Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

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Mangiare naturale, cioè nutrirsi di alimenti così come concepiti per noi da madre natura, è la scelta alimentare più idonea alla specie animale e alla sua salute. Comprendere perché il consumo di “cibi vivi” sia tanto importante per la salute dei nostri amici a quattro a zampe può dunque svelare, in parallelo, tante informazioni utili anche alla salute del cucciolo d’uomo. Per lui, proprio come per i nostri animali domestici, spesso i cibi più sconsigliabili sono anche i più accessibili. Un vero paradosso. Evitarlo vi risparmierà, come è accaduto a me, di realizzare che il vostro cane mangi meglio di vostro figlio…

Agli animali cibo animale

Anche noi uomini siamo animali e, in qualche modo, condividiamo con i nostri amici quadrupedi alcune esigenze. Quelle del mio cane le ho comprese grazie alla dieta cosiddetta Barf, acronimo di Bones and raw food (Ossa e cibo crudo), conosciuta anche come Biologically appropriate raw food (Cibo crudo biologicamente appropriato), che indica nella dieta crudista l’alimentazione ideale per i nostri amici a quattro zampe.

Basta fermarsi un momento a riflettere come in natura cani e gatti si nutrano di prede trovate allo stato selvatico, certo non cucinate: le mangiano crude e complete non solo di carne, ma anche di ossa, cartilagine, organi. In aggiunta, gli animali, consumano alcune erbe selvatiche e uova, quando riescono a predarle. In virtù di questo la dieta Barf propone per i nostri amici domestici un’alimentazione per l’80% di origine animale, cruda e completa di tutti gli elementi, e per il 20% vegetale.

Cani e gatti, infatti, non hanno la capacità di digerire bene i vegetali ricchi di fibre. Teniamo presente che gli erbivori sono dotati addirittura di quattro stomaci per digerire tutta la fibra ingerita. Ecco perché la cosiddetta “trippa verde” è una componente fondamentale della dieta Barf per i nostri amici domestici: ricchissima di enzimi digestivi, risparmia molto lavoro al loro pancreas. Niente a che vedere con la “trippa bianca” in vendita al supermercato: lavata, precotta, in una parola ‘morta’.

Veganesimo: non è una dieta per piccoli

La similitudine tra le capacità digestive di cuccioli di uomo e di animale ci svela perché il binomio veganesimo-bambini sia difficile da accettare da un punto di vista medico. E’ necessario premettere che la personalizzazione e la individualizzazione della dieta sono pilastri dell’attuale scienza della nutrizione opposti al principio, spesso radicato nelle mode alimentari, per cui “la mia dieta è quella giusta per tutti”. Al contrario, non si può ritenere in alcun modo che i fabbisogni siano uguali per ogni età: squilibrarli – come nel caso di un’alimentazione vegana a un neonato – può comportare ripercussioni permanenti.

Non è un caso che in tutte le culture e tradizioni il primo elemento di svezzamento del bambino sia sempre stato la carne, ricca di nutrienti più facilmente assorbibili rispetto alle fibre vegetali, come descritto. L’organismo del nostro bambino, mentre cresce a velocità della luce, ha un bisogno disperato di alcune sostanze presenti nei prodotti animali, a partire dalla vitamina B12 imprescindibile per lo sviluppo del sistema nervoso dei bambini. Lo stesso vale per la colina contenuta nell’uovo e per gli omega 3 di cui è ricco l’olio di pesce: sono elementi davvero fondamentali affinché si creino membrane cellulare, neuroni, affinché il piccolo diventi intelligente.

È assodato che il fabbisogno di vitamina B12 sia garantito solo da alimenti di origine animale: non c’è modo per chi segue una dieta rigorosamente vegana di assicurarselo per via vegetale. Vi è l’obbligo morale verso i propri figli – ma anche verso se stessi se ci si vuole mantenere in salute – di assumere vitamina B12 da altre fonti quali supplementi e integratori. È molto importante affidarsi a degli esperti ed evitare fanatismi perché qualunque idea, spinta all’estremo, può causare grandi danni, come i diversi recenti casi di bambini divezzati con un’alimentazione esclusivamente vegana e ricoverati con gravi danni neurologici in ospedale testimoniano.

