Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

I carboidrati raffinati aumentano il rischio di ictus e infarto

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È ormai assodato scientificamente che i cereali integrali, grazie alla loro ricchezza in fibre, vitamine e minerali, rappresentano un importante fattore di salute. Chi li consuma, infatti, riduce il rischio di sviluppare cancro, malattie cardiovascolari, diabete e di morire di morte prematura poiché il loro alto contenuto di fibre favorisce il controllo glicemico e nutre la popolazione di miliardi di batteri buoni che abita nel nostro intestino, permettendoci di controllare la glicemia e spegnere l’infiammazione. Se tutto ciò è noto da tempo, il dato ancora poco noto, emerso da un recente studio canadese, è che consumare, invece, farine raffinate aumenta il rischio di morte prematura e problemi cardiovascolari.

IL CHICCO DI GRANO IMPOVERITO
Nelle farine raffinate il chicco di grano viene privato della crusca e del germe, risultando così più fino, chiaro e durevole nel tempo. Ma ogni fase di lavorazione rompe il perfetto equilibrio racchiuso nel chicco di grano che è un piccolo grande concentrato di grassi buoni, vitamine, minerali, proteine, sostanze antiossidanti e fibre. In ogni fase di raffinazione il nostro chicco perde un po’ di questi preziosi nutrienti fino a ottenere prodotti come pane bianco, cereali e biscotti per la colazione, dolci da forno dal valore nutritivo praticamente pari a zero. Non è un caso che l’eccessivo consumo di queste categorie di prodotti sia associato a maggiori livelli del cosiddetto colesterolo cattivo (LDL).

FARINA “BIANCA” NEMICA DELLA SALUTE
Ma questo studio compie un passo in più, individuando una correlazione tra i cibi raffinati e alcune malattie. Gli scienziati l’hanno individuata grazie ai dati raccolti dal grande sondaggio epidemiologico PURE che ha preso in esame, per oltre 16 anni, le abitudini alimentari di oltre 137mila persone dal reddito basso, medio e alto, in 21 paesi del mondo. Come prima cosa i ricercatori hanno notato che il consumo di prodotti a base di farine raffinate, con zucchero aggiunto è molto aumentato negli anni. Più nel dettaglio il sondaggio distingueva tra categorie di alimenti. Quelli a base sostanzialmente di farina bianca (pasta, pane bianco, cereali da colazione, cracker, dolciumi), quelli a base di farina integrale e i cereali integrali veri e propri, come l’avena, il farro, l’orzo in chicchi. È stato visto che in coloro i quali consumavano 350 gr al giorno dei prodotti appartenenti alla prima categoria, il rischio di morte prematura aumentava del 27% rispetto agli altri, quello d’infarto del 33% e quello d’ictus del 47%.

SCEGLIERE I CARBOIDRATI GIUSTI
Ecco, dunque un’ulteriore conferma dell’importanza di limitare il consumo di cibi elaborati e raffinati preferendo al loro posto gli autentici cereali in chicco. Ridurre il consumo complessivo di cereali raffinati e attingere a carboidrati di migliore qualità come fonte di energia è, infatti, essenziale per mantenersi in salute.

 

Dr.ssa Debora Rasio
Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, direttore del master di II livello in Medicina Integrata presso l’Università Telematica San Raffaele di Roma, autrice del bestseller Mondadori “La Dieta Non Dieta”, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.

FONTE: Associations of cereal grains intake with cardiovascular disease and mortality across 21 countries in Prospective Urban and Rural Epidemiology study: prospective cohort studyBMJ, 2021; m4948 DOI: 10.1136/bmj.m4948