Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

L'obesità mette a rischio il cervello

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Che l’obesità sia un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari e i tumori è un dato ormai diffusamente noto, meno conosciuto, invece, il legame fra peso corporeo e salute del cervello.

Diversi studi hanno dimostrato che l’obesità nella mezza età si associa a un ridotto volume cerebrale e ad un aumentato rischio di sviluppare demenza decadi dopo.

Recentemente, i ricercatori dell’Università di Cambridge hanno individuato le regioni più danneggiate analizzando mediante risonanza magnetica nucleare la quantità di un tipo di tessuto nervoso detto “sostanza bianca” nel cervello di circa 500 individui di età compresa fra i 20 e gli 87 anni, di cui alcuni magri, altri sovrappeso o obesi, per valutare la presenza di eventuali caratteristiche modificazioni. Superati i 50 anni di età, chi era sovrappeso o obeso mostrava una perdita di sostanza bianca paragonabile a quella di individui normopeso di 60 anni di età, a indicare un accelerazione dei processi di invecchiamento di ben 10 anni.

La sostanza bianca è un tessuto nervoso composto da mielina, una guaina “protettiva” formata da un tipo di cellule che si trovano nel cervello chiamate oligodendroglia, che rivestono i prolungamenti dei neuroni (detti assoni). Il colore bianco della mielina è dato dall’abbondanza di grassi, necessari per isolare gli assoni facilitando la conduzione dell’impulso nervoso. Per lungo tempo la mielina è stata considerata un tessuto passivo, svolgente un ruolo prevalentemente strutturale; oggi, invece, sappiamo che è necessaria alla comunicazione fra diverse regioni cerebrali e che il suo deterioramento si associa alla perdita della memoria e delle prestazioni cognitive. Il deficit di mielina, infatti, può condurre a problemi di linguaggio, memoria, vista, depressione e a malattie quali l’Alzheimer e altre forme di demenza.

Il volume del cervello normalmente si riduce con l’età, ma questo processo sembra subire un’accelerazione in presenza di obesità. Non è ancora noto quale possibile implicazione questo riscontro possa avere, né tantomeno se sia reversibile.

Il tessuto adiposo è una nota fonte di citochine proinfiammatorie, e il ruolo dell’infiammazione nel deficit cognitivo è ben noto. Una possibilità è che gli oligodendrociti, responsabili della formazione di mielina ovvero della sostanza bianca, siano particolarmente sensibili all’infiammazione. Questa ipotesi è corroborata dall’appartenenza degli oligodendrociti al sistema dei monociti-macrofagi, cellule con un ruolo chiave nell’infiammazione cronica. Sembra plausibile che modificazioni dello stile di vita, in particolare un’alimentazione in grado di spegnere l’infiammazione, il ripristino di un normale peso corporeo e l’attività fisica possano spegnere l’infiammazione non solo nella periferia del corpo ma anche a livello centrale, preservando così l’integrità funzionale del nostro prezioso cervello.

cervelloConfronto della sostanza bianca (in giallo) in due individui. La foto a sinistra mostra un soggetto di 56 anni con un indice di massa corporea di 19.5; la foto di destra mostra un soggetto di 50 anni con un indice di massa corporea di 43.4 (gravemente obeso). L’individuo obeso ha notevolmente meno sostanza bianca.

Dottoressa Debora Rasio
Nutrizionista presso l’ospedale Sant’Andrea
Università di Roma La Sapienza

Laureata in medicina e chirurgia, specialista in oncologia e ricercatore presso la Sapienza Università di Roma, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute. La Dott.ssa Rasio vanta inoltre collaborazioni con le trasmissioni televisive Uno mattina (RaiUno), FuoriTg3 (RaiTre), Buongiorno Benessere (RaiUno), A Conti Fatti (RaiUno), Matrix (Canale5) e diMartedì (La7), oltre a curare la rubrica settimanale Salute & Benessere su Radio Monte Carlo.

 

Fonti

Brain structure and obesity. Human Brain Mapping 2009

Obesity Associated With Increased Brain-Age From Mid-Life. Neurobiology of Aging. 2016.

Cognition in healthy aging is related to regional white matter integrity, but not cortical thickness. Neurobiology of Aging. 2008

Compromised white matter integrity in obesity. Obes Rev. 2015