Carne cruda e ossa morbide: menù ideale per cani e gatti

Nel passare dalla teoria alla pratica dobbiamo tenere presente che la dieta Barf scardina del tutto due regole che ci siamo spesso sentiti ripetere in materia di alimentazione dei nostri animali domestici: evitare la carne cruda ed evitare le ossa che potrebbero danneggiare l’intestino. Molti proprietari ricorrono così a croccantini e scatolette. Altri, più attenti, intuendo il potenziale dannoso di questi prodotti, specie quelli ricchi in zuccheri e oli vegetali, s’impegnano a lessare un po’ di riso e di carne per il loro animale da compagnia. Seppur in buona fede, anche questo è un errore. Soprattutto se rivolto ai gatti, dei carnivori obbligati ai quali un’alimentazione cruda garantisce amminoacidi indispensabili, come la taurina, che si perdono con la cottura.

Per ridurre il rischio di contaminazione, la carne cruda deve restare congelata quattro giorni, il tempo sufficiente a disattivare la carica batterica e poterla somministrare in sicurezza al nostro cane o gatto. Un animale alimentato prevalentemente a carne cruda avrà dei buoni succhi gastrici, quindi una buona acidità dello stomaco, perfettamente in grado di digerire  batteri, parassiti, vermi. Questi stessi animali generalmente soffrono meno di parassitosi intestinali che affliggono, invece, i loro simili nutriti con cibi precotti, spesso ricchi di farine capaci di alterare il ph intestinale indebolendo l’intero sistema, meno capace a contenere le infezioni.

Passando alle ossa, pericolosissime sono proprio quelle cotte che, ormai disidratate, si spezzano più facilmente creando le note problematiche per i nostri animali. Viceversa, le ossa crude sono molto più tenere. Ai nostri amici potremmo così dar da mangiare ossa morbide come le ali di pollo, i colli pieni di cartilagine.

E per i bambini? In quali cibi troviamo gli stessi preziosi nutrienti che per gli animali abbiamo nella carne cruda?

Forse e possibile trovare una risposta nelle scoperte che il dottor Weston Price (1870-1948) ha fatto negli anni ‘30 in un viaggio che lo ha portato in 5 continenti e 14 paesi per studiare le diete di popoli non toccati dalla civilizzazione e metterle a confronto con quelle di comunità della stessa razza che si erano convertite ai prodotti della rivoluzione industriale: grassi vegetali, zucchero bianco, grano e riso raffinati, marmellate, conserve. Gli individui che aderivano alle diete degli antenati avevano denti perfettamente allineati e pressoché totale assenza di carie, non conoscevano malattie croniche o mentali; erano forti, prestanti e attraenti, e producevano bambini sani generazione dopo generazione. Price ha incontrato etnie in cui cancro, malattie cardiovascolari e criminalità erano virtualmente sconosciute. Più ci si allontanava dalla cosiddetta “civiltà” più sane erano le popolazioni. Al contrario, chi aveva abbandonato la dieta tradizionale a favore dei prodotti raffinati e conservati mostrava frequentemente degenerazione dei denti, infezioni, malattie degenerative, infertilità. I bambini avevano le bocche piene di carie, incompleto sviluppo delle ossa mascellari e mandibolari, elevata suscettibilità alle infezioni, rachitismo.

 

Alcune foto scattate da Weston Price durante la ricerca sulle diete
Alcune foto scattate da Weston Price durante la ricerca sulle diete

A conferma delle osservazioni di Price la dieta attualmente diffusa, a base di zuccheri, farine raffinate, oli e grassi vegetali modificati dall’industria, ha compromesso la nostra eredità genetica di perfezione fisica e perfetta salute. L’alimento manipolato ha perso la sua integrità originale, l’equilibrio perfetto fra le parti, la capacita di stimolare la fisiologia in modo bilanciato, di nutrire a fondo.

