Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

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Fu Cristoforo Colombo a portarla in Europa dal Sud America, sua area d’origine pur essendo oggi diffusissima anche negli Stati Uniti – dove è immancabile a tavola nel giorno del Ringraziamento – e in molti paesi asiatici. Parliamo della batata, quel tubero dal sapore dolce e il colore arancio o violaceo molto simile nella forma alla patata classica e per questo comunemente chiamato anche ‘patata rossa’ o ‘patata dolce’, quando non direttamente ‘patata americana’. In realtà questi due vegetali hanno meno elementi in comune di quanto si pensi, senza nemmeno condividere la specie botanica: la classica patata appartiene alla famiglia delle Solanaceae, mentre la batata a quella delle Convolvulaceae. Differenze non trascurabili nemmeno dal punto di vista nutrizionale godendo la patata rossa di proprietà benefiche ben più marcate rispetto a quella tradizionale.

UN CONCENTRATO DI ANTIOSSIDANTI E NUTRIENTI

Come intuibile dal suo colore – che, a seconda del tipo, varia dal giallo chiaro, all’arancio, al rossastro, al viola – la batata è ricchissima di carotenoidi e antociani, potenti antiossidanti protettori dai danni dei radicali liberi e dell’invecchiamento. A questi si aggiunge una forte presenza delle vitamine A e C e delle sporamine, cosiddette ‘proteine di riserva’ che il vegetale produce per proteggersi dai danneggiamenti esterni e che esercitano la medesima funzione nel nostro organismo, in particolare nel tratto gastrointestinale. A questa forte attività protettiva e antiossidante si aggiunge quella antinfiammatoria: in studi condotti su animali, ad esempio, è stato visto come i fitonutrienti della batata siano particolarmente in grado di sfiammare i tessuti cerebrali e nervosi. Oltre che di antiossidanti, vitamine e proteine le patate dolci sono anche ricche di nutrienti preziosi quali potassio, magnesio, ferro e calcio.

AIUTA IL CONTROLLO DELLO ZUCCHERO NEL SANGUE

Abbiamo accennato come batata e patata siano più diverse di quanto sembri. Chi, ad esempio, si tiene alla larga dalle patate temendo il loro alto indice glicemico sarà felice di scoprire che la sua sorellastra arancione è un alimento molto utile al controllo dei livelli di zucchero nel sangue. A compensare, infatti, il suo indice glicemico di livello medio, la batata possiede un altissimo contenuto in fibra – pari a circa 6,6 grammi per un tubero di normale dimensione – la quale, come noto, oltre a rallentare l’assorbimento del glucosio nel sangue ne migliora il metabolismo grazie alla sua trasformazione in acidi grassi a catena corta da parte dei batteri intestinali. Gli acidi grassi a catena corta, – prodotti della digestione della fibra nel colon – sono infatti dei potenti regolatori della produzione di insulina da parte del pancreas e dell’utilizzo del glucosio a livello del fegato. Recenti studi, inoltre, hanno evidenziato come nei pazienti affetti da diabete di tipo 2 il consumo di batata determini un aumento considerevole di adiponectina nel sangue. Questo ormone, prodotto dalle nostre cellule adipose, migliora la sensibilità all’insulina ed è in genere carente nelle persone insulino- resistenti.

COME CUCINARE LA BATATA

Se non siamo molto avvezzi all’uso della batata e ci chiediamo come inserirla nella nostra tavola possiamo semplicemente pensarla come sostituta delle patate tradizionali o della zucca. Questo significa che le batate sono ideali per la preparazione di un risotto e ottime anche al forno. In questo caso possiamo cuocerle un’ora circa a 180-190 gradi intere al cartoccio o tagliate a cubetti e insaporirle a piacere con sale, pepe, rosmarino, prezzemolo, salvia, timo e spezie a volontà.

Fritte si possono realizzare tagliate a fette spesse circa un centimetro, mantenendo la buccia e sbollentandole prima, oppure tagliate a fettine molto sottili dopo averle tenute a bagno qualche minuto in acqua fredda.

Sono ottime anche tagliate a fette, cubetti o bastoncini e cotte prima al vapore e poi saltate in padella con olio extravergine di oliva e spezie a piacere (curcuma, curry, zenzero, paprika, sale e pepe), girandole spesso e coprendole con un coperchio.

CRUDE O AL VAPORE PER UN PIENO DI SALUTE

Se tutte le ricette appena descritte offrono delle deliziose possibilità di gustare la batata, tenete presente che sono due le soluzioni per beneficiare al massimo, oltre che del sapore, delle proprietà benefiche che abbiamo imparato a scoprire: al vapore e crude. Studi recenti hanno dimostrato che la cottura ideale per conservare le proprietà antiossidanti della batata è quella al vapore: in soli due minuti, infatti, si disattivano dei particolari enzimi capaci di depotenziare la funzione degli antocianini presenti nella batata.

Non lasciatevi scappare, poi, la possibilità di consumare la batata cruda. Al contrario della classica patata commestibile solo cotta, la patata dolce può essere tranquillamente aggiunta all’insalata apportando un forte contributo sia in sapore sia in salute. Le statistiche evidenziano che nei paesi consumatori ‘forti’ di patate dolci crude – ad esempio il Giappone – è minore l’incidenza di malattie quali diabete, ipertensione e anemia.

NON SBUCCIATELA!

Al fine di rimarcarne l’importanza abbiamo volutamente lasciato per un ultimo un consiglio chiave per consumare la batata: non sbucciatela! È proprio nella buccia che si concentra la presenza di carotenoidi e delle altre sostanze benefiche caratterizzanti questo prezioso alimento. Sarebbe, dunque, un delitto privarsi della buccia colorata della batata: lavatela bene prima di cuocerla o di gustarla cruda in una ricca insalata.

STAGIONALITÀ E CONSERVAZIONE

Per chiudere qualche altro consiglio per familiarizzare meglio con questo ingrediente ancora troppo estraneo alle nostre abitudini alimentari, per quanto ormai reperibile facilmente in frutteria o nei supermercati. Novembre e dicembre sono i mesi dell’anno nei quali la batata è di stagione. Si conserva anche una decina di giorni purché in un posto fresco, buio e ben arieggiato.