Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Ambienti salubri e puliti possono ridurre il rischio obesità

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L’obesità è un’epidemia dei nostri tempi con 2,8 milioni di morti stimate ogni anno nel mondo alle quali sommare le numerose complicanze e le malattie che ne derivano. Per non parlare delle relative ricadute in termini di sostenibilità economica dei sistemi sanitari pubblici. In questo scenario un nuovo allarme arriva dalla Società europea degli endocrinologi che punta il dito contro i cosiddetti “obesogeni”, quelle sostanze chimiche presenti nell’ambiente e nel cibo capaci di interferire con i nostri ormoni in modo tale da farci ingrassare.

SCOMODE INTERFERENZE
Più nel dettaglio alcuni contaminanti a cui siamo giornalmente esposti presenti ad esempio nei pesticidi, nella plastica, nei ritardanti di fiamma, negli indumenti impermeabili, nei dolcificanti artificiali potrebbero contribuire all’incremento dell’obesità riprogrammando il funzionamento delle cellule principalmente in due modi. Da una parte, infatti, gli obesogeni promuoverebbero l’accumulo di grasso aumentando il numero e la dimensione delle cellule grasse e/o stimolando l’appetito; dall’altra, invece, inciderebbero negativamente sulla capacità di bruciare calorie rendendo più difficile perdere grasso.

È, dunque, importante ridurre l’esposizione agli obesogeni che si annidano nelle sostanze chimiche di uso quotidiano: dai detersivi per le pulizie ai cosmetici, passando per gli utensili da cucina in plastica e per la polvere di casa. Da non trascurare, poi, la dieta con insospettabili interferenti endocrini che ancora finiscono nel nostro piatto nonostante gli sforzi, anche legislativi, per limitare questo fenomeno.

Il tribultistagno, ad esempio, è una sostanza bandita oltre dieci anni fa che veniva utilizzata nelle vernici antincrostanti delle imbarcazioni e, per questo, ancora rilevata in campioni alimentari da studi condotti successivamente all’entrata in vigore del divieto. Così il cadmio, metallo tossico associato anche all’insorgere di alcuni tipi di cancro, risulta presente in prodotti vegetali, talvolta anche in alte concentrazioni. La ragione è spesso riconducibile allo smaltimento scorretto (quando non illegale) effettuato sui terreni, anche molto tempo prima, di elettrodomestici e altro materiale elettrico nella cui costruzione il cadmio è impiegato diffusamente (basti pensare alle comuni batterie).

LINEE GUIDA PER UN AMBIENTE PIÙ SALUBRE
Se è impossibile azzerare l’esposizione agli obesogeni è tuttavia alla nostra portata diminuirla adottando comportamenti relativamente semplici che gli endocrinologi europei hanno riassunto nelle seguenti linee guida:

– preferire cibo fresco a quello trasformato che presenta numerosi ingredienti in etichetta: più la lista è lunga, più è probabile che contenga obesogeni;

– preferire frutta e verdura biologici, senza pesticidi;

– ridurre l’uso di plastica, in particolare nella conservazione del cibo: meglio i contenitori in vetro e metallo;

– togliere le scarpe quando si entra in casa per evitare di spargervi i contaminati che inevitabilmente si trascinano le suole;

– non lesinare l’uso dell’aspirapolvere, usando filtri ad alta efficienza per particolato;

– rimuovere o ridurre al minimo la presenza di tappeti, “accumulatori seriali” di polvere;

– spolverare spesso con un panno umido evitando così, quando possibile, il ricorso a prodotti specifici che potrebbero più facilmente contenere obesogeni;

– utilizzare prodotti naturali come aceto e acqua ossigenata per pulire la casa.

Vi sono, insomma, tutta una serie di piccoli grandi passi che possiamo compiere per assicurarci un ambiente più salubre senza stravolgere le nostre abitudini di vita.

GUERRA ALLA POLVERE
Se non si è ancora pervenuti all’evidenza scientifica di come e quanto gli obesogeni incidano sul rischio obesità, vale sempre il principio di buon senso e precauzione. In questo quadro, come si evince dalle stesse raccomandazioni illustrate in precedenza, è utilissimo mantenere gli ambienti nei quali viviamo liberi dalla polvere, il principale traghettatore all’interno dei contaminanti presenti all’esterno: pensate che un adulto ingerisce circa 50 mg di polvere ogni giorno e un bambino fino al doppio!

FONTE: European Society of Endocrinology. “Minimizing exposure to common hormone-disrupting chemicals may reduce obesity rates.”

ScienceDaily. ScienceDaily, 20 May 2018.