Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Il pesce in gravidanza favorisce lo sviluppo del cervello e della vista dei piccoli

Indice

Una dieta ricca di pesce in gravidanza potrebbe favorire lo sviluppo della vista e delle funzioni cerebrali del nascituro. È quanto suggerisce un recente studio condotto dall’Università di Turku, nella Finlandia meridionale, e pubblicato dalla rivista specializzata Pedriatic Research. Lo studio si allinea a un’ampia letteratura che attesta l’importanza per la crescita in salute del bambino, dell’alimentazione e del corretto stile di vita tenuti della madre durante la gravidanza e l’allattamento.

È proprio in queste due delicate fasi che i grassi polinsaturi a catena lunga presenti nel pesce sono direttamente disponibili per il piccolo il quale attraversa il suo momento di maggiore sviluppo cerebrale nel primo anno di vita. Nello specifico, questi grassi “buoni” aiutano la formazione delle cellule nervose più rilevanti per la vista, soprattutto la retina. Allo stesso modo sono importanti nella formazione delle sinapsi vitali per trasmettere, attraverso i neuroni, i messaggi all’interno del sistema nervoso.

 

DALLA PANCIA AI PRIMI DUE ANNI DI VITA
Premesso tutto questo gli studiosi finlandesi hanno preso in esame 56 madri e i loro figli e isolato, nell’ambito di uno studio più ampio, i dati riguardanti il consumo di pesce. Alle madri, infatti, era stato chiesto di tenere un diario alimentare nell’arco dei nove mesi di dolce attesa. In questo stesso periodo erano stati rilevati altri parametri come le variazioni di peso, la glicemia e la pressione sanguigna. Così, i ricercatori hanno tenuto conto di fattori quali il fumo di sigaretta o lo sviluppo di diabete durante la gravidanza.

Sono stati misurati anche i livelli nutrizionali di grassi acidi polinsaturi a catena lunga nella dieta e nel sangue dei bimbi all’età di un mese. Al compimento del secondo compleanno, poi, i piccoli sono stati sottoposti al test del potenziale visivo evocato, un esame non invasivo, ma molto accurato, per indagare il funzionamento e i cambiamenti del sistema visivo durante la crescita.

 

PESCE TRE VOLTE A SETTIMANA PER BIMBI PIÙ SANI
Nei bimbi le cui mamme, durante l’ultimo trimestre della gravidanza, avevano mangiato pesce tre o più volte a settimana gli esiti dei vari test sono stati di molto migliori rispetto ai piccoli le cui mamme non avevano mangiato pesce o, comunque, meno di due volte a settimana. Questi risultati hanno trovato conferma ulteriore nella misurazione dei livelli di acidi grassi DHA nel sangue.

 

ATTENZIONE AL MERCURIO E AGLI ALTRI CONTAMINANTI
Per quanto non esteso nel campione, lo studio suggerisce che il frequente consumo di pesce in gravidanza favorisce lo sviluppo in salute del feto. Ciò si spiega oltre che nella presenza di grassi acidi polinsaturi a catena lunga anche in quella delle vitamine D, E, A, tutte cruciali per lo sviluppo del nascituro. In generale ne sono ricchi i pesci più grassi come le sardine, il salmone, lo sgombro, il tonno e le uova di pesce. D’altro canto per bambini e donne incinte esiste il potenziale problema della contaminazione con mercurio, altri metalli pesanti e PCB ed è più sicuro preferire i pesci piccoli escludendo tonno e pescespada e altri pesci cosiddetti bioaccomulatori, particolarmente ricchi in mercurio, quali anguille, carpe di acqua dolce e cozze. Alici, triglie, sardine, merluzzetti, pesce di paranza, invece, rappresentano la soluzione ideale, per la ricchezza in omega-3 e perché, essendo piccoli e alla base della catena alimentare, sono poveri di contaminanti. Anche il salmone selvatico (non di allevamento) è un’ottima fonte di omega-3 e contiene pochissimo mercurio.

 

COME CUOCERE IL PESCE?
Gli acidi grassi omega-3 sono sensibili al calore, preferiamo quindi sempre cotture rapide e a temperature non troppo elevate come nel pesce cotto al guazzetto, al vapore o lesso.

 

Jonna Normia, Katri Niinivirta-Joutsa, Erika Isolauri, Satu Jääskeläinen, Kirsi Laitinen. Perinatal nutrition impacts on the functional development of the visual tract in infants. Pediatric Research, 2018.