Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

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Si sente parlare sempre più spesso degli shirataki, una pasta senza calorie utilizzata in molte diete a ridotto contenuto di carboidrati. Ne parliamo con la dr.ssa Debora Rasio, dirigente medico presso l’Ospedale Sant’Andrea di Roma che cura per noi la rubrica dedicata all’alimentazione secondo natura.

Gli shirataki sono dei tagliolini tipici della cucina tradizionale giapponese ottenuti dalla lavorazione del tubero Amorphophallus konjac, ricco in glucomannano, una fibra idrosolubile non assorbibile, ad elevato potere saziante.

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Di aspetto lattescente (il nome in giapponese significa “cascata bianca”), sono privi di glutine, carboidrati e grassi e rappresentano una soluzione ideale per chi la sera non vuole rinunciare all’esperienza di un piatto che può ricordare la pasta, senza sentirsi, al termine, appesantito e registrare l’indomani un’impennata sull’ago della bilancia. Hanno consistenza gelatinosa e duro-elastica e di per sé sono privi di sapore, prendendo quello del condimento in cui vengono mantecati.

In Giappone sono considerati “purificanti del sangue” probabilmente in virtù dell’elevato potere assorbente sulle tossine della fibra solubile. Il glucomannano, infatti, giunto a livello intestinale, in presenza di acqua aumenta in volume e imbriglia nelle sue maglie tossine, carboidrati e grassi. In questo modo ne favorisce l’eliminazione con le feci aiutando a mantenere sotto controllo i livelli di glicemia e colesterolo, e stimolando, al contempo, il transito intestinale. Bere durante il pasto 1-2 bicchieri di acqua permette al glucomannano di gonfiarsi e favorisce inoltre il senso di sazietà.

Sono presenti in vari formati: tagliolini, spaghetti e risini per diverse preparazioni. In commercio se ne trovano di due tipi: immersi in acqua e secchi. I primi sono pronti in 2-3 minuti: basta sciacquarli abbondantemente per eliminarne l’odore effettivamente sgradevole, immergerli per 1 minuto in acqua bollente salata (questo passaggio può essere omesso) e saltarli in padella con il condimento preferito. Quelli secchi vanno cotti in abbondante acqua bollente salata per circa 7 minuti, quindi sciacquati e saltati in padella con il sugo prescelto.

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Gli shirataki presentano diversi vantaggi: sono praticamente privi di calorie, danno sazietà e al contempo risultano molto leggeri e rappresentano una valida alternativa in chi sta eliminando o riducendo il glutine dalla propria dieta. Si combinano benissimo con sughi a base di verdura o pesce e sono ottimi aggiunti alle zuppe. Trovano senz’altro posto in una alimentazione equilibrata, tenendo sempre presente che non sono in sé una soluzione al sovrappeso e all’obesità, ma rappresentano senz’altro un prezioso contributo ad una cena leggera e saziante, in grado di soddisfare anche i palati più fini.

E’ importante sapere che la fibra solubile, se consumata in abbondanza, potrebbe interferire con l’assorbimento dei farmaci, pertanto è bene non mangiare gli shirataki in concomitanza all’assunzione di medicinali o supplementi. Se consumati in eccesso, inoltre, possono indurre gonfiore addominale e diarrea e sono pertanto controindicati in chi soffre di malattie infiammatorie intestinali.

Dottoressa Debora Rasio
Nutrizionista presso l’ospedale Sant’Andrea
Università di Roma La Sapienza

Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute. La Dott.ssa Rasio vanta inoltre collaborazioni con le trasmissioni televisive Uno mattina (RaiUno) e Cose dell’altro Geo (RaiTre), oltre a curare la rubrica settimanale Salute & Benessere su Radio Monte Carlo.