Le diete tradizionali dei diversi popoli indagate da Price, sebbene molto diverse fra loro, fornivano tutte almeno 4 volte il contenuto di vitamine idrosolubili e minerali e almeno 10 volte il contenuto di vitamine liposolubili, rispetto alla dieta moderna in uso negli Stati Uniti in quei tempi. Inoltre, le diverse etnie avevano tutte la tradizione di riservare una dieta speciale ai futuri genitori da prima del concepimento, alle donne in gravidanza e ai bambini nei primi anni di vita. L’analisi di queste “diete speciali”, arricchite di organi di animali, interiora di pesci e alghe, ha dimostrato che questi cibi erano eccezionalmente ricchi in nutrienti, particolarmente quelli liposolubili. Quasi universalmente queste popolazioni fermentavano cereali, derivati del latte, frutta, verdura e carne. La fermentazione era un modo per conservare il cibo ed averlo a disposizione in periodi di scarsità; essa fornisce il tratto intestinale di batteri latto-producenti, fondamentali per la salute del microbiota intestinale e rende i principi nutritivi dell’alimento più assorbibili.

Gli animali domestici alimentati con la dieta Barf hanno tendini forti, muscolatura tonica, assenza di tartaro. Il sistema immunitario è molto forte e sono meno vulnerabili alle infezioni sia parassitarie, sia di altro genere.

Ma come assicurare ai nostri figli quei nutrienti che gli animali attingono da un collo di pollo crudo? Con la preparazione del brodo di ossa, un’altra pratica diffusamente utilizzata nelle cucine etniche. Il brodo di ossa è ricco in gelatina, calcio e altri minerali in forma colloidale, rapidamente assorbibili. La gelatina veniva, una volta, usata come medicina digestiva perché capace di attrarre i succhi digestivi e favorire l’intero processo. Buona alleata anche delle ossa poiché contiene quei precursori dì amminoacidi che rafforzano le articolazioni.

E poi il fegato: i nostri nonni li davano da mangiare a figli e nipoti una volta a settimana. È ricco di vitamina B12 che abbiamo visto fondamentale per la crescita. Il fegato è anche fonte di vitamina A e vitamina D, nutrienti per cui non c’è corrispettivo di origine vegetale.

Un deficit di nutrienti liposolubili in un bambino può comprometterne lo sviluppo del massiccio facciale: finirà più facilmente dal dentista poiché i suoi denti non troveranno spazio in una mandibola non adeguatamente formata. La tipica facies adenoidea, la faccia caratteristica di chi respira con la bocca e non con il naso per via delle adenoidi ingrossate, caratterizzata da un palato stretto, con denti incrociati e un naso ristretto con piccole ali nasali, rivela deficit di importanti nutrienti durante la crescita.

Con la dieta Barf il mio cane mangiava meglio di mio figlio

Abbiamo compreso come ogni specie, a ogni età, necessiti dell’alimentazione più idonea a quella specie e a quell’età, e che comunque essa deve essere il più possibile composta da cibi naturali, minimamente trattati dall’industria. Quanto ciò sia difficile da attuare nell’attuale cultura l’ho capito quando ho adottato un cucciolo di cane e mi sono appassionata alla dieta Barf. Dopo otto mesi ho realizzato come in quel periodo il mio cane avesse mangiato meglio del mio bambino di quattro anni. Ero stata infatti perfettamente in grado di evitare al mio cane croccantini e scatolette. Ma non ero stata, invece, capace di difendere mio figlio dagli stessi cibi, in versione “umana”, che gli venivano dati a scuola a merenda o portati in dono dai nonni….

Dottoressa Debora Rasio
Nutrizionista presso l’ospedale Sant’Andrea
Università di Roma La Sapienza

Laureata in medicina e chirurgia, specialista in oncologia e ricercatore presso la Sapienza Università di Roma, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute. La Dott.ssa Rasio vanta inoltre collaborazioni con le trasmissioni televisive Uno mattina (RaiUno), FuoriTg3 (RaiTre), Buongiorno Benessere (RaiUno), A Conti Fatti (RaiUno), Matrix (Canale5) e diMartedì (La7), oltre a curare la rubrica settimanale Salute & Benessere su Radio Monte Carlo.