Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Frutta rossa e verdure: scudi contro la demenza senile

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Non è certo una scoperta che mangiare sano rafforzi, oltre a ossa e i muscoli, anche il cervello, proteggendoci dal declino cognitivo. A conferma ulteriore di quale potente strumento di prevenzione e salute sia la nutrizione, arriva uno studio di ampissima portata che ha messo in correlazione il maggior consumo di frutta e verdura – in particolare verdure a foglia verde, ortaggi rossi, arance scure e frutti di bosco – con il minor declino cognitivo, tipico dell’età che avanza.

 

28MILA PERSONE STUDIATE PER 20 ANNI
Appena pubblicata su Neurology, la ricerca condotta negli Stati uniti si distingue per l’ampiezza del campione, quasi 30mila uomini, e del tempo di osservazione, durato ben 20 anni.

Più nel dettaglio sono stati selezionati 27.842 maschi con età media di 51 anni, tutti professionisti della sanità (dentisti, oculisti, tecnici, ecc.) ai quali – per quattro volte, ogni cinque anni – è stato chiesto di rispondere a un questionario sulle proprie abitudini alimentari, in particolare sul consumo di frutta e verdura. I partecipanti sono stati, così, divisi in cinque gruppi: dal primo consumatore “forte” di verdura con sei porzioni al giorno, scalando via via fino al sesto con due sole porzioni al giorno; laddove per porzione s’intende una tazza di verdure crude o due di verdure a foglia verde. La dose di riferimento di frutta, invece, è una tazza o mezza di spremuta e, in questo caso, in vetta troviamo i consumatori di almeno tre porzioni al giorno a fronte di un minimo di mezza.

 

CAMPANELLI D’ALLARME
Per quanto riguarda, invece, il monitoraggio della capacità cognitiva non c’è stata una valutazione a inizio studio presupponendo un livello di partenza medio alto di tutti professionisti specializzati. Quattro anni prima la fine del ventennio di osservazione i partecipanti – raggiunta l’età media di 73 anni – sono stati sottoposti a specifici test finalizzati a svelare non segnali evidenti di perdita di memoria, ma tutti quei piccoli campanelli d’allarme che si è ancora in grado di riconoscere autonomamente. Per fare un esempio, sono stati loro posti quesiti come “hai difficoltà a ricordare la lista della spesa?” o “fatichi a sostenere una conversazione o a memorizzare la trama di una serie Tv?”.

 

CIBO E PENSIERO
Incrociando i dati del cibo e della mente è risultato che i consumatori forti di verdure hanno avuto un rischio di declino cognitivo del 34% inferiore rispetto ai consumatori deboli.

 

LA POTENZA DI UNA SPREMUTA D’ARANCIA
Sul versante frutta, invece, è emerso un forte potere protettivo della spremuta d’arancia. Coloro abituati a berne una al giorno hanno sviluppato un rischio di rallentare le funzioni cerebrali del 47% in meno rispetto a chi ne ha bevuta una al mese.

 

INIZIARE PRESTO
Lo studio ha evidenziato un altro aspetto importante: non conta solo mangiare sano, ma iniziare a farlo presto. Chi mangiava tanta frutta e verdura già all’inizio dei vent’anni di osservazione, infatti, ha mostrato minori segni d’invecchiamento cerebrale indipendentemente dal fatto che nei sei anni precedenti ai test cognitivi avesse mantenuto o meno la sana abitudine. Informazione quest’ultima davvero importante, soprattutto per i genitori: abituare da subito bambini e ragazzi a bere una buona spremuta (meglio ancora se di arance rosse) quotidiana può essere un passo decisivo per proteggere anche il loro cervello.

 

 

FONTE:

Long-term intake of vegetables and fruits and subjective cognitive function in US men. Neurology, November 21, 2018.