Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Junk food e malattie mentali: c'è un legame!

Indice

Ciò che mangiamo è direttamente correlato alla nostra salute, non solo quella fisica, anche quella psichica. A dimostrarlo c’è ampia letteratura scientifica, sebbene non sia stato ancora stabilito un diretto rapporto causa-effetto tra scarsa qualità del cibo e scarsa salute mentale.

Eppure un legame tra consumo di junk food e malattie psichiche esiste e prescinde da altri fattori specifici quali età, istruzione, livello del reddito, stato civile. Lo conferma uno studio condotto in California dai ricercatori della Loma Linda University, pubblicato a metà febbraio sull’International Journal of Food Sciences and Nutrition, da cui è emerso che gli adulti avvezzi a consumare cibi malsani, hanno anche maggiori probabilità di manifestare sintomi di stress psicologico, moderato o grave, rispetto ai loro coetanei che seguono una dieta più sana.

UN MAXI SONDAGGIO
I ricercatori si sono basati su oltre 240mila interviste telefoniche condotte tra il 2005 e il 2015 nell’ambito del California Health Interview Survey (Chis), un massiccio sondaggio relativo alla salute, le abitudini e i comportamenti ad essa legati che fornisce, in parallelo, anche numerose informazioni socio-demografiche. Isolando ed elaborando i dati di maggiore interesse per loro, i ricercatori hanno visto che quasi il 17% degli adulti californiani corre il rischio di soffrire di malattie mentali: parliamo di moderato stress psichico per il 13,2% e di gravi disturbi per il 3,7%.

ZUCCHERO E MENTE
Più nel dettaglio è stato visto che il disturbo bipolare può essere associato al maggiore consumo di zucchero, mentre la depressione è associabile a cibi fritti industrialmente, cibi molto zuccherati, cerali molto raffinati e trasformati. Del resto, mantenere sotto controllo il livello di zucchero nel sangue è importante anche per il nostro equilibrio psichico poiché gli sbalzi glicemici spesso coincidono con gli sbalzi di umore: i picchi glicemici ci rendono nervosi e irritabili spingendoci alla ricerca di altri zuccheri e carboidrati raffinati. Tutti questi alti e bassi si traducono in stanchezza, palpitazioni, capogiri. Per questo dovremmo limitare il consumo di carboidrati molto raffinati e virare su quelli complessi e integrali contenuti nei cereali in chicchi, nei legumi e nelle verdure. Sarebbe poi auspicabile privilegiare i grassi buoni e sazianti presenti, ad esempio, nell’olio extra vergine di oliva, il cioccolato fondente, la frutta secca oleosa, l’avocado e i pesci grassi.

I GRASSI, LUBRIFICANTI DEL CERVELLO
Entrambi gli alimenti appena citati, pesce e avocado, si distinguono per essere ricchi di grassi “buoni”, come gli omega 3, che sono dei nutrienti essenziali al benessere psichico poiché lubrificano il cervello consentendo ai neurotrasmettitori di muoversi agilmente tra un neurone e l’altro. All’opposto gli acidi grassi omega-6 in eccesso sono associati alla depressione: in realtà non sarebbero di per sé dannosi, ma lo divengono nel momento in cui eccedono di gran lunga la presenza di omega 3. Il cervello necessita, infatti, del giusto bilanciamento tra gli omega-6 – che svolgono un ruolo pro- infiammatorio innescando la risposta immunitaria di fronte a un attacco esterno – e gli omega-3 che, invece, hanno funzione antinfiammatoria. Il giusto rapporto sarebbe di 4:1/2:1, ma nella dieta occidentale, caratterizzata da forte presenza di cibi processati e industrializzati, i grassi omega-6 prevalgono anche di 20 volte gli omega 3! Per questo è utile integrare l’alimentazione con noci, semi di canapa e chia, frutta secca, pesce azzurro e limitare le fonti raffinate di omega-6.

DIETA E SALUTE MENTALE: UNA NUOVA STRADA DA BATTERE
Alla luce di quanto descritto s’impone, secondo gli scienziati, una valorizzazione del ruolo che l’alimentazione potrebbe svolgere nel preservare la salute mentale e l’equilibrio psichico. Sinora, infatti, questa possibile strada terapeutica e di prevenzione non è stata granché battuta e meriterebbe ulteriori approfondimenti. Non stiamo certo dicendo che malattie come bipolarismo o depressione si curino eliminando lo zucchero. Ma vogliamo aggiungere un’altra buona ragione – alle già numerosissime come la prevenzione di malattie metaboliche e cardiovascolari – per sforzarci di mangiare cibi quanto più simili alla loro versione originale presente in natura, in luogo di quelli che non vi assomigliano quasi più.

FONTE: Jim E. Banta, Gina Segovia-Siapco, Christine Betty Crocker, Danielle Montoya, Noara Alhusseini. Mental health status and dietary intake among California adults: a population-based survey. International Journal of Food Sciences and Nutrition, 2019.