Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Indice
Le proprietà benefiche dell’uva sono note fin dall’antichità. Utilizzata nei secoli come depurante, tonico, revitalizzante, l’uva è oggi tornata alla ribalta per la straordinaria ricchezza in antiossidanti che ne spiega, in parte, le virtù terapeutiche. Ne parliamo con la dottoressa Debora Rasio, dirigente medico presso l’Ospedale Sant’Andrea di Roma che cura per noi la rubrica dedicata all’alimentazione secondo natura.

 

Nell’uva troviamo infatti catechine, antociani, inusuali stilbeni come il resveratrolo (presente soprattutto nella buccia, ma anche nei semi e nella polpa), e suoi derivati come lo pterostilbene, in grado di svolgere azione antiossidante agendo sull’espressione di geni e sull’attività di enzimi. Inoltre sono presenti vitamina C e carotenoidi, antiossidanti rispettivamente idro- e liposolubili e oligoelementi quali il rame e il manganese, cofattori dell’enzima superossido dismutasi, uno dei principali antiossidanti prodotti dal nostro corpo.  

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Ma la lista degli antiossidanti presenti nell’uva non finisce qui. Eccone una parziale:

  • Stilbeni
    • resveratrolo
    • pterostilbene
  • Flavanoli
    • catechine
    • epicatechine
    • procianidine
    • proantocianidine
  • Flavonoli
    • quercetina
    • kaempferolo
    • miricetina
  • Acidi fenolici
    • Acido caffeico
    • Acido cumarico
    • Acido ferulico
    • Acido gallico
  • Carotenoidi
    • beta-carotene
    • luteina
    • zeaxantina
  • Vitamina C

E’ interessante notare che la maggior parte degli antiossidanti dell’uva sono contenuti nei semi e nella buccia. Parte di questi antiossidanti migrano comunque nel succo d’uva, ottenuto centrifugando il chicco intero.

 

Organi del corpo a cui fa bene l’uva

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Molteplici sono gli organi ed apparati che beneficiano del consumo di questo frutto.

Apparato cardiovascolare: gli antiossidanti presenti nell’uva, in particolare resveratrolo, pterostilbene, catechine e quercetina, proteggono cuore e vasi in molti modi: prevengono l’ossidazione del colesterolo cattivo, inibiscono l’aggregazione delle piastrine riducendo la formazione dei trombi, migliorano la capacità dei vasi di rilasciarsi, riducono l’infiammazione e lo stress ossidativo. In uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Circulation,  il consumo di un bicchiere colmo di succo di uva per 14 giorni, ha ridotto l’ossidazione del colesterolo LDL “cattivo” e migliorato il flusso di sangue a livello arteriolare in individui con malattie cardiovascolari.  

Osso: l’uva è ricca in oligoelementi importanti per rafforzare questo tessuto, in particolare il boro, che facilita l’assimilazione del calcio e la sua deposizione nell’osso, il manganese, coinvolto nella produzione di collagene ed elastina e necessario per la mineralizzazione e il rame, che partecipa alla costruzione delle fibrille del collagene contribuendo al rafforzamento dell’osso.

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Cervello. Gli antiossidanti dell’uva, e in particolar modo lo pterostilbene, svolgono azione neuro- protettiva, migliorano la comunicazione fra le cellule nervose e riducono il danno causato da ossidazione ed infiammazione. In uno studio clinico, il consumo di succo di uva per 12 settimane ha migliorato la memoria in anziani con lieve deficit cognitivo.

Sistema immunitario. Lo pterostilbene, una sostanza chimicamente simile al resveratrolo, prodotto dalle piante per difendersi dalle infezioni, stimola il sistema immunitario e svolge, insieme agli acidi fenolici, azione anti-fungina ed antivirale, in particolare contro l’Herpes Simplex Virus e il Poliovirus. Applicare la polpa di un chicco d’uva sulla lesione erpetica è un rimedio naturale per limitarne l’estensione.

Occhio. In uno studio su topi predisposti a sviluppare degenerazione maculare l’aggiunta di uva alla dieta normale ha protetto la retina dalla progressione del danno ossidativo a livello della macula e prevenuto lo sviluppo di cecità. L’aggiunta di luteina non ha ottenuto lo stesso grado di protezione. 

 

Indicazioni e controindicazioni

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L’uva trova indicazione in caso di stipsi. Ricca in acidi organici e fibra insolubile (la cellulosa), ha proprietà lassative che possono contribuire a regolarizzare un intestino pigro. Nei convalescenti o negli sportivi che hanno bisogno di recuperare energia, usata in chicchi o in succo, favorisce il recupero di sali e protegge dallo stress ossidativo causato dalla malattia o dall’attività muscolare.

Ampeloterapia – la dieta dell’uva

Dal greco ampelos- vite, la dieta dell’uva consta del consumo esclusivo di questo frutto per due-tre o raramente più giorni. Si utilizza uva ben matura, preferibilmente appena raccolta, nella dose di 1-2.5 kg al giorno, da consumare nella prima parte della giornata (la sera si dovrebbe bere solo una tisana). Viene fatta per disintossicare e favorire l’eliminazione di scorie a livello intestinale e renale, rende la pelle luminosa e rivitalizzata.

Precauzioni

La coltivazione dell’uva è gravata dall’utilizzo di pesticidi. Ove possibile, preferiamo quella biologica o consumiamola solo dopo averla lavata in acqua e aceto per rimuovere l’eccesso di fitofarmaci.

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Per chi non è indicata

Per la ricchezza in zuccheri, l’uva è controindicata in chi soffre di diabete o ha bisogno di controllare i livelli di glicemia ed insulina del sangue.

L’abbondante presenza di cellulosa, una fibra insolubile che svolge azione irritante sulle pareti intestinali, la rende inadatta a bambini molto piccoli (a meno che non venga sbucciata) e in chi soffre di malattie infiammatorie croniche intestinali.

Dottoressa Debora Rasio
Nutrizionista presso l’ospedale Sant’Andrea
Università di Roma La Sapienza

Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute. La Dott.ssa Rasio vanta inoltre collaborazioni con le trasmissioni televisive Uno mattina (RaiUno) e Cose dell’altro Geo (RaiTre).