierino di trekking che attraversa la macchia, e che pertanto richiede calzature adatte, conduce in circa 3 chilometri all’estremità orientale dell’isola, dove si aprono due belle baie.
Vicino al villaggio di Pasman si trova l’altra nostra base, il camping Lucina, gestito da una simpatica signora che parla correntemente la nostra lingua avendola imparata dal suo ex datore di lavoro italiano, precedente proprietario della struttura. Solo una sessantina i posti di questo minuscolo rifugio, ombreggiato e ottimamente collocato per chi viaggia con al seguito il natante, da tenere nel vicino porticciolo.

Il porticciolo di Sali sull'isola di Dugi Otok
Il porticciolo di Sali sull’isola di Dugi Otok

Così sistemati, abbiamo visitato le due isole servendoci di volta in volta dei mezzi di cui disponevamo. Ad Ugljan il principale motivo di interesse, oltre ai boschi di pini e agli oliveti da cui si ricava un ottimo olio, è la conformazione di alcuni paesi sul mare, peraltro caratterizzati negli ultimi tempi da un’eccessiva attività edilizia; d’altronde siamo proprio di fronte a Zara ed è inevitabile che Ugljan si confermi sempre più come buen retiro per i weekend dei residenti del capoluogo, oltre che dei turisti. L’economia locale tradizionalmente fondata sulla pesca è oggi cresciuta con le attività industriali correlate, molto vive nei paesi di Kukljica, Kali (qui si trova la più grande flotta peschereccia della Croazia) e Preko, collegato a Zara da un traghetto.

 

Un'insolita bottega galleggiante di pesce fresco
Un’insolita bottega galleggiante di pesce fresco

Molto di più ci ha impressionato Pasman, le cui vivaci opportunità non hanno cancellato l’anima verde e contadina con le vigne, gli oliveti, la macchia ricca di erbe medicinali e aromatiche. Il mezzo ideale per la visita è la bicicletta, essendo l’isola percorsa quasi per intero da una strada costiera semipianeggiante di circa 25 chilometri; attraversando i villaggi di Kraj, Pasman, Nevidane e Banj si trovano inoltre varie scorciatoie per scendere al mare. Altra tappa di grande suggestione, con un panorama spettacolare, è il monastero benedettino del XII secolo che sorge nei pressi di Tkon e conserva, su pietre e ornamenti vari, preziose iscrizioni in glagolitico, il più antico degli alfabeti slavi. Un’occasione per rimettere in moto il natante è l’arcipelago che occupa con almeno una quindicina di isolotti il Pasmanski Kanal, dove la navigazione risulta particolarmente piacevole sia per il paesaggio che per la qualità delle acque, rese pulitissime dalla corrente che ogni sei ore cambia direzione. Potrete così procedere trovando ridosso a qualsiasi vento soprattutto nell’isolotto più grande, Babac, ricco di insenature verso tutti i quadranti.

A questo punto, chi avesse voglia di immergersi appieno nei paesaggi e nella natura di Pasman farà bene a procurarsi, presso gli uffici turistici, la cartina Trekking & Mountain Biking che illustra dodici itinerari escursionistici, sei facili passeggiate e otto percorsi cicloturistici trasversali che si snodano su mulattiere e strade interpoderali, permettendo così di scoprire l’ambiente incontaminato del versante occidentale (analoghi tracciati sono stati allestiti anche ad Ugljan). Su questo lato, a qualche minuscolo e antico insediamento di pescatori si aggiunge ora un fiorire di seconde case tirate su in economia dagli stessi isolani. Da segnalare ancora ai gommonauti le selvagge insenature di Ziliana, Soline e Sveti Ante, ben protette dalla bora.

 

Il parco di Telascica

Il parco di Telascica, sull'isola di Dugi Otuk, tutela l'omonimo golfo, affollato da imbarcazione private e natanti turistici
Il parco di Telascica, sull’isola di Dugi Otuk, tutela l’omonimo golfo, affollato da imbarcazione private e natanti turistici

Partendo da Pasman, ecco un’escursione nautica abbastanza lunga ma davvero fantastica se effettuata con tempo buono e mare calmo, perché la meta finale è di quelle che sanno farsi ricordare per la loro superba bellezza, concludendo a perfezione la vacanza.
Salpati da Tkon e doppiata la punta di Borovnjak, si sfiorano le isole di Zizanj e di Kosara per poi puntare il capo occidentale di Zut. Da qui proseguono tutti (natanti grandi e piccoli, come pure i barconi turistici di cui ci si può servire se non si dispone di un’imbarcazione propria) in una sorta di strettoia fra l’estremo ovest di Kornat, la maggiore delle Incoronate, e i promontori sud-orientali di Dugi Otok (cioè l’estremità opposta a quella già vista nella precedente escursione da Zara). Poco prima dell’uscita in mare aperto, sulla destra si apre la vastissima insenatura di Telascica, molto frequentata nell’approdo organizzato e vigilato dalle autorità del parco che tutela questo lembo di costa. Verdissimo di boschi di pini d’Aleppo, lecci, vigneti e oliveti frammisti a campi carsici e sassaie, il paesaggio contrasta mirabilmente con quello delle vicine Kornati, bianche e brulle per le rocce dilavate dallo iodio e dalla salsedine.

Le altissime scogliere che da Telascica guardano verso l'Italia
Le altissime scogliere che da Telascica guardano verso l’Italia

Ancorché visitato da moltitudini di gruppi e turisti dei viaggi tuttocompreso, il posto è incantevole e merita sicuramente la sosta (ci sono bar, ristoranti e servizi): questo golfo gigante è infatti tra i porti naturali più grandi e sicuri dell’Adriatico, con sei isole e venticinque baie lungo 70 chilometri di litorale. Immancabile la visita, con una breve escursione a piedi, al lago salato di Mir, singolare bacino dai fanghi salutari dove prospera una specie endemica di anguilla. Ancora più spettacolare è la salita segnalata alle rocce strapiombanti sul mare per oltre 200 metri di altezza, che ospitano i nidi del falco grigio e rappresentano un autentico balcone… sull’Italia: nelle giornate chiare sono infatti ben visibili il Conero e alcune montagne dell’Appennino. Per dare l’ultimo tocco al quadro, il gommone ci condurrà a navigare proprio al di sotto delle falesie, che si specchiano in un trionfo di rosso e di ocra nell’acqua profondissima dagli intensi toni blu cobalto, per poi scemare fra la vegetazione verso Telascica. E di fronte alla selvaggia imponenza di questo spettacolo, è strano pensare che la sponda italiana dell’Adriatico e le spiagge della riviera romagnola distano appena 70 chilometri.

 

 

 

 

 

 

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