Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

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La natura ci ha donato un insospettabile rimedio per uno dei sintomi di più frequente riscontro: l’anemia. Ne parliamo con la dottoressa Debora Rasio, dirigente medico presso l’Ospedale Sant’Andrea di Roma che cura per noi la rubrica dedicata all’alimentazione secondo natura.

Dott.ssa, può spiegarci cos’è l’anemia e come possiamo curarla naturalmente?

L’anemia è una condizione caratterizzata da una riduzione del numero di globuli rossi circolanti e/o dei livelli di emoglobina, con conseguente ridotta capacità del sangue di trasportare ossigeno. L’emoglobina contenuta all’interno dei globuli rossi, infatti, lega e trasporta l’ossigeno, pertanto una sua riduzione si manifesta con sintomi quali l’affaticamento, l’affanno e la ridotta capacità di sostenere gli sforzi, associati, nei casi più severi, a pallore, giramenti di testa e tachicardia.

Cause frequenti di anemia sono la gravidanza, i cicli mestruali emorragici, la perdita cronica di piccole quantità di sangue attraverso il tubo digerente (causata da ulcere, polipi o tumori), il deficit di ferro.

E’ recente la dimostrazione che le rape rosse contengono una varietà di emoglobina molto simile a quella dell’uomo, tanto che gli scienziati stanno progettando di utilizzarla in sostituzione al sangue nelle trasfusioni. Questa scoperta spiega perché il succo di rapa rossa, utilizzato come alternativa alle trasfusioni da alcuni testimoni di Geova in associazione a succo fresco di limone per favorire l’assorbimento di ferro, siaefficacissimo nel correggere l’anemia, aumentando in tempi rapidi i valori di emoglobina circolante.

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Ecco dunque che la natura ci viene incontro con un rimedio economico, innocuo e prezioso con cui trattare una condizione comune come l’anemia, per la quale spesso vengono somministrati ferro, acido folico e vitamina B12, non senza potenziali rischi. Questi nutrienti infatti, se assunti in eccesso, possono causare tossicità.

Sappiamo ad esempio che bassi livelli di ferritina (un indicatore della quantità di ferro conservato nei tessuti) proteggono dallo sviluppo di tumori, malattie del fegato, diabete di tipo 2, sindrome metabolica e malattie cardiovascolari. E’ probabilmente attraverso la mestruazione (con cui eliminiamo ferro), che noi donne siamo protette dall’infarto prima della menopausa. Numerosissimi studi, inoltre, hanno dimostrato che la flebotomia (ovvero il prelievo, altrimenti noto come “salasso”, di 350-400 ml di sangue dall’individuo), rallenta l’evoluzione delle malattie del fegato, riduce l’incidenza di tumori, migliora gli indicatori di rischio cardiovascolare (pressione arteriosa, glicemia e colesterolo cattivo) e protegge dal diabete e dalla sindrome metabolica. Molte ottime ragioni per donare il sangue! Il meccanismo con cui il ferro peggiorerebbe tutte queste condizioni sembra risiedere nelle sue elevatissime capacità pro-ossidanti, in grado di danneggiare molecole e tessuti, favorendo l’infiammazione e la morte cellulare.

Anche l’acido folico (una forma sintetica di folato naturale), assunto per lunghi periodi di tempo ad alte dosi (superiori ad 1 mg/die), aumenta il rischio di diversi tipi di tumore. Molto meglio assumere i folati naturali di cui la rapa rossa è ricca: essi, infatti, contrariamente all’acido folico, proteggono dal tumore di stomaco, intestino e pancreas, e sono importantissimi per la salute di vasi, cuore e cervello. Non si sa bene perché l’acido folico aumenti il rischio di tumore: sappiamo che a dosaggi superiori ad 1 mg/die, il fegato non riesce più a convertirlo in folati, pertanto l’acido folico entra non metabolizzato in circolo, dove interferisce con l’azione dei folati naturali e inibisce l’attività delle Natural Killer, cellule del sistema immunitario in “prima linea” nella protezione contro il cancro.

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Ma i benefici delle rape rosse non finiscono qui:

 

Abbassano la pressione sanguigna

Sono fonti straordinariamente ricche di nitrati, precursori dell’ossido nitrico, una molecola importantissima per la salute cardiovascolare che rilassa i vasi arteriosi, abbassando la pressione sanguigna e favorendo l’afflusso di sangue, ossigeno e nutrienti alle cellule. In effetti l’emoglobina lega, oltre all’ossigeno, anche l’ossido nitrico; sembrerebbe dunque che le rape rosse contengano molta emoglobina proprio per legare l’ossido nitrico e controllarne l’attività, evitando che un suo eccesso possa risultare tossico alle cellule vegetali. Bere succo di rapa rossa abbassa nel giro di poche ore la pressione sanguigna in chi soffre di ipertensione (ma non in chi ha normali livelli di pressione arteriosa). Uno studio ha dimostrato che bere 500 ml di succo di rapa rossa al giorno produce un effetto anti-ipertensivo sovrapponibile a quello di un farmaco specifico.

Migliorano la resistenza fisica          

Bere succo di rapa rossa prima dell’attività fisica riduce il consumo di ossigeno e migliora la performance atletica. I migliori risultati si otterrebbero assumendo 500 ml di succo due ore e mezzo prima dell’esercizio. Chi non gradisce il sapore ma vuole sfruttarne le proprietà può utilizzare i succhi concentrati disponibili in commercio.

Combattono l’infiammazione 

Il colore rosso della barbabietola è dato da pigmenti, le betanine, con potente attività anti-infiammatoria e antiossidante. Le betanine abbassano i livelli di diversi indicatori di infiammazione, quali la proteina C reattiva, l’interleuchina 6, il tumor necrosis factor alfa e l’NF-kB, e riducono la glicazione delle proteine e la fibrosi secondaria ad infiammazione in cuore e fegato. 

Aiutano a detossificare

Le betanine stimolano gli enzimi epatici di fase II coinvolti nella detossificazione. Questi enzimi legano le tossine ad altre molecole rendendole così idrosolubili ed eliminabili con le urine. Le betanine sono più concentrate nelle rape rosse crude (si possono consumare grattugiate nell’insalata o centrifugate) o cotte nel minor tempo possibile.

Remineralizzano

Essendo radici, sono ricche in minerali assorbiti dal terreno: potassio, ferro, calcio, fosforo e manganese, e vitamine, specie folati, vitamina C e carotenoidi. Il succo è pertanto utilizzato come tonico e ristrutturante.

Dottoressa Debora Rasio
Nutrizionista presso l’ospedale Sant’Andrea
Università di Roma La Sapienza

Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute. La Dott.ssa Rasio vanta inoltre collaborazioni con le trasmissioni televisive Uno mattina (RaiUno) e Cose dell’altro Geo (RaiTre), oltre a curare la rubrica settimanale Salute & Benessere su Radio Monte Carlo.