Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

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La curcuma è una radice utilizzata da millenni nella tradizione indiana sia come ingrediente di molte ricette, fra cui il curry, che come rimedio medicinale. Negli ultimi anni questa spezia è divenuta nota anche in ambito scientifico per i suoi molteplici effetti benefici, testimoniati ormai da migliaia di studi. Ne parliamo con la dottoressa Debora Rasio, dirigente medico presso l’Ospedale Sant’Andrea di Roma che cura per noi la rubrica dedicata all’alimentazione secondo natura.

  

I costituenti “attivi” sono i polifenoli, che vanno sotto il nome di “curcumina”: pigmenti liposolubili responsabili del suo colore giallo. I benefici della curcumina sono stati dimostrati in un numero sempre maggiore di condizioni: malattie cardiovascolari, diabete, infezioni batteriche e fungine, patologie autoimmuni come le artriti, il morbo di Crohn e la retto-colite ulcerosa, malattie degenerative del cervello (declino cognitivo associato all’invecchiamento, sclerosi multipla, morbo di Alzheimer) e, non ultimi, i tumori.

Un così ampio spettro di azione riflette la capacità della curcumina di interferire con un’ampia gamma di cascate di segnale. La più documentata è senz’altro l’azione antiinfiammatoria, seguita dall’inibizione della crescita cellulare incontrollata, la capacità antiossidante e l’azione contro virus e funghi.

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Fra gli effetti benefici rientrano: 

Azione antitumorale

Studi preclinici condotti su linee cellulari e su animali dimostrano che la curcumina inibisce la crescita dei tumori del colonretto, pancreas, stomaco, fegato, prostata, mammella e leucemia. Fra i diversi meccanismi protettivi individuati dai ricercatori vi sono l’azione anti-infiammatoria (l’infiammazione è un’importante via di stimolo alla crescita cellulare), derivata dall’inibizione di NF-κB e COX-2 e dalla ridotta espressione delle citochine pro-infiammatorie IL1b, IL-6, e TNF-a, e di enzimi quali la protein chinasi C, che in grado di mediare sia l’infiammazione che la proliferazione cellulare. La curcumina, inoltre, stimola le cellule tumorali ad andare incontro a morte programmata, un meccanismo chiamato “apoptosi” e inibisce la formazione di nitrosamine e aflatossine, composti ad azione cancerogena.

Riduzione dell’edema e dell’infiammazione

In alcuni studi animali la curcumina ad alto dosaggio si è dimostrata efficace quasi quanto il cortisone nel ridurre l’edema e l’infiammazione indotta dall’applicazione locale di sostanze chimiche o successivo ad interventi chirurgici.

Protezione dalla rettocolite ulcerosa

I benefici sono stati dimostrati sia nell’animale che nell’uomo. Nei topi l’assunzione di curcuma per cinque giorni prima della somministrazione di una sostanza chimica in grado di indurre una colite infiammatoria è risultata in una significativa riduzione della diarrea e del dimagramento degli animali. Anche i segni tipici della malattia (ulcerazione della mucosa, comparsa di un infiltrato infiammatorio e inspessimento della parete del colon), erano significativamente ridotti. Nell’uomo, uno studio randomizzato condotto su 82 pazienti con rettocolite ulcerosa, ha dimostrato che la curcumina riduce significativamente le recidive di malattia. Dei 43 pazienti che hanno ricevuto oltre alla terapia standard la curcumina per 6 mesi, solo 2 (o il cinque percento) sono ricaduti, rispetto a 8 di 39 (o il venti percento), di quelli randomizzati a terapia standard più placebo.

Protezione dall’Alzheimer

L’idea che la curcuma potesse proteggere da questa malattia è derivata dall’osservazione che in India, dove viene utilizzata regolarmente sotto forma di curry, l’incidenza di Alzheimer è molto ridotta. Uno studio epidemiologico ha dimostrato che gli individui che consumavano più curry erano più protetti dal decadimento cognitivo correlato all’invecchiamento. I ricercatori hanno poi scoperto che la curcumina protegge i neuroni dall’infiammazione e dallo stress ossidativo e riduce la formazione delle placche di beta-amiloide, caratteristiche del morbo di Alzheimer.

