Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Indice

Dalla mela frutto proibito di Adamo ed Eva alla mela d’oro consegnata da Paride a Venere, preludio alla guerra di Troia. Fino alla mela grazie a cui Newton intuì la forza di gravità, passando per quella di Guglielmo Tell, noto eroe nazionale svizzero. Per poi arrivare alla “grande mela” con cui si rappresenta New York città simbolo della civiltà cosmopolita contemporanea. Nei secoli questo frutto – che richiama la forma del Sole e della Terra – è sempre stato un simbolo anche perché la sua coltivazione risale sin all’epoca neolitica, in Asia centro-orientale da dove si è poi diffusa all’Egitto, alla Grecia e infine all’Italia. Si tratta di uno dei frutti più venduti al mondo con circa 6000 specie riconosciute, 2000 solo in Italia, una biodiversità che sta perdendosi a fronte della coltivazione intensiva di poche specie. La mela si trova tutto l’anno, in parte perché diverse varietà maturano in stagioni diverse (tipicamente da fine agosto a dicembre), poi perché importiamo una grande quantità di mele da oltreoceano e infine perché è un frutto facilmente stoccabile per lunghi periodi se conservata in frigorifero ad atmosfera controllata.

UN CONCENTRATO DI ANTIOSSIDANTI CHE CI FA RESPIRARE MEGLIO

Come tutti i frutti la mela è ricca di vitamine e fibra, ma dagli altri si distingue per l’alto potere antiossidante dato dalla combinazione di vitamine (del gruppo B, carotenoidi), di acidi organici e di una grande abbondanza di polifenoli (flavonoidi e catechine). Nello specifico, il contenuto in polifenoli varia da 1 a 7 gr/kg ed è particolarmente abbondante nella buccia proprio perché queste sostanze – in particolare la quercetina e gli antociani, quest’ultimi maggiormente presenti nella mela rossa alla quale danno il colore – servono a proteggere il frutto dalle radiazioni ultraviolette, un po’ come farebbe una crema solare. Allo stesso modo questi antiossidanti proteggono noi recando benefici a numerosi apparati dell’organismo. Soprattutto a quello respiratorio in quanto la mela protegge le vie aeree dal costringersi: è uno dei pochi frutti associato a una riduzione del rischio di crisi asmatiche e sembra inoltre offrire protezione contro il tumore al polmone. In questo senso gioca un ruolo importante la vitamina C presente in quantità piuttosto ridotta nella mela (appena 8mg), ma in versione totalmente “integra” poiché i flavonoidi ne impediscono l’ossidazione.

AMICA DEI DIABETICI

La mela è un frutto straordinariamente amico dei diabetici poiché è molto efficace nel controllo della glicemia. Innanzitutto contiene pectina, una fibra solubile che nutre i batteri buoni dell’intestino i quali, in cambio, producono molecole (gli acidi grassi a catena corta) che entrano in circolo migliorando la sensibilità delle cellule all’insulina e favorendo così il passaggio di glucosio dal sangue dentro le cellule, con riduzione dei livelli di glicemia.

All’abbassamento dell’indice glicemico la mela contribuisce anche con i suoi polifenoli capaci di bloccare amilasi e glucosidasi due enzimi preposti alla digestione dei carboidrati. In altri termini i polifenoli della mela interferiscono con la digestione dei carboidrati frenandone l’assorbimento da parte del sangue. Infine, gli acidi fenolici della mela – tra i quali spicca l’acido clorogenico distribuito fra buccia e polpa – attivano il metabolismo favorendo a livello del fegato la trasformazione del glucosio in energia dando un ulteriore contributo all’abbassamento dell’indice glicemico

PROTEZIONE PER IL CUORE

Anche il cuore e l’intero apparato cardiocircolatorio risentono dei benefici della mela il cui consumo abbassa il colesterolo cattivo e aumenta quello buono. Ancora, l’azione antiossidante del frutto protegge il colesterolo dall’ossidazione e contribuisce a spegnere l’infiammazione, contrastando l’insorgenza di malattie cardiovascolari e, più in generale, l’invecchiamento

MEGLIO AI PASTI

Sia per l’azione che esercita sulla glicemia, sia per le sue proprietà antiossidanti la mela è un frutto ideale da mangiare al pasto. In risposta al consumo di cibi cotti, infatti, il corpo produce una quota di stress ossidativo e di infiammazione, e questa risposta è mitigata assumendo, al contempo, alimenti ad azione antiossidante come la mela. Abbiamo visto, inoltre, come le fibre e gli stessi antiossidanti della mela rallentino la digestione dei carboidrati, un meccanismo che, controllando la glicemia, riduce la quota di stress ossidativo generato dal pasto.

Chi ha problemi di gastrite, rallentamento digestivo e gonfiore intestinale dovrebbe mangiare il frutto 10-15 minuti o subito prima del pasto, dandogli il tempo di abbandonare lo stomaco senza interferire con i processi digestivi. Tutti gli altri, invece, possono consumarlo a fine pasto approfittando del suo gusto dolce che manda il segnale di stop per smettere di mangiare: al pari di un dessert, ma assai più salutare.

Come detto molti antiossidanti si concentrano nella buccia dunque è preferibile non eliminarla, avendo cura di scegliere mele biologiche o di lavarle bene prima di addentarle. Proprio il contenuto in antiossidanti fa sì che la mela diventi scura quando si ammacca o si taglia: si libera un enzima che ossida i polifenoli conferendo il classico colore brunastro. La mela danneggiata, inoltre, libera un gas, l’etilene, che fa maturare la frutta e può deteriorare quella circostante. Per questo si dice che una mela marcia rovina tutto il cesto ed è meglio controllarle e rimuovere quelle rovinate. Sarebbe utile anche tenerle lontane dalle verdure a foglia. A proposito di conservazione, le mele si mantengono a lungo in frigorifero, anche 6 settimane.