Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

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Siamo abituati a riconoscerlo e cercarlo sulle etichette di creme e prodotti cosmetici, ma il coenzima Q10 (CoQ10) non è solo un alleato di giovinezza della pelle, bensì di moltissime parti del corpo esposte ai danni dell’invecchiamento: dal cuore, al cervello, passando per denti e arterie, grazie alla sua azione protettiva e antiossidante il CoQ10 è un vero elisir di lunga di vita. Questo particolare enzima, infatti, ha una struttura chimica simile a quella della vitamina E e svolge un ruolo fondamentale nella produzione di energia da parte delle cellule. Si tratta di un potente antiossidante con proprietà cardioprotettive, citoprotettive e neuroprotettive che impareremo di seguito a conoscere meglio.

 

SCOMPENSO CARDIACO
Sono numerosi gli studi che hanno dimostrato l’efficacia del coQ10 in caso di scompenso cardiaco e altre malattie del cuore legate alla sua incapacità a pompare il sangue come dovrebbe.

In particolare, un ampio studio condotto negli Usa ha preso in esame per sei anni 122 pazienti affetti da scompenso cardiaco. Sono stati loro somministrati 100 mg al giorno di coQ10 e, dopo solo sei mesi, la capacità media di pompare il sangue era salita dal 41% registrato a inizio studio al 59%. Alla fine della ricerca ben l’87% dei pazienti aveva registrato un significativo miglioramento grazie all’assunzione del coQ10. Al punto da indurre gli stessi autori a ritenere troppo bassa la dose di 100 mg al giorno, dicendosi pressoché certi che una maggiore quantità del nutriente avrebbe condotto a miglioramenti ulteriori.

 

ANGINA PECTORIS
L’angina pectoris è un forte dolore toracico causato dalla diminuzione del flusso sanguigno e dell’ossigenazione del cuore. Uno studio giapponese ha preso in esame 12 pazienti, età media 56 anni, affetti da angina pectoris. Sono stati loro somministrati 150 mg di coQ10 al giorno per quattro settimane. Terminato il periodo, la frequenza degli attacchi si era significativamente ridotta. Così, era diminuito il ricorso da parte dei pazienti alla nitroglicerina, tipico farmaco contro l’Angina pectoris. Questi risultati hanno trovato conferma anche in altri studi nei quali sono state utilizzate dosi tra i 30 e i 600 mg al giorno di coQ10.

 

IPERTENSIONE E DIABETE
Il coQ10 si è mostrato utile anche nella cura dell’ipertensione, persino sufficiente da solo a guarire dai casi più lievi. Ad esempio, in un centro statunitense specializzato nella cura dei veterani i medici hanno somministrato 120 mg di coQ10 a pazienti ipertesi, 46 uomini e 37 donne, con età media di quasi 70 anni: la pressione massima si è ridotta, in media, di 17,8 mmHg! Risultati simili sono stati ottenuti da ricercatori australiani che hanno visto abbassarsi la pressione del sangue in 74 diabetici ipertesi grazie alla somministrazione di 200 mg al giorno di coQ10.

 

TOSSICITA’ DELLE STATINE
Le statine sono dei farmaci diffusissimi per la cura del colesterolo alto: si stima che solo negli Stati uniti ne facciano uso 36 milioni di persone. In termini molto semplificati queste medicine inibiscono, in particolare nel fegato, alcune funzioni cellulari che producono il colesterolo “cattivo”. Ma, al contempo, la loro tossicità blocca altri importanti processi, inclusa la stessa produzione di coQ10. Proprio a questa carenza si associano i più comuni effetti collaterali delle statine: crampi, dolori e danni muscolari, contratture. Per non parlare dell’aumentata incidenza in quanti assumono statine di cataratta, diabete, depressione. Dal 2000, inoltre, all’uso di questi farmaci è stato ufficialmente associato anche il rischio potenziale d’insufficienza epatica. Eppure, questa pericolosa relazione tra farmaci anti colesterolo e minore presenza di coQ10 è stata per decenni trascurata dai produttori farmaceutici, nonostante risalgano addirittura ai primi anni ’90 i metodi brevettati per contrastare i dolori muscolari causati dall’assunzione di statine proprio attraverso la supplementazione di coQ10. La preoccupazione di medici e scienziati in merito all’esaurimento del coQ10 da parte delle statine sta aumentando da un livello di preoccupazione a uno di allarme, soprattutto per quelle categorie già esposte alla carenza del prezioso nutriente come gli anziani o i malati d’insufficienza cardiaca.