Inibizione della crescita dell’Helicobacter pylori (H. pylori)

L’H. pylori è un microorganismo associato a gastrite, ulcera e tumore dello stomaco. Uno studio ha valutato la capacità di 25 piante di inibirne la crescita. Delle otto dimostratesi efficaci contro il batterio, la più attiva è stata la curcuma, seguita dal cumino, lo zenzero e il peperoncino.

Sollievo nelle artriti croniche

Molti pazienti riportano riduzione dei dolori articolari con l’assunzione di curcumina. I primi studi clinici sull’uomo sembrano confermare la sua azione anti-infiammatoria e anti-artritica, anche se c’è bisogno di ulteriori conferme.

Un aiuto per i malati di fibrosi cistica

Uno studio su animali pubblicato su Science nell’aprile 2004 sembra indicare che la curcumina sia in grado di correggere la proteina difettosa responsabile della fibrosi cistica, consentendole di funzionare normalmente.

Miglioramento delle funzioni epatiche

La curcuma aumenta gli enzimi detossificanti nelle cellule del fegato e protegge gli epatociti dall’ossidazione. Rallenta il danno cellulare nelle malattie infiammatorie epatiche che porta nel tempo alla cirrosi. La curcumina, inoltre, si è dimostrata protettiva nell’evoluzione della steatosi epatica in fibrosi.

Protezione cardiovascolare

La curcumina abbassa il colesterolo cattivo (LDL), alza quello buono e riduce del 33 percento l’ossidazione del colesterolo, un importantissimo fattore di rischio cardiovascolare. La riduzione del colesterolo cattivo sembra attribuibile all’aumento dei recettori per le LDL a livello epatico, con conseguente maggiore rimozione dal sangue.

Longevità

Nei topi la curcumina ha prolungato la vita media del 12 percento. L’allungamento della sopravvivenza è stato dimostrato anche negli ascaridi, un tipo di verme. Questo effetto sembrerebbe dipendere dalle proprietà antiossidanti e antiinfiammatorie della curcumina.

Come consumarla

I benefici della curcuma dipendono principalmente dai suoi polifenoli che, però, sono scarsamente assorbibili. L’associazione con pepe, zenzero, olio, burro o enzimi digestivi aumenta le concentrazioni circolanti di curcumina, a testimonianza di un aumentato assorbimento. Nel caso di infiammazioni del tratto gastrointestinale (come ad esempio nelle gastriti o nelle coliti), possiamo consumarla da sola, aggiunta agli alimenti o come tisana, per favorirne la localizzazione nelle mucose del tubo digerente.
E’ importante sottolineare che i risultati ottenuti negli studi preclinici e clinici sono dovuti all’utilizzo di curcumina in forma di supplemento.

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Idee in cucina 

  • aggiungiamo la curcuma a del riso insieme a cumino, coriandolo, uvetta e anacardi per un risotto dal sapore diversamente esotico
  • un pizzico di curcuma aggiunto pochi minuti prima della fine della cottura di minestre o zuppe a base di cereali, legumi o verdure dona colore, sapore e…salute!
  • saltiamo le verdure con olio, curcuma e un pizzico di pepe
  • paniamo la carne con la curcuma prima di cuocerla in padella, o grattugiamola fresca su polpette o hamburger per contrastare la formazione di sostanze potenzialmente tossiche nel colon
  • possiamo aggiungerla anche ad una frittata o a delle uova strapazzate, oppure a dei filetti di pesce prima di cuocerli in padella

Dottoressa Debora Rasio
Nutrizionista presso l’ospedale Sant’Andrea
Università di Roma La Sapienza

Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute. La Dott.ssa Rasio vanta inoltre collaborazioni con le trasmissioni televisive Uno mattina (RaiUno) e Cose dell’altro Geo (RaiTre), oltre a curare la rubrica settimanale Salute & Benessere su Radio Monte Carlo.