 

DISTURBI NEUROLOGICI E NEURODEGENERATIVI
Il coQ10 è potenzialmente benefico per tutte le malattie neurodegenerative legate al malfunzionamento dei mitocondri e/o agli eccessivi danni da stress ossidativo. Da diversi studi condotti su animali, infatti, sono emersi effetti protettivi del coQ10 in caso di morbo di Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica e malattia di Huntington: assumere supplementi di coQ10 può attenuare il declino funzionale. Un ampio studio condotto per 16 mesi su 80 pazienti affetti da Parkinson precoce ha dimostrato, ad esempio, che pur non riuscendo a rallentare la progressione della malattia, l’assunzione di coQ10 riesce a contenerne i sintomi, migliorando la qualità della vita dei pazienti. Nello specifico, coloro che avevano assunto dosi di 300, 600 o 1200 mg al giorno di coQ10 alla fine del periodo di osservazione mostravano molta meno invalidità rispetto a coloro trattati con un placebo. Inoltre, tra quanti avevano assunto il supplemento, stavano meglio quelli che avevano ricevuto il dosaggio più elevato.

 

PARODONTITE
Il coQ10 si sta rivelando nel tempo molto efficace anche contro la Parodontite, un’infiammazione delle gengive che colpisce prevalentemente gli adulti sopra i 30 anni. In un recente studio otto pazienti affetti da parodontite hanno ricevuto 25 mg di coQ10 per due volte al giorno. Rispetto al gruppo che aveva avuto solo un placebo, quello trattato con il coQ10 ha avuto una riduzione delle complicanze.

Benefici per la salute delle gengive, del resto, sono emersi anche a seguito di uso esclusivamente topico del coQ10.

 

ELISIR DI LUNGA VITA
Il primo studio risale al 1980 e, da allora, sono numerose le evidenze di come il coQ10 aumenti la longevità di chi lo assume. Grazie ai suoi numerosi ambiti di azione, infatti, il coQ10 è un potente antiage, letteralmente in grado di “allungare la vita” come dimostrato da studi noti condotti su topini e altri esseri viventi: in alcune ricerche il coQ10 ha aumentato la longevità media e massima degli animali. E’ poi emerso che più è elevato il dosaggio di coQ10, maggiori sono i benefici ottenuti. In effetti sembra che l’unico limite all’uso di coQ10 sia il costo, non gli effetti collaterali, pressoché assenti in tutti gli studi citati. Ampiamente disponibile sul mercato, il coQ10 può rivelarsi uno degli integratori più utili da assumere per invecchiare in salute.

 

FONTI:
Langsjoen, P.H., Langsjoen, P.H., and Folkers K. Long-term efficacy and safety of CoQ10 therapy for idiopathic dilated cardiomyopathy. Am J Cardiol Feb. 15, 1990;65:521-523.

 

Overvad, K., Diamant, B., Holm L. et al. CoQ10 in health and disease. Eur J Clin Nutr 1999;53:764-770.

 

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Hodgson, J.M., Watts, G.F., Playford, D.A., Burke, V. and Croft, K.D. CoQ10 improves blood pressure and glycaemic control: a controlled trial in subjects with type 2 diabetes. Eur J Clin Nutr 2002 Nov.;56(11):1137-42

 

Langsjoen, P.H. and Langsjoen, A.M. The clinical use of HMG CoA-reductase inhibitors and the associated depletion of CoQ10. A review of animal and human publications. Biofactors 2003;18(1-4):101-11.

 

Shults, C.W., Oakes, D., Kieburtz, K., Beal, M.F., Haas, R., Plumb, S., Juncos, J.L., Nutt, J., Shoulson, I., Carter, J., Kompoliti, K., Perlmutter, J.S., Reich, S., Stern, M., Watts, R.L., Kurlan, R., Molho, E., Harrison, M., Lew, M. Parkinson Study Group. Effects of CoQ10 in early Parkinson disease: evidence of slowing of the functional decline. Arch Neurol 2002 Oct.;59(10):1541-50.

 

Wilkinson, E.G. et al, Bioenergetics in clinical medicine VI. Adjunctive treatment of periodontal disease with CoQ10. Res Comm Chem Pathol Pharmacol Aug. 1976; 14(4): 715-719.

 

Hanioka, T. et al. Effect of topical application of CoQ10 on adult periodontitis. Mol Aspects Med 1994;15(Suppl):s241-